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Nell’ambito degli eventi organizzati per la “Settimana per l’Energia e la Sostenibilità” organizzata dalla Confederazione a livello nazionale, Confartigianato Imprese Piemonte ha realizzato un webinar per parlare di “Sostenibilità d’impresa” e la relatrice sarà la Dottoressa Giorgia Busso, co-fondatrice di Nausicaa – Sostenibilità d’impresa.

Il webinar, dal titolo “Introduzione alla Sostenibilità d’Impresa: i valori della sostenibilità nell’economia reale delle micro, piccole e medie imprese” si svolgerà il prossimo martedì 24 ottobre 2023 alle ore 17:00 e sarà occasione per approfondire il tema della Sostenibilità a tutto tondo, cercando di sensibilizzare le imprese sui suoi contenuti, anche con riguardo al livello di consapevolezza che le imprese hanno nell’impegno che dovranno affrontare per “calare” la sostenibilità all’interno delle loro attività quotidiane, con riguardo all’ambiente e ai correlati aspetti sociali ed economici.

In allegato trovate la locandina con il programma del webinar, riservato agli associati del sistema Confartigianato  e all’interno della locandina vi è il link per l’iscrizione.

Scarica la locandina degli eventi Settimana per l’Energia e la Sostenibilità” organizzata dalla Confederazione su tutto il territorio 

“La bozza della legge di bilancio 2023 viene considerata dagli artigiani complessivamente positiva, ma rappresenta solamente un primo passo cui è necessario dare seguito. È infatti prioritario concentrare le risorse per contrastare l’emergenza provocata dai costi energetici, con la massima attenzione nei confronti del sistema delle piccole imprese grazie all’incremento del credito d’imposta per il primo trimestre del prossimo anno. Valutiamo positivamente anche gli sforzi per ridurre il peso della pressione fiscale nei confronti delle microimprese, in particolare delle imprese individuali, ma anche quest’aspetto deve portare ad un ulteriore taglio dei costi per ‘fare impresa’ in questo mandato governativo”. Lo afferma Giorgio Felici, Presidente di Confartigianato Imprese Piemonte insieme a Roberto Dellavalle, Presidente di Confartigianato Asti.

“Tuttavia, -prosegue Felicil’effetto benefico dell’incremento a 85.000 euro della soglia di ricavi per poter rientrare nel regime forfettario va valutato caso per caso. Ad esempio, coloro che hanno importanti detrazioni da dedurre per lavori edili eseguiti sulla propria abitazione, che con il regime forfettario perderebbero, continueranno ad usare i regimi ordinari di imposta.”

“Inoltre, -continua Felici – l’attenzione che l’imprenditore dedica alla propria contabilità non può concentrarsi solo sul rispetto del limite di ricavi. Attenzione sempre più richiesta, dato che, secondo le bozze della manovra in circolazione, si uscirebbe dal forfait già dal giorno dopo lo sforamento del limite degli 85.000 euro e non più dall’anno successivo.”

“Positivo -sottolinea Felici- il tentativo di alleggerire le imposte su coloro che incrementano il proprio reddito nel 2023 rispetto al più alto fra quelli realizzati tra il 2020 ed il 2022. La cosiddetta “flat tax incrementale” potrebbe rivelarsi utile per molte delle nostre imprese, che, grazie ai bonus edilizi, hanno visto i propri redditi aumentare nell’ultimo triennio. Peccato che le previsioni per l’anno prossimo, vista anche l’ennesima serrata sugli incentivi esistenti ad opera del decreto Aiuti Quater, non fanno pensare ad un ulteriore consolidamento degli ultimi risultati raggiunti.”

“Apprezziamo ancora -afferma Felici– anche il buon senso dimostrato dal Governo nel comprendere come sia utile instaurare un rapporto sempre più collaborativo tra Amministrazione Finanziaria e contribuente: si parla delle nuove misure in programma per ridurre il contenzioso tra Erario e contribuenti”.

“La nota dolente -sottolinea Felici- è legata al superbonus ed all’ancora irrisolto problema dei crediti tuttora incagliati. I termini, strettissimi, entro i quali il decreto Aiuti Quater impone ai condomini di decidersi, deliberare e presentare la documentazione in Comune, si traducono nell’ennesima modifica in corsa delle regole del gioco. Francamente, sul tema ci si aspettava un comportamento di discontinuità rispetto a quello tenuto dai Governi precedenti. Ribadiamo come la transizione energetica degli edifici sia un processo lungo da realizzare e che, pertanto, necessita di regole stabili per fruire di incentivi, magari anche meno convenienti del 110%. Si auspica che, in sede di conversione del decreto, si metta seriamente mano al problema dei crediti che le imprese hanno acquisito dai propri committenti e che ora le banche si rifiutano di acquistare, avendo raggiunto la propria capienza. Sicuramente si devono definire regole chiare per limitare il perimetro delle responsabilità nella cessione. Poi si conceda, ad esempio, di poter consumare quel credito che in un anno non si è riusciti ad utilizzare, anche negli anni successivi, senza scadenza. In generale, auspichiamo che, a differenza del recente passato, si permetta alle imprese di rispettare le regole di buon senso eliminando inutili ed affastellate lungaggini burocratiche.”

“Nel complesso -conclude Felici– la manovra, condizionata dai vincoli di bilancio, presenta ancora un profilo emergenziale che non lascia spazio all’atteso sostegno agli investimenti per la crescita. Auspichiamo che il confronto avviato con l’esecutivo consenta di definire interventi strutturali per una incisiva azione di ammodernamento e per rafforzare il potenziale di crescita del Paese.”

Confartigianato Imprese Piemonte ha realizzato un sondaggio flash per conoscere le impressioni delle imprese artigiane sugli aspetti negativi economici, produttivi ed occupazionali derivanti dall’emergenza Coronavirus Covid–19.

“Le imprese artigiane Piemontesi – dichiara Giorgio Felici presidente Confartigianato Imprese Piemonte – hanno espresso forte preoccupazione per l’impatto che il Coronavirus sta avendo sulla realtà della nostra Regione, segnalando un marcato rallentamento dell’attività e degli ordinativi”.

Il sondaggio ha coinvolto 1551 imprese su tutto il territorio Piemontese: Alessandria 176, Asti 119, Biella 112, Cuneo 324, Novara e Vco 214, Torino 528, Vercelli 78. Di seguito i settori in dettaglio: Agroalimentare; Autotrasporto; Chimica; Comunicazione; Legno e Lapidei; Meccanica (Metalmeccanici ed installatori impianti, Odontotecnici, Orafi, Argentieri); Acconciatura ed Estetica; Servizi di pulizia; Moda; Pulitintolavanderie; Occhialeria; Tessili; Abbigliamento; Calzaturiero; Edilizia.

Facendo una media tra i vari settori, il 68% degli intervistati ha dichiarato che l’emergenza Coronavirus ha avuto un impatto negativo, la riduzione della produzione è stimata nel 34,56%; mentre la riduzione del volume di affari è pari al 31,91%; la cancellazione degli ordini si attesta al 22,44%.

Occorre ora mettere subito in campo – prosegue Felici – misure efficaci che, utilizzando procedure e modalità agili dal punto di vista burocratico, riducano l’impatto sulla situazione economico-finanziaria di contributi e imposte statali e regionali e quindi in tal modo sostengano il mantenimento dei livelli occupazionali, anche con il rafforzamento del sistema di ammortizzatori sociali”.

La Confartigianato Imprese, unitamente alle altre confederazioni artigiane nazionali, ha sottoscritto il 26 febbraio scorso un accordo con Cgil-Cisl-Uil che ha esteso le prestazioni del FSBA – Fondo Sostegno Bilaterale Artigiano previsto per legge a favore dei lavoratori (sistema di sostegno artigiano analogo alla cassa integrazione ordinaria), aggiungendo una causale specifica “coronavirus” che consente di avere un ulteriore periodo di copertura fino a 20 settimane aggiuntive su base biennale. Tuttavia bisogna tenere presente che il settore edile non è ricompreso nel sistema FSBA ma è coperto dalla cassa integrazione ordinaria e in Piemonte pesa per oltre 50 mila imprese per circa 65 mila lavoratori dipendenti. Pertanto, considerata la situazione, è necessario che il Governo proceda al rifinanziamento della Cassa integrazione in deroga.

“Inoltre per le micro e piccole imprese, nonché quelle artigiane – continua Felici –sono necessari i seguenti provvedimenti, come già Confartigianato Imprese unitamente alle altre confederazioni ha richiesto durante gli incontri svoltisi nei giorni scorsi con il Governo: sospensione imposte e tributi; sospensione pagamenti utenze (elettricità, gas, acqua etc …); credito: sospensione pagamento rate mutui, finanziamenti e premi assicurativi alle compagnie; previdenza: sospensione versamenti contributi INPS e premi assicurativi INAIL; lavoro autonomo: indennità per i lavoratori autonomi e professionisti interessati dalla sospensione dell’attività commisurata alla perdita del fatturato”.

Data la particolare criticità che si sta verificando nelle imprese artigiane piemontesi, sollecitiamo anche la Regione Piemonte a prevedere interventi per tutte le imprese e ad attivare strumenti straordinari che ne garantiscano la liquidità. “Infine – prosegue Felici – visto quanto disposto dal Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri del 9 marzo, che estende l’area di attenzione su tutto il territorio nazionale, è necessaria una strategia di comunicazione come sistema Piemonte concertata con il Governo nazionale, mirata a recuperare l’immagine complessiva della nostra regione nel mondo per il rilancio del ‘Made in Italy’ e per contrastare la paura ingeneratasi nella collettività. Confartigianato Imprese in Piemonte è a disposizione con tutto il suo sistema territoriale a supportare le imprese in questo difficile momento”.

Dall’incontro del 2 marzo tra il Presidente della Giunta della Regione Piemonte On. Alberto Cirio ed i rappresentanti di tutte la Parti sociali del Piemonte (per Confartigianato Imprese Piemonte partecipava il Segretario regionale),

Rete Imprese Italia Piemonte ha esposto le richieste dell’Artigianato e del Commercio, in merito ad  interventi urgenti sull’emergenza coronavirus.

Tali richieste sono state sintetizzate ed inviate alla Giunta Regionale del Piemonte nel documento che potete scaricare qui.