BREAKING NEWS
Home / 2014

QUATTRO DEFIBRILLATORI ALLE CROCI VERDI
DI ASTI, MONTEMAGNO, MOMBERCELLI E NIZZA MONFERRATO

Consegnati oggi quattro defibrillatori da Confartigianato di Asti ad Anpas Piemonte, acquistati grazie alla devoluzione del 5 per mille, anni 2011 e 2012, da parte di imprese e persone fisiche iscritte alla Confartigianato Asti e a un ulteriore contributo di Confartigianato.

I quattro defibrillatori andranno in dotazione alle Pubbliche Assistenze Croce Verde Asti, Croce Verde Montemagno, Croce Verde Mombercelli e Croce Verde Nizza Monferrato, scelte tra le associazioni Anpas della provincia di Asti che svolgono servizi di emergenza-urgenza 118.

La donazione dei defibrillatori è frutto del progetto di collaborazione, avviato nel 2011, tra Anpas Piemonte e Associazione Artigiani della Provincia di Asti volto al benessere della collettività locale in modo da favorire anche la crescita e il sostegno delle Pubbliche Assistenze astigiane, quali associazioni di volontariato, attraverso la devoluzione del 5 per mille.
L’accordo prevede che le somme trasferite a seguito della predisposizione delle denunce dei redditi, siano interamente ripartite tra le associate Anpas della provincia di Asti con vincolo all’acquisto di autovetture, ambulanze o attrezzature specifiche per rendere sempre più efficaci ed efficienti i servizi resi ai cittadini del territorio astigiano. Quest’anno le beneficiarie sono state le Croci Verdi di Asti, Montemagno, Mombercelli e Nizza Monferrato, ma il progetto proseguirà anche per gli anni che vanno dal 2013 al 2016 coinvolgendo nelle sue fasi successive tutte le associazioni Anpas della provincia di Asti.

Alla cerimonia di consegna sono intervenuti il presidente Confartigianato Asti, Biagio Riccio, il presidente Anpas Piemonte, Andrea Bonizzoli, il direttore Confartigianato Asti, Giansecondo Bossi e il consigliere Anpas Piemonte e Confartigianato Asti nonché promotore dell’iniziativa, Giuseppe Inquartana.

Il presidente Anpas Piemonte, Andrea Bonizzoli: «Ringraziamo Confartigianato Asti per questo progetto innovativo che restituisce le offerte dei cittadini al territorio attraverso il miglioramento dei servizi. Grazie al presidente Biagio Riccio, ma anche tutti i soci che hanno contribuito con la destinazione del 5 per mille. Un ringraziamento anche a Giuseppe Inquartana che è stato stimolo in entrambi gli Enti per la realizzazione dell’accordo di collaborazione».

Il presidente Confartigianato Asti, Biagio Riccio: «Gli artigiani hanno un grande cuore. Il mondo dell’artigianato è da sempre vicino a quello del volontariato, ne sono prova la presenza di numerosi associati della nostra Associazione che mettono a disposizione il loro tempo ed impegno per sostenere un così importante ed irrinunciabile aspetto di una società civile e sostenere la collettività, in un modo a volte semplice, ma di un valore morale ed etico straordinario. Siamo felici della collaborazione con Anpas Piemonte, grazie a tutti quei volontari che quotidianamente si mettono a disposizione di chi ha bisogno di un aiuto, mai questa sensibilità ed impegno sociale devono essere dati per scontati».

Anpas Piemonte è il Comitato Regionale che riunisce le Pubbliche Assistenze presenti nella Regione Piemonte e che, nello specifico, coordina l’attività delle otto Pubbliche Assistenze aventi sede legale e operativa all’interno della provincia di Asti.
Le Pubbliche Assistenze dell’astigiano – Croce Verde Asti; Croce Verde Castagnole delle Lanze; Croce Verde Mombercelli; Croce Verde Montafia; Croce Verde Montechiaro d’Asti; Croce Verde Montemagno; Croce Verde Nizza Monferrato; Volontari Tonco Frinco Alfiano Natta – sono complessivamente dotate di 30 ambulanze attrezzate per il soccorso emergenza urgenza 118 e per il trasporto sanitario di infermi e di 33 autovetture per l’accompagnamento sociosanitario di persone in difficoltà e per il trasporto disabili.
In totale le associazioni Anpas della provincia di Asti contano 683 volontari attivi e annualmente assicurano 29.323 servizi alla popolazione dei propri territori di competenza con una percorrenza complessiva di 1.081.939 chilometri.

Le fotografie in buona risoluzione della cerimonia di consegna dei defibrillatori sono disponibili al seguente link:
023

CATASTO IMPIANTI TERMICI: COMPLESSO PER I MANUTENTORI, COSTOSO PER TUTTI
I cittadini e le imprese ne sanno poco, non collaborano con gli impiantisti ed è ancora difficile usare il portale della Regione Piemonte

Non tutti i cittadini, le imprese e le pubbliche Amministrazioni sanno che sono responsabili in modo specifico dell’efficienza energetica dei propri impianti di riscaldamento e di condizionamento. Non sanno sicuramente che gli installatori e i manutentori degli stessi hanno l’obbligo, all’atto del primo intervento manutentivo, di comunicare i dati relativi al loro funzionamento al nuovo Catasto degli Impianti Termici (dgr 6 ottobre 2014 n.13-381), che la Regione Piemonte ha deciso di dematerializzare con la creazione di un apposito portale.
Confartigianato, Cna e Casartigiani del Piemonte hanno condiviso lo spirito di tale iniziativa. Purtroppo però, ad un mese dall’entrata in vigore del provvedimento, non tutto marcia speditamente come dovrebbe. Per quanto la Regione si sia attivata con una videoconferenza informativa con le imprese del settore nell’immediatezza dell’attivazione del portale, non è stata ancora messa in atto un’analoga capillare campagna d’informazione nei confronti dei cittadini e dell’utenza in generale, molti dei quali non sono neanche consapevoli delle responsabilità e delle sanzioni derivanti dall’avere in casa o in azienda un impianto termico o di climatizzazione non mantenuto a norma di legge.
Per poter compilare correttamente i libretti telematici gli impiantisti devono ottenere dai loro clienti una serie d’informazioni integrative come i dati catastali, ed i numeri dei contatori (Pod e Pdr); su questa richiesta si sta riscontrando l’indisponibilità di molti clienti a rilasciare i dati, ritenuti da essi sensibili, con la conseguenza che i manutentori non riescono a completare la prima fase del caricamento del libretto sul Cit, a causa del blocco previsto dalla procedura che individua molte informazioni come obbligatorie, determinando l’impossibilità a procedere alla generazione del libretto telematico ed ai successivi adempimenti.
Per superare tale situazione le Confederazioni artigiane propongono di rendere facoltativa la compilazione di alcuni dati fino a quando le azioni d’informazione della Regione nei confronti dell’utenza portino alla comprensione e all’accettazione degli obblighi posti a suo carico.
La categoria evidenzia come la dematerializzazione degli adempimenti rappresenta un servizio aggiuntivo alle normali attività di manutenzione che giocoforza dovrà essere remunerato generando ulteriori costi al cliente.
Confartigianato, Cna e Casartigiani stigmatizzano inoltre la decisione della Regione di tassare gli impianti termici come previsto nelle ultime proposte finanziarie dalla Giunta (ddl 66 art 3) contrariamente a quanto deciso ad inizio estate. Ciò sarà fonte di ulteriori complicazioni poiché sono molte le imprese che hanno già richiesto a titolo gratuito numerosi bollini non appena la procedura Cit lo ha reso possibile.
Le decisioni finanziarie prese dalla Regione non possono trasformarsi in richieste economiche che rischiano di scaricarsi sulle imprese di manutenzione, poiché si rischia che l’utente intenderà erroneamente tale obbligo a carico delle imprese manutentrici degli impianti. Se questa decisione venisse confermata è opportuno che i cittadini ne siano informati e che all’utente venga data la possibilità di versare direttamente il contributo con modalità semplici e differenziate, senza gravare ulteriormente sulle casse già indebolite delle imprese.
Le Confederazioni artigiane chiedono un incontro con l’assessore regionale alle attività produttive Giuseppina De Santis per mettere a punto tutti gli strumenti necessari per adempiere agli obblighi di legge in modo condiviso e utile per i cittadini.

header_inail_fipit1def _2014Bando per il sostegno al miglioramento delle condizioni di salute e sicurezza sul lavoro, con particolare riferimento alla innovazione tecnologica.

L’Inail finanzia le piccole e micro imprese operanti nei settori dell’agricoltura, dell’edilizia, dell’estrazione e della lavorazione dei materiali lapidei per la realizzazione di progetti di innovazione tecnologica mirati al miglioramento delle condizioni di salute e sicurezza nei luoghi di lavoro. I destinatari degli incentivi sono le imprese, anche individuali, iscritte alla Camera di Commercio Industria, Artigianato ed Agricoltura.

Destinatari I soggetti destinatari del contributo sono le piccole e micro imprese operanti nel settore dell’agricoltura, nel settore dell’edilizia, nel settore dell’estrazione e lavorazione dei materiali lapidei, iscritte alla Camera di Commercio Industria, Artigianato ed Agricoltura (classificazione Ateco).

Progetti ammessi al contributo:

Per l’individuazione delle tipologie di progetto ammesse si rimanda ai Bandi regionali/provinciali pubblicati sul sito Inail nella sezione:

http://www.inail.it/internet/default/INAILincasodi/Incentiviperlasicurezza/BandoFipit/index.html

Risorse finanziarie destinate ai contributi:

L’entità delle risorse destinate dall’Inail per l’anno 2014 è di complessivi 30 milioni di euro, così ripartiti a livello Regionale:

Regioni Ripartizione budget
  AgricolturaCostruzioni Lapidei
Piemonte  979.606 581.449 296.184

Ammontare del contributo Il contributo, in conto capitale, è erogato fino ad una misura massima corrispondente al 65% (sessantacinque per cento) dei costi, al netto dell’ Iva, sostenuti e documentati per la realizzazione del progetto. Il contributo massimo concedibile a ciascuna impresa, nel rispetto del regime “de minimis”, non potrà superare l’importo di euro 50.000,00 (cinquantamila); il contributo minimo ammissibile è pari a euro 1.000,00 (mille).

Modalità e tempistiche di presentazione della domanda La domanda deve essere presentata in modalità telematica, con successiva conferma tramite Posta elettronica certificata, come specificato nei Bandi regionali/provinciali. A partire dal 3 novembre 2014 fino alle ore 18,00 del 15 gennaio 2015 le imprese regolarmente registrate negli archivi Inail avranno a disposizione una procedura informatica che consentirà loro di compilare la domanda di partecipazione, con le modalità indicate nel Bando.

Le domande che non saranno accettate per insufficienza di fondi saranno mantenute valide fino al 31 dicembre 2016 qualora risultassero fondi in eccedenza oppure ci fossero eventuali rinunce da parte di aziende in graduatoria.

L’ufficio Categorie di Confartigianato Asti (0141/5962 int. 24 – Sig.ra Antonella Giraudi) è a Vs disposizione per ogni ulteriore informazione, qualora foste intenzionati  a procedere con l’istruttoria della pratica da inviare on-line nei termini previsti.

PROGETTO SWITCH TO FOOD – CONCORSO: LA FORMA DEL CIBO

Nell’ambito della collaborazione messa in atto con le associazioni Confartigianato della provincia di Biella e Torino, comunichiamo un’importante iniziativa messa in atto da Confartigianato Imprese Torino con l’intento di dare il proprio contributo all’ ”Esposizione Universale EXPO’ 2015” che si terrà dal 1 maggio al 31 ottobre 2015 nell’area Rho/Milano.                                                              

Come tutte le esposizioni universali, anche EXPO’ 15 sarà uno straordinario evento globale che darà il massimo di visibilità al tema prescelto: il nutrimento, energia di vita, che sarà declinato in tutte le sue potenzialità culturali e produttive.

Confartigianato Torino ha visto nell’evento una sfida per artigiani, designer e architetti per mettere a punto progetti e prodotti che soddisfino le esigenze relative alla corretta conservazione, commercializzazione e consumo degli alimenti solidi e liquidi.

Con queste finalità, grazie al co-finanziamento della Camera di commercio di Torino, la Confartigianato Torino ha elaborato un Progetto – SWITCH TO FOOD –  che attiva percorsi di  partnership tra artigiani, architetti e designer, finalizzati alla produzione di concept  e prototipi di oggetti di varia natura e materiale, ma con finalità riconducibile all’utilizzazione, conservazione, distribuzione e consumo degli alimenti; oggetti che possano essere prodotti agevolmente a basso costo in piccole serie o in modalità di auto produzione o con filiera produttiva non tradizionale.

Il progetto sceglie quale strumento strategico principale  per il raggiungimento della propria finalità il CONCORSO poiché ritenuto coerente con l’esigenza di valorizzare, stimolare e portare a compimento tutte le diverse potenzialità coinvolte nell’operazione progettuale.

Pertanto le aziende interessate  a partecipare alla realizzazione di manufatti che, selezionati da una Giuria apposita in una Giornata di presentazione collettiva, potranno essere prototipati e messi in produzione per EXPO’ 2015, posso aderire al  Concorso  entro giovedì 18 dicembre 2014  ore 12.00 inviando la scheda di partecipazione ai riferimenti indicati all’interno della scheda stessa.

REGOLAMENTO DEL CONCORSO

SCHEDA DI PARTECIPAZIONE

L’Ufficio Categorie di Confartigianato Asti il  è disponibile per ulteriori ed eventuali chiarimenti, all’indirizzo mail: categorie@confatigianatoasti.com o oppure al n. 0141/5962.

IMG-20141114-WA0000 Ieri sera presso la sede di Confartigianato Asti in Piazza Cattedrale 2, si è tenuto il terzo incontro gratuito con la Categoria degli installatori impianti sul tema CATASTO IMPIANTI TERMICI operativo dal prossimo lunedì 17 novembre 2014. Questo incontro formativo, al quale hanno partecipato oltre 90 installatori, riguardava la compilazione dei nuovi modelli Libretto di impianto e i nuovi rapporti di efficienza energetica. La tematica è stata trattata dall’Ing. Luca Rollino sia dal punto di vista sia tecnico, sia legislativo che lascia comunque ancora molti dubbi interpretativi e applicativi. La norma – spiega Fabio Bosticco, presidente provinciale categoria Bruciatoristi – infatti prevede a carico dei Responsabili degli Impianti e degli installatori/manutentori degli adempimenti nuovi e di difficile applicazione, senza considerare che non è stata ancora fatta un’opportuna informativa al cittadino da parte della Regione Piemonte. All’incontro ha partecipato anche l’Ufficio Ambiente della Provincia di Asti nelle persone dell’Ing. Franco Brignolo e la Sig.ra Armenia Fini.

L’Ufficio Categorie di Confartigianato Asti è a disposizione per ogni ulteriore chiarimento in merito al numero 0141.5962 int. 04 Sig.ra Cristina Baccichetto.

IN PARTENZA IL VOUCHER DA 10 MILA EURO PER LE PMI DIGITALI

  

Con il decreto 145/2013, il Ministero dello Sviluppo Economico concederà dei finanziamenti a fondo perduto fino al 50% delle spese ammissibili alle imprese che effettueranno degli investimenti digitali.

Il voucher da 10.000 euro potrà essere utilizzato per l’acquisto di software, hardware o servizi che consentano il miglioramento dell’efficienza aziendale, lo sviluppo di soluzioni di e-commerce, connettività a banda larga e ultralarga, il collegamento alla rete internet mediante la tecnologia satellitare e per finanziare la formazione qualificata del personale in campo ICT.

Le domande andranno trasmesse in via telematica, attraverso una procedura che verrà resa disponibile dal Ministero a breve.

Per maggiori info è possibile contattare :

Confartigianato Asti – Ufficio Categorie
Davide Marino
Tel. 0141/5962 interno 18
Fax 0141/599702

Ai sensi del D.P.C.M. 18 aprile 2013, a decorrere dal 14 agosto 2013 non è più necessaria la certificazione antimafia per quelle imprese, fornitori, prestatori di servizi ed esecutori delle attività ritenute più a rischio una volta inserite nell’elenco denominato “white list”.

I settori di attività interessati sono i seguenti:
•trasporto di materiali a discarica per conto terzi;
•trasporto e smaltimento di rifiuti sempre per conto terzi;
•estrazione;
•fornitura e trasporto di terra, materiali inerti, calcestruzzo, bitume;
•noli a freddo di macchinari;
•noli a caldo;
•fornitura di ferro lavorato;
•autotrasporti per conto terzi;
•guardiania dei cantieri.

La procedura consiste nell’iscrizione che potrà essere richiesta dal titolare dell’impresa o dal suo legale rappresentante, indicando i settori di attività, preferibilmente per via telematica attraverso i seguenti indirizzi di P.E.C.: sicurezza.prefat@pec.interno.it o protocollo.prefat@pec.interno.it .

Sarà quindi compito della Prefettura rilasciare il relativo provvedimento di iscrizione dopo aver effettuato le relative verifiche, pubblicando successivamente l’avvenuta iscrizione nella “white list” sul proprio sito istituzionale.

Pertanto le “stazioni appaltanti” non dovranno più richiedere la certificazione antimafia per quelle imprese operanti nei settori suddetti, iscritte nella “white list”.

L’iscrizione negli elenchi è volontaria e conserva efficacia per 12 mesi.

Chi può fare la richiesta:

Il D.P.C.M. 18 aprile 2013 stabilisce che l’iscrizione nella “white list” è aperta non solo agli operatori economici che hanno una sede nello Stato (sia essa legale o secondaria con rappresentanza stabile ai sensi dell’art. 2508 C.C.) ma anche ad imprese “straniere”, cioè prive di una sede secondaria con rappresentanza stabile in Italia (art. 1, comma 2, lettera f).

Cosa fare

La domanda di iscrizione redatta utilizzando l’allegato B dovrà essere presentata – preferibilmente per via telematica – ai seguenti indirizzi di P.E.C.: sicurezza.prefat@pec.interno.it o protocollo.prefat@pec.interno.it , secondo le modalità di cui all’ art. 65 D. Lgs. 7 marzo 2005, n. 82 ripreso dall’art. 3 comma 1 del D.P.C.M. 18 aprile 2013.

Il relativo modello dovrà essere sottoscritto dal titolare o dal legale rappresentante dell’impresa, a seconda che la stessa sia organizzata come ditta individuale o in forma societaria o collettiva, indicando gli elementi essenziali idonei ad identificare univocamente l’impresa ed i settori di attività per i quali si richiede l’iscrizione nell’elenco istituito presso la Prefettura.

Deve essere presentata alla Prefettura nella cui provincia ha sede legale l’impresa, ovvero, se si tratta di società costituite all’estero, alla Prefettura nella cui provincia si trova una delle sedi secondarie con rappresentanza stabile.

Per quanto riguarda invece le società costituite all’estero prive di sedi secondarie nel territorio dello Stato, le stesse possono presentare l’istanza presso una qualunque Prefettura.

Alla domanda deve essere allegata la visura ordinaria della società interessata (ovvero dichiarazione del legale rappresentante circa la composizione della compagine sociale – compreso l’indicazione degli assetti proprietari) e le dichiarazioni sostitutive redatte dai soggetti da sottoporre a verifica antimafia ai sensi dell’art. 85 del D. Lgs. 159/2011 riguardanti le generalità dei loro familiari conviventi (SOLO cognome, nome, data e luogo di nascita).

Si rammenta che l’impresa iscritta dovrà comunicare alla Prefettura competente, utilizzando l’allegato C, le modifiche dei propri assetti proprietari e degli organi sociali, intervenuti successivamente all’ammissione alla “white list” nel termine di 30 giorni dal momento delle intervenute modifiche. L’inosservanza di tale adempimento determina la cancellazione dell’impresa dall’elenco prefettizio, previo preavviso ai sensi dell’art. 10/bis della legge 241/90.

Ai fini di mantenere la validità dell’iscrizione nelle “white list”, l’operatore economico ha l’obbligo di inoltrare, almeno trenta giorni prima della data di scadenza, un’apposita comunicazione alla prefettura competente (art. 5, comma 1), utilizzando l’allegato D.

I modelli da utilizzare sono reperibili QUI.

Per maggiori info contattare:

Davide Marino
Confartigianato Asti – Ufficio Categorie
Tel. 0141/5962 interno 18
Fax 0141/599702

Ai sensi del D.P.C.M. 18 aprile 2013, a decorrere dal 14 agosto 2013 non è più necessaria la certificazione antimafia per quelle imprese, fornitori, prestatori di servizi ed esecutori delle attività ritenute più a rischio una volta inserite nell’elenco denominato “white list”.

I settori di attività interessati sono i seguenti:
•trasporto di materiali a discarica per conto terzi;
•trasporto e smaltimento di rifiuti sempre per conto terzi;
•estrazione;
•fornitura e trasporto di terra, materiali inerti, calcestruzzo, bitume;
•noli a freddo di macchinari;
•noli a caldo;
•fornitura di ferro lavorato;
•autotrasporti per conto terzi;
•guardiania dei cantieri.

La procedura consiste nell’iscrizione che potrà essere richiesta dal titolare dell’impresa o dal suo legale rappresentante, indicando i settori di attività, preferibilmente per via telematica attraverso i seguenti indirizzi di P.E.C.: sicurezza.prefat@pec.interno.it o protocollo.prefat@pec.interno.it .

Sarà quindi compito della Prefettura rilasciare il relativo provvedimento di iscrizione dopo aver effettuato le relative verifiche, pubblicando successivamente l’avvenuta iscrizione nella “white list” sul proprio sito istituzionale.

Pertanto le “stazioni appaltanti” non dovranno più richiedere la certificazione antimafia per quelle imprese operanti nei settori suddetti, iscritte nella “white list”.

L’iscrizione negli elenchi è volontaria e conserva efficacia per 12 mesi.

Chi può fare la richiesta:

Il D.P.C.M. 18 aprile 2013 stabilisce che l’iscrizione nella “white list” è aperta non solo agli operatori economici che hanno una sede nello Stato (sia essa legale o secondaria con rappresentanza stabile ai sensi dell’art. 2508 C.C.) ma anche ad imprese “straniere”, cioè prive di una sede secondaria con rappresentanza stabile in Italia (art. 1, comma 2, lettera f).

Cosa fare

La domanda di iscrizione redatta utilizzando l’allegato B dovrà essere presentata – preferibilmente per via telematica – ai seguenti indirizzi di P.E.C.: sicurezza.prefat@pec.interno.it o protocollo.prefat@pec.interno.it , secondo le modalità di cui all’ art. 65 D. Lgs. 7 marzo 2005, n. 82 ripreso dall’art. 3 comma 1 del D.P.C.M. 18 aprile 2013.

Il relativo modello dovrà essere sottoscritto dal titolare o dal legale rappresentante dell’impresa, a seconda che la stessa sia organizzata come ditta individuale o in forma societaria o collettiva, indicando gli elementi essenziali idonei ad identificare univocamente l’impresa ed i settori di attività per i quali si richiede l’iscrizione nell’elenco istituito presso la Prefettura.

Deve essere presentata alla Prefettura nella cui provincia ha sede legale l’impresa, ovvero, se si tratta di società costituite all’estero, alla Prefettura nella cui provincia si trova una delle sedi secondarie con rappresentanza stabile.

Per quanto riguarda invece le società costituite all’estero prive di sedi secondarie nel territorio dello Stato, le stesse possono presentare l’istanza presso una qualunque Prefettura.

Alla domanda deve essere allegata la visura ordinaria della società interessata (ovvero dichiarazione del legale rappresentante circa la composizione della compagine sociale – compreso l’indicazione degli assetti proprietari) e le dichiarazioni sostitutive redatte dai soggetti da sottoporre a verifica antimafia ai sensi dell’art. 85 del D. Lgs. 159/2011 riguardanti le generalità dei loro familiari conviventi (SOLO cognome, nome, data e luogo di nascita).

Si rammenta che l’impresa iscritta dovrà comunicare alla Prefettura competente, utilizzando l’allegato C, le modifiche dei propri assetti proprietari e degli organi sociali, intervenuti successivamente all’ammissione alla “white list” nel termine di 30 giorni dal momento delle intervenute modifiche. L’inosservanza di tale adempimento determina la cancellazione dell’impresa dall’elenco prefettizio, previo preavviso ai sensi dell’art. 10/bis della legge 241/90.

Ai fini di mantenere la validità dell’iscrizione nelle “white list”, l’operatore economico ha l’obbligo di inoltrare, almeno trenta giorni prima della data di scadenza, un’apposita comunicazione alla prefettura competente (art. 5, comma 1), utilizzando l’allegato D.

I modelli da utilizzare sono reperibili QUI.

Per maggiori info contattare:

Davide Marino
Confartigianato Asti – Ufficio Categorie
Tel. 0141/5962 interno 18
Fax 0141/599702

Eletto il nuovo direttivo Gruppo Giovani Imprenditori Confartigianato Asti
Presso la Sala Nebiolo in Confartigianato Asti, alla preseza dei massimi dirigenti,si sono riuniti i componenti del Gruppo Giovani per eleggere il nuovo direttivo.
Dalle urne sono usciti i seguenti nomi Andrea Povero Presidente Paola Boido e Giudo Ferrero vice Presidenti, Fernando Tognin Vice PresidenteVicario, Consiglieri Cristina Camerano, Luca Alessio, Lo Fiego Marcello.
Il neo Presidente Andrea Povero, ha confermato che sarà seguito con attenzione il progetto primario emerso in quella serata che è focalizzato sulla condivisione tra gli associati, delle nuove tecnologie di innovazione continuando il percorso intrapreso di “public speaking”.
Il direttivo i dipendenti e gli associati augurano ai nuovi eletti un ottimo lavoro essendo loro il futuro dell’artigianato.

Nasce PMI Rete Piemonte: un raggruppamento delle territoriali di Confartigianato Torino, Asti e Biella

Si è svolta oggi presso la sede di Confartigianato Torino, l’incontro dei Presidenti delle territoriali di Confartigianato Torino (Dino De Santis), Asti ( Biagio Riccio)e Biella (Cristiano Gatti).
Nel prendere atto, ancora una volta, della disastrosa condizione economica che incombe sulle attività produttive, si è deciso di mettere in rete le territoriali di Confartigianato Torino, Asti e Biella.
L’obiettivo di tale soggetto è quello di “fare squadra” attivando una rete di condivisioni delle eccellenze proprie di ogni singola associazione, predisponendo una convergenza delle società di servizi per poter offrire utenze di altissimo livello, a prezzi vantaggiosi per non caricare ulteriormente il peso di una fiscalità esasperata.
Potendo far leva su rapporti amicali e consolidati tra le dirigenze delle varie componenti, si è perciò stabilito di avviare il raggruppamento PMI Rete Piemonte.
Tale soggetto, che opera all’interno del sistema confederale ed in armonia con le altre colleghe Piemontesi, si propone come un forte soggetto rappresentativo, potendo contare su 10.000 imprese iscritte alle varie associazioni, che restano autonome e rappresentative dei propri ambiti territoriali, oltre che 9.800 pensionati; significative, sono anche le oltre 35.000 pratiche che mediamente i caaf gestiti dal raggruppamento espletano ogni anno, con una punta di eccellenza su Torino, classificato tra i primi 10 caaf italiani.
“Con questi numeri – sottolineano i Presidenti di Torino, Asti e Biella – che esemplificano la vicinanza alle persone fortemente radicata nel dna delle territoriali aderenti, presenteremo oltre che alle già citate sinergie di sistema, una forte azione politica e sindacale per mitigare e risolvere le storture che quotidianamente, uno stato esoso ed ingiusto, cala sulla schiena di imprenditori, ormai al limite della sopportazione umana.”
Il raggruppamento opererà tramite decisioni condivise ed unitariamente rappresentate tramite i Presidenti delle territoriali che di volta in volta, si presteranno come portavoce.