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CONFARTIGIANATO

comunicato stampa

RC AUTO

I Carrozzieri di Confartigianato:
“Bene modifiche su Rc auto approvate alla Camera:
ristabiliti i diritti dei carrozzieri e dei cittadini”

“Oggi il Parlamento ha restituito alle imprese di carrozzeria la libertà di esercitare la propria attività e ai cittadini il diritto di scegliere il proprio carrozziere di fiducia”.

Il Presidente dei Carrozzieri di Confartigianato Silvano Fogarollo commenta con soddisfazione le modifiche approvate in serata dalle Commissioni Finanze e Attività Produttive della Camera ad alcuni aspetti riguardanti la riforma dell’Rc auto contenuti nel Ddl Concorrenza

“E’ stato ristabilito – spiega Fogarollo – il principio in base al quale gli assicurati hanno diritto ad ottenere il risarcimento per la riparazione a regola d’arte del veicolo danneggiato, avvalendosi di imprese di autoriparazione di propria fiducia. Inoltre, le linee guida per la riparazione a regola d’arte verranno definite con un accordo tra le Associazioni nazionali del settore dell’autoriparazione, l’Associazione nazionale delle imprese assicurazioni, sentite le Associazioni dei consumatori”.

“Si tratta – aggiunge Fogarollo – di un primo, importante risultato per la battaglia che Confartigianato sta conducendo contro il rischio, contenuto nella riforma dell’Rc auto, di mettere fuori mercato le carrozzerie indipendenti, rendendo di fatto obbligatorio il risarcimento ‘in forma specifica’, vale a dire far riparare il veicolo incidentato dalle officine di carrozzeria convenzionate con l’assicurazione”.

“Ora ci auguriamo – conclude il Presidente dei Carrozzieri di Confartigianato  – che le modifiche approvate oggi siano confermate dall’Aula della Camera e nel successivo passaggio al Senato. Ne va del futuro del settore dell’autoriparazione in cui operano 119.000 imprese, con 240.000 addetti. Di queste, 57.224 imprese sono imprese di carrozzeria e di riparazione meccanica che danno lavoro a 159.738 addetti”.

Roma, 30 luglio 2015

 

In questi giorni la Confartigianato Piemonte ha sollecitato agli assessorati competenti della Regione Piemonte ( Agricoltura, Sanità, Economia) l’avvio di un tavolo di concertazione volto a definire interventi urgenti per ridurre l’impatto eccessivo dei controlli sulle imprese del comparto agroalimentare.

Tale richiesta era emersa già nello scorso mese di marzo nel corso del convegno “Il Piemonte porta in tavola qualità, salute e sicurezza” tenutosi a Palazzo Lascalis (Sala del Consiglio Regionale Del Piemonte), nel corso del quale era emersa tale criticità ovvero troppi e farraginosi controlli senza un’armonizzazione fra loro.

 Auspichiamo che tale sollecito possa portare già dal mese di settembre l’avvio ai lavori.

 

 

Qui di seguito pubblichiamo le circolari trasmesse in Regione Piemonte.

 

brochure invito “Il Piemonte porta in tavola qualità, salute e sicurezza”

richiesta attivazione tavolo tecnico

sollecito attivazione tavolo tecnico

 

 

Cari Associati,

sicuramente o perlomeno negli ultimi giorni, avrete potuto avere informazione della candidatura del sottoscritto alla Presidenza della Camera di Commercio della nostra Provincia, conclusasi ieri pomeriggio con l’elezione di Renato Goria, al quale rinnovo gli auguri di buon lavoro.

Anche se l’esito delle elezioni camerali indubbiamente non è stato quello auspicato, l’occasione è comunque opportuna per poter esprimere alcune considerazioni e riflessioni.

Innanzi tutto sono personalmente orgoglioso che dopo molti anni la nostra Associazione, che non dimentichiamoci aveva espresso quale illustre e mai dimenticato Presidente della CCIAA il Comm. Giovanni Borello, anche se immeritatamente abbia potuto poter concorrere con un proprio rappresentate a tale prestigioso incarico.

Ancor più orgoglioso mi rende il progetto che è stato condiviso insieme non solo al altre importati Associazioni di Categoria Astigiane quali, Coldiretti, CNA e Confesercenti, con le quali la ricerca del candidato più giusto è stata posta in secondo piano rispetto alla volontà di cambiamento e strategia, per garantire e difendere il futuro della CCIAA e conseguentemente sostenere le imprese Astigiane.

È vero non abbiamo raggiunto il nostro obiettivo, ma le motivazioni che hanno promosso il nostro progetto non verranno sicuramente meno, anzi ne escono rafforzate e vitalizzate a partire dal forte valore comunque del risultato elettorale e dal coraggio di proporre un vero cambiamento per il tessuto produttivo che tiene insieme il nostro Paese, non fatto solo di persone al comando, ma di idee e di condivisione.

Ringrazio infine tutte quelle persone che sin dall’inizio hanno creduto che fossi la persona giusta per rappresentare al meglio il progetto e tutte le componenti del sistema imprenditoriale Astigiano, come ringrazio anche chi ha avuto qualche perplessità o chi oggi alla luce del risultato non è più convinto della bontà della scelta e delle strategie messe in atto, ma permettetemi di essere fiero di averci messo la faccia e di aver rappresentato la nostra Associazione.

Anche una sconfitta serve sia ad imparare una lezione, sia a rafforzare il convincimento di essere dalla parte giusta e trovare nuove motivazioni e nuovo slancio far valere quei valori che da 70 anni sono il DNA della Confartigianato e delle imprese Artigiane.

Nella speranza di non avervi deluso e di non aver tradito questi principi, Cordiali saluti.

Giansecondo Bossi

Non è assolutamente una tassa, precisa il presidente provinciale degli installatori frigoristi Massimo Chiusano della Confartigianato di Asti. Lo chiarisce il Ministero dello Sviluppo economico con una nota stampa di ieri giovedì 23 luglio.

L’Italia ha introdotto a partire dal 2013, al fine di adeguarsi a diverse direttive europee, prescrizioni per il miglioramento dell’efficienza energetica nella climatizzazione invernale ed estiva per tutelare l’ecosistema e favorire risparmio economico e competitività.

Le prescrizioni, che riguardano nello specifico gli impianti di climatizzazione estiva sopra i 12 kilowatt, prevedono la redazione di un libretto di impianto ,controlli specifici periodici di rendimento energetico e di eventuali perdite di refrigeranti che sono ritenuti nocivi per l’ambiente.

I costi per l’adempimento di tali obblighi sono influenzati sicuramente dagli oneri di gestione che i professionisti installatori e/o manutentori devono sostenere obbligatoriamente, in base al recepimento di differenti normative europee, per poter essere abilitati a tali verifiche e controlli. Tali oneri di gestione prevedono un abilitazione di personale iniziale e un mantenimento annuale oltre a prevedere l’impiego di personale specifico per la redazione dei nuovi libretti di impianto di climatizzazione invernale ed estiva. Senza tralasciare la formazione obbligatoria specifica annuale richiesta per l’installazione di impianti da fonti rinnovabili quali le pompe di calore presenti oramai nella maggior parte degli impianti di climatizzazione.

L’obbligo di tenere un libretto e di controllare il sistema , andando incontro inevitabilmente ad una spesa, riguarda però solo sistemi di climatizzazione con potenza nominale minima di 12 kilowatt, equivalenti a circa 42000 BTU: siamo davanti quindi a un sistema non certo familiare, ma a sistemi più complessi composti da almeno 4 o 5 unità con ambienti superiori a 200 mq.

La nostra Associazione, conclude Massimo Chiusano è disponibile, qualora le associazioni dei consumatori lo ritenessero,  ad aprire un confronto nel quale si potrà sicuramente fare maggiore chiarezza e fornire corrette informazioni al cittadino. La prima informazione da trasmettere è sicuramente quella che il consumatore, prima di affidare l’installazione e/o la manutenzione del proprio impianto a terzi, deve verificare preventivamente che tali soggetti siano in possesso delle abilitazioni necessarie onde evitare di incorrere nelle sanzioni previste dalle normative vigenti.

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Le Associazioni aderenti ad UNATRAS (Assotir, Cna Fita, Confartigianato Trasporti, Fai, Fiap, Sna Casartigiani, Unitai) valutano in maniera negativa l’operato del Governo nei confronti della categoria dell’autotrasporto, come già evidenziato in varie occasioni.

Tuttavia UNATRAS attende l’incontro, convocato al Ministero dei trasporti giovedì 23 luglio, per esprimere un giudizio definitivo sull’attuazione del Protocollo d’intesa firmato nel 2013, sugli impegni assunti e sulle troppe questioni ancora aperte quali, ad esempio, le deduzioni forfettarie per le spese non documentate, la spendibilità delle risorse 2015 per il comparto, il contrasto al dumping sociale e al cabotaggio abusivo, i tempi certi di pagamento.

Se dall’incontro di giovedì prossimo non dovessero emergere risposte soddisfacenti e soluzioni concrete, il coordinamento UNATRAS è pronto ad assumere all’unanimità iniziative di autotutela della categoria, non escludendo la proclamazione del fermo dei servizi di trasporto.