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Confartigianato Asti esprime perplessità e forte preoccupazione per la decisione della Regione Piemonte di limitare ulteriormente la circolazione di veicoli in 76 comuni della Regione, ed in particolare anche per i diesel EURO 5 dal prossimo 15 settembre sino al 15 aprile 2024.

Un giro di vite ulteriore che riguarderà non solo la nostra Regione, ma anche la Lombardia, Emilia-Romagna e Veneto, il tutto per la condanna della Corte di Giustizia dell’Unione Europea, in conseguenza dei pessimi dati accertati della qualità dell’aria.

Anche per la Provincia di Asti le restrizioni alla circolazione dei veicoli privati e commerciali riguarderanno i Comuni di Asti, Canelli e Nizza Monferrato – fa presente Roberto Dellavalle Presidente della Confartigianato Asti – ci domandiamo per l’ennesima volta, perché passando gli anni il problema non abbia trovato serie misure e soprattutto compatibili e ci si ritrovi a fare i conti sempre con misure così severe per il parco veicolare e condizionati per la libera circolazione delle famiglie e per le attività economiche.

Se da una parte – aggiunge Bossi Giansecondo Direttore di Confartigianato Asti – la Regione aveva messo a disposizione incentivi per rinnovare il parco veicolare, contributi oggettivamente poco significativi rispetto ai costi da sostenere per la sostituzione dei veicoli con furgoni elettrici, ibridi etc, rispetto a quanto messo in campo da altre Regioni, ci siamo barcamenati sino ad oggi tra delibere e deroghe, per poter in qualche modo permettere alle imprese di svolgere le loro attività e garantire ogni tipo di intervento .

Non si tratta di essere pro o contro a tale decisione, ma si deve anche  tenere conto che si sta con fatica cercando di uscire- continua Bossi – dal periodo COVID, Guerra, costi energetici e dei carburanti spesso fuori controllo e una crescente inflazione, non possiamo che essere preoccupati da un provvedimento del genere e dobbiamo trovare soluzioni ragionevoli ed effettivamente perseguibili  che possano permettere di incidere effettivamente sulla qualità dell’aria, risultato che come dimostrato negli ultimi anni, non è stato possibile raggiungere penalizzando la libera circolazione veicolare e quindi non possiamo per l’ennesima volta condizionare sempre chi deve muoversi per raggiungere il proprio posto di lavoro o per svolgere la propria attività imprenditoriale.

Infine – conclude il Presidente Dellavalle –  anche la possibilità di installare sui veicoli più datati la black box Move-in, per poter anche se limitatamente poter viaggiare nel corso del periodo di divieto, non risolve il problema stante i numeri di chi ha già installato l’apparecchio negli scorsi anni, numeri oggettivamente lontani da quelli dei veicoli circolanti anno per anno oggetto di restrizione, inoltre auspichiamo anche che possano essere escluse dai chilometraggi definiti le strade provinciali, tangenziali ed autostradali che attraversano i vari comuni, confidiamo pertanto che si possa tornare rapidamente intorno ad un tavolo con la Regione animati da una reale intenzione di collaborare.

DAL 15/06/2023 le imprese e gli enti iscritti all’Albo nazionale gestori ambientali, accedendo alla propria area riservata sul sito web dell’Albo nazionale dei gestori ambientali possono generare un attestato contenente un QRcode che identifica univocamente il soggetto iscritto all’Albo nazionale gestori ambientali; nell’attestato sono, altresì, riportati il codice fiscale ed il numero di iscrizione all’Albo nazionale gestori ambientali.

 

Il QRcode riportato in tale documento contiene gli estremi identificativi del soggetto iscritto cifrati in formato leggibile tramite l’apposita applicazione AGESTsmart messa a disposizione gratuitamente per le pubbliche amministrazioni e gli organi di controllo e le imprese . Il documento, disponibile a partire dal 15/06/2023, può essere esibito agli enti di controllo e alle pubbliche amministrazioni in formato digitale (o in formato cartaceo) per dimostrare la propria iscrizione all’Albo nazionale gestori ambientali.

 

ll QRcode è, inoltre, disponibile anche tramite l’apposita applicazione AGESTsmart che i soggetti iscritti potranno, utilizzare anche per consultare la propria situazione autorizzativa aggiornata.

 

Qui i video tutorial per le imprese su come usare l’app AGESTsmart disponibile negli store digitali  (iOS e Android)

https://vimeo.com/833591346/14bbfa528c?share=copy

“Donne in attivo” anche quest’anno prevede quattro appuntamenti formativi on line e un laboratorio (anch’esso on line), aperto a coloro che vorranno cimentarsi in un lavoro di gruppo. La partecipazione a tutte le attività è gratuita, è sufficiente iscriversi  il primo webinar del 27 giugno dalle ore 14:30 alle 16:30. Saranno implementati anche i temi relativi allo sviluppo dell’imprenditorialità femminile attraverso il coinvolgimento della rete dei Comitati per l’Imprenditorialità Femminile – presenti in tutte le Camere di commercio, la cui partecipazione al progetto è andata crescendo già dalla scorsa edizione – e l’attivazione di un Laboratorio il cui obiettivo riguarderà la realizzazione di iniziative di autoimprenditorialità.

Visitando il sito, www.donneinattivo.it, comparirà nella home una finestra informativa dove è possibile inserire “la tua mail” per ricevere la newsletter e restare aggiornate sui temi di interesse.

Clicca qui per scaricare il programma del webinar del 27 giugno. I prossimi appuntamenti sono il 5 ed il 12 luglio ed il 20 settembre. L’evento finale sarà l’11 ottobre.

Apertura Misura: IMPRESE FEMMINILI INNOVATIVE MONTANE

La misura finanzia i programmi di investimento ad alto contenuto tecnologico e innovativo sostenuti da imprese femminili ubicate nei Comuni Montani e quelli della nostra provincia sono: BUBBIO, CESSOLE, CASSINASCO, LOAZZOLO, MOMBALDONE, MONASTERO BORMIDA, OLMO GENTILE, ROCCAVERANO, SAN GIORGIO SCARAMPI, SEROLE, SESSAME e VESIME (Vedere elenco allegato)

Beneficiari

Start-up innovative costituite prevalentemente da donne in forma di società di capitali, anche cooperative aventi sede operativa, o filiale nei Comuni Montani

Requisiti che le imprese devono possedere al momento della presentazione della domanda:

  • essere regolarmente costituite e iscritte nell’apposita sezione speciale del Registro delle imprese di cui all’articolo 25, comma 8, del decreto-legge n. 179/2012
  • essere costituite da non più di sessanta mesi
  •  essere di piccola dimensione

Gli incentivi possono essere richiesti per l’acquisto di:

  1.  impianti, macchinari e attrezzature tecnologici
  2.  hardware e software
  3.  brevetti e licenze
  4.  certificazioni direttamente correlate alle esigenze produttive e gestionali dell’impresa e legate al programma
  5.  consulenze specialistiche tecnologiche nella misura massima del 20% del totale delle spese

Il Programma d’investimento deve essere:

  • Mirato allo sviluppo di prodotti, servizi o soluzioni caratterizzati da un significativo contenuto tecnologico e innovativo, e/o finalizzato alla valorizzazione economica dei risultati del sistema della ricerca
  • Deve presentare spese non superiori a 100.000 Euro ed essere avviato successivamente alla presentazione della domanda

Agevolazione

Contributo a fondo perduto per un importo non superiore al 70% delle spese ammissibili; max 70.000 Euro

Presentazione domande

Dalle ore 12 del 30 Maggio 20023

Per informazioni

Contattare il 0141/596201 o scrivere a: info@confartigianatoasti.com sarete messi in comunicazione con il nostro consulente del credito

Il “Mastro Formatore Artigiano” è la nuova figura prevista dal CCNL dell’edilizia alla quale titolari/soci e collaboratori familiari di aziende edili artigiane possono accedere se in possesso (previa domanda qualificante) dei requisiti descritti nella scheda qui allegata.

Per ulteriori informazioni e/o predisposizione delle domande da inoltrare alla Cassa Edile per l’ottenimento della qualifica, chiedere di Antonella Giraudi  telefonare al 0141/596203 o scrivere  antonella@confartigianatoasti.com

Ieri lunedì 17 aprile, presso la sede di Confartigianato Asti si è tenuto il Direttivo Regionale di DONNE IMPRESA di Confartigianato Piemonte. Un nutrito gruppo di imprenditrici e referenti territoriali della regione ha animato in mattinata la riunione del direttivo dove hanno discusso insieme dei progetti futuri del movimento piemontese. Il pranzo di lavoro si è tenuto presso l’Osteria del Podestà in Via dei Cappellai, 5 ad Asti dove hanno gustato l’arte culinaria dei nostri chef e degustare gli ottimi vini del nostro territorio. Nel pomeriggio hanno apprezzato la bellezza della nostra città facendo un piccolo tour con la guida certificata di Welcome Piemonte che ha saputo raccontare magistralmente la storia della nostra città. La Presidente Anna Oliva e il  Direttivo Donne Impresa di Asti, il Presidente di Confartigianato Asti Roberto Dellavalle e il Direttore Giansecondo Bossi ringraziano le partecipanti per la bella giornata trascorsa insieme.

Lunedì 20 febbraio, alle ore 17.15, Confartigianato parteciperà ad un incontro convocato dal Governo sul decreto legge che blocca lo sconto in fattura e la cessione dei crediti dei bonus edilizia. Al confronto con i rappresentanti dell’Esecutivo saranno presenti i rappresentanti delle organizzazioni d’impresa e del mondo economico interessate dalle norme varate dall’Esecutivo.

 

Risolvere, con un compratore di ultima istanza, il grave problema dei crediti incagliati degli imprenditori che hanno effettuato lavori utilizzando i bonus edilizia e riattivare un sistema sostenibile e strutturale degli incentivi per il risparmio e l’efficientamento energetico degli edifici.

E’ quanto sollecita il Presidente di Confartigianato Marco Granelli a chi si aggiunge anche l’accorato appello del Presidente di Confartigianato Asti Roberto Dellavalle che sottolinea: “Da tempo sosteniamo la necessità di ridiscutere il sistema degli incentivi. Ma ora non si possono lasciare imprese e famiglie in mezzo al guado e la soluzione contenuta nel decreto legge varato il 16 febbraio dal Consiglio dei Ministri non appare efficace. Confidiamo che il tavolo di confronto annunciato per lunedì non sia soltanto occasione per una presa d’atto, ma la sede permanente di una riflessione che deve portare tutte le parti coinvolte a cercare soluzioni equilibrate”.

“Grazie alla spinta dei bonus edilizia – spiega Granelli – tra il 2019 e il 2022 ben 2,1 punti di crescita del PIL arrivano dai maggiori investimenti in costruzioni in Italia rispetto al resto dell’Eurozona. Inoltre, tra il quarto trimestre 2019 e il terzo trimestre 2022 il settore delle costruzioni ha fatto registrare un aumento di 257mila occupati.”.

“La strada dei bonus edilizia, da maggio 2020 a novembre 2022 – aggiunge Granelli – è stata però costellata di continui stop and go normativi: ben 224 modifiche, una ogni 16 giorni. E così cittadini e imprenditori si sono trovati imprigionati in una vera e propria ragnatela burocratica. Un’esperienza culminata con il blocco dei crediti nei cassetti fiscali degli imprenditori, che ora mette a rischio 47mila posti di lavoro, e l’incertezza sulla sorte degli incentivi. Questo non è il modo migliore per favorire la transizione green”.

Il Presidente di Confartigianato sostiene quindi la necessità di “ripensare profondamente il sistema degli incentivi nel settore dell’edilizia, anche in vista degli obiettivi indicati dalla Direttiva europea sulle ‘case green’. Basta con gli interventi spot sottoposti a continui ripensamenti. L’efficientamento energetico del patrimonio immobiliare può essere una grande opportunità per il Paese, ma non deve trasformarsi in vessazione per cittadini ed imprese. La strada realmente efficace consiste nel progettare una vera e propria strategia strutturale di lungo termine che scandisca l’impiego di risorse pubbliche aggiuntive. In questo modo potremo ottenere un ritorno positivo in termini di crescita del Pil e orientare le scelte dei cittadini sulla qualità e l’efficienza energetica delle abitazioni”.

Per approfondire vai alla pagina del sito di Confartigianato Imprese e clicca qui 

Desidero esprimere a tutti gli imprenditori artigiani e alle loro famiglie gli auguri di buon Natale e di un nuovo anno, sereno e proficuo.

Voglio condividere con voi l’orgoglio per il lavoro che Confartigianato ha compiuto anche quest’anno al vostro fianco, sostenendovi negli sforzi per reagire alle difficoltà e contribuire al rilancio del nostro Paese.

Consapevoli e forti del nostro impegno e dei risultati che abbiamo ottenuto, nel 2023 dobbiamo valorizzare ancora di più l’operosità, il saper fare che ci rende unici al mondo.

Viviamo questi giorni di Festa cogliendo il messaggio più autentico del Natale: il rinnovamento nel segno della fede, della speranza, della pace.

Con le nostre imprese testimoniamo con forza i valori artigiani del lavoro, del benessere economico e del progresso sociale.

Difendiamo e valorizziamo le radici profonde della nostra tradizione produttiva che dà vita all’eccellenza manifatturiera italiana e che contribuisce al Made in Italy.

Dedichiamo il nostro talento a costruire prospettive di innovazione, nel rispetto di uno sviluppo sostenibile e coerente con la nostra identità.

Siamo artigiani di un futuro nuovo, costruttori di sviluppo economico e coesione sociale.

A tutti, ancora buon Natale e buon 2023!

Guarda il video su youtube

“Nei prossimi anni vorremmo considerarci come artigiani dell’Italia, occupandocene con la stessa meticolosità, dedizione, pazienza e amore con cui un artigiano si occupa dei suoi prodotti”. Con queste parole il Presidente del Consiglio Giorgia Meloni si è rivolta all’Assemblea di Confartigianato riunita oggi a Roma.

Il Premier Meloni ha risposto punto per punto alla relazione del Presidente di Confartigianato Marco Granelli il quale ha offerto la forza degli artigiani e delle micro e piccole imprese quali ‘costruttori di futuro’, anche per le nuove generazioni, confidando in un nuovo patto di fiducia tra lo Stato e le imprese, per lo sviluppo economico e sociale del nostro Paese”.

Ad ascoltare le parole del leader degli artigiani e del Presidente Meloni, erano presenti 1600 persone, tra delegati del Sistema Confartigianato, rappresentanti del Parlamento, tra cui il Presidente del Senato Ignazio La Russa, del Governo, delle forze economiche e sociali, anche i delegati del Sistema Confartigianato, tra i quali la nutrita delegazione astigiana.

L’Assemblea si è aperta con la lettura del messaggio inviato dal Presidente della Repubblica Sergio Mattarella: “Numerosi comparti del tessuto produttivo -scrive il Capo dello Stato – sono impegnati ad affrontare l’instabilità economica, causata dalla pandemia e aggravata dall’aggressione della Federazione Russa all’Ucraina, con significative ricadute sulle piccole imprese e sull’artigianato. Si tratta di segmenti strategici dell’economia italiana ed è necessario sostenere l’efficienza dei loro processi produttivi attraverso gli strumenti di potenziamento e innovazione forniti dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, nel pieno rispetto e in coerenza con gli obiettivi di sostenibilità ambientale. Rinnovare, rafforzare la competitività delle piccole imprese e dell’artigianato significa promuovere eccellenze del nostro Paese e, per quanto riguarda l’artigianato di produzione, integrare filiere, rilanciare economie delle aree interne anche con effetti perequativi di lungo termine. E’ un’opportunità di incoraggiamento dell’imprenditorialità giovanile e un catalizzatore di flussi di capitale umano in storiche realtà italiane, impoverite e colpite dall’esodo. Istituzioni della Repubblica, parti sociali, imprenditori, sono chiamati a concorrere a questi obiettivi e mi è grato, rivolgendo gli auguri di buon lavoro alla vostra Assemblea, auspicare successo in questa impresa”.

L’Assemblea è stata l’occasione per chiedere al premier Giorgia Meloni attenzione all’artigianato e alle micro e piccole imprese, rimuovendo gli ostacoli “che – ha sottolineato il Presidente di Confartigianato – troppo spesso mortificano il nostro talento e le nostre ambizioni”.

Per Granelli, infatti “gli appesantimenti amministrativi in materia di lavoro si sommano alla Torre di Babele della legislazione fiscale: secondo la Banca Mondiale per tempi e procedure per pagare le tasse, nel 2020, l’Italia si colloca al 128esimo posto, ultima tra i 27 paesi dell’Unione europea. È difficile pagare le imposte ed è facile incorrere in errori. Inoltre il livello di tassazione è troppo elevato: la pressione fiscale nel 2022 è pari al 43,8% del Pil, in aumento di 0,4 punti rispetto al 2021 e il carico fiscale che grava su cittadini ed imprese è superiore di 1,9 punti rispetto alla media dell’Eurozona. In pratica, il prossimo anno pagheremo 42,2 miliardi di maggiori tasse, pari a 711 euro pro capite. Con questo divario, con questa zavorra è difficile per noi competere sui mercati internazionali”.

“Seppur in una difficile situazione di finanza pubblica – ha aggiunto – vanno quindi indirizzate risorse a riduzione della pressione fiscale che grava su tutte le forme di lavoro anche mediante l’armonizzazione e la parificazione delle detrazioni spettanti in relazione alle diverse tipologie di reddito. Si incentivi, inoltre, chi scommette sul proprio futuro: chi apre una nuova azienda e ancor di più chi decide di assumere, creando, quindi, valore non solo per sé stesso ma anche per i propri dipendenti”.

“Le imprese, in questo difficile momento – ha proseguito Granelli – hanno bisogno di avvertire il fisco come lo strumento con cui lo Stato garantisce servizi di qualità ai propri cittadini e solidarietà nei confronti dei più deboli e non come un nemico da cui difendersi. Auspichiamo in questo senso la ripresa di un tavolo di confronto sull’avvio della riforma fiscale”.

Su tale contesto pesa anche il caro energia, che alle piccole imprese quest’anno costa 24 miliardi in più rispetto al 2021. “Un impatto enorme – ha proseguito Granelli -. Ma questo non impedisce alla micro-piccola impresa di essere motore dello sviluppo del Paese, nonostante sia addirittura considerata da alcuni la principale causa dei mali dell’economia italiana”.

Sul fronte del lavoro, Confartigianato chiede di smetterla con gli approcci ideologici, rimettendolo al centro dell’azione politica, puntando sull’apprendistato “che deve diventare il principale canale di accesso dei giovani nel mondo del lavoro, perché non è un contratto come gli altri, ma consente al giovane di crescere e formarsi in contesti nei quali la trasmissione del sapere non avviene in maniera statica”. “Crediamo nell’alternanza scuola lavoro – ha proseguito Granelli -; nell’istruzione professionalizzante – sulla quale occorre un approccio nuovo che la renda non discriminatoria -; in politiche attive moderne ed efficaci che partano dai reali fabbisogni delle imprese”.

Il Presidente Granelli chiede al Governo di trovare una soluzione a quelle imprese che hanno concesso lo sconto in fattura sui bonus edilizi. “A nostro parere – ha proseguito Granelli -, occorre: rendere più flessibile l’impiego dei crediti; aumentare la capacità fiscale delle banche, concedendola possibilità di utilizzare compensazioni; valutare la possibilità di prevedere un ‘compratore di ultima istanza’, a controllo pubblico. Ne va della sopravvivenza di molte imprese. Il tema dei bonus in edilizia è per noi centrale perché garantisce uno sviluppo duraturo del Paese, perciò condividiamo la necessità che si apra un confronto costruttivo sul futuro della misura. E come diceva mio nonno, saggio artigiano, ‘Quando girano le gru, gira il Paese’”.

Il Presidente Giorgia Meloni ha replicato alla relazione del Presidente Granelli ricordando: “Noi compiamo un mese dal giuramento, e in un mese abbiamo già incontrato parti sociali e imprese. Come voi credo nel valore centrale dei corpi intermedi“. “Vorrei che il nostro non fosse semplicemente un confronto di carattere sindacale su quello di cui io ho bisogno e su ciò di cui avete bisogno voi. Ma vorrei un confronto stabile sulla strategia di questa nazione, perché il problema dell’Italia è che le è mancata una strategia e invece ha un disperato bisogno di scegliere dove vuole andare e cosa vuole essere e coinvolgere tutti gli attori della nazione dell’economia per puntare a un obiettivo”.

Meloni ha poi affrontato il tema della difesa del made in Italy, segnalando che “nei prossimi giorni vogliamo accompagnare la manovra finanziaria con allegato ad hoc dedicato alla valorizzazione e la tutela del Made in Italy, della proprietà intellettuale, della lotta alla contraffazione. Questo sarà oggetto del nostro confronto”.

Sulla riduzione del costo del lavoro, Meloni ha sottolineato che “l’orizzonte della legislatura è un taglio del 5% almeno” del cuneo fiscale “due terzi al lavoratore, un terzo all’azienda. Anche l’azienda deve avere un beneficio dal taglio del cuneo fiscale”. E sempre in tema di lavoro, ha aggiunto: “Dalla legislatura precedente usciamo con la concezione che la povertà la potevi abolire con un decreto, che la crescita si possa fare con una norma dello Stato ma lo Stato non crea crescita, lo fanno le aziende. Allo Stato compete di mettere nelle condizioni di lavorare, non mettere i bastoni tra le ruote“.

Il costo dell’energia è stato un altro argomento affrontato dal Presidente del Consiglio: “Per me, da presidente del Consiglio, prendere 30 miliardi e metterli sulle bollette quando so che in gran parte stanno andando alla speculazione, è una cosa che fa male”. Quindi ha aggiunto l’impegno a lavorare in questo senso per “consentirci di recuperare una parte di quelle risorse”, riconoscendo anche l’impegno svolto su questo dal precedente governo a cui “do atto di essersi battuto in Europa per il tetto europeo al prezzo gas”.

Meloni ha poi richiamato le misure della legge di bilancio approvata ieri sera dal Consiglio dei Ministri: “Nella manovra facciamo due scelte fondamentali: la prima è la proroga dei crediti di imposta per le aziende aumentandola dal 40 al 45% per le energivore e dal 30 al 35% per le non energivore, perché per noi la messa in sicurezza del tessuto produttivo è la priorità. Lo abbiamo fatto per le imprese e lo facciamo per le famiglie, eliminando gli oneri impropri sulle bollette, riscrivendo la norma sugli extraprofitti, in modo tale che ci consenta di superare le imperfezioni alla base delle contestazioni. In questi trenta giorni abbiamo mantenuto l’impegno preso di dedicarci alla grande emergenza energia: trenta miliardi di euro sono stati investiti su questo, 9 già impegnati in decreto per sostenere famiglie e imprese fino a fine anno e altri 21 nella nuova legge di bilancio che abbiamo presentato questa mattina”.

E ancora sul reddito di cittadinanza, ha spiegato: “Se avessi avuto più tempo avremmo potuto fare la riforma organica che faremo. Ma siamo rimasti fedeli al nostro principio: uno Stato giusto non mette sullo stesso piano dell’assistenza chi può lavorare e chi non può lavorare. Il Reddito di cittadinanza alla fine del 2023 per chi è in condizione di lavorare è abolito. Nel 2023 abbiamo scelto di immaginare un periodo transitorio, non avendo potuto lavorare sugli strumenti per accompagnare queste persone verso il lavoro ma abbiamo ristretto di molto i paletti, intanto i mesi in cui si può avere il sussidio, poi che alla prima offerta rifiutata decade il Reddito, e infine che se prendi il Reddito, minimo devi stare sul territorio italiano”.

Sulla tregua fiscale ha sottolineato: “Muovevamo da un principio del rapporto fra Stato e contribuente. Abbiamo deciso di fare una norma che non prevedesse alcun condono, ma solo operazioni di buonsenso e vantaggiose per lo Stato”.

Il Capo del Governo ha poi indicato il Pnrr come “una grandissima occasione. Immaginiamo di introdurre delle clausole perché le piccole e medie imprese non vengano escluse dalla possibilità di partecipare ai lavori delle opere del Pnrr. Il grosso del lavoro fatto dal precedente governo è stato soprattutto di carattere ordinamentale. Sulla spesa non siamo molto, molto avanti, c’è un lavoro di accelerazione da fare e stiamo lavorando per farlo”. “Sono stata criticata perché ho detto che il Pnrr ha bisogno di un tagliando: il motivo è che è stato scritto in un contesto molto diverso da questo. Abbiamo 120 miliardi di euro in opere pubbliche nel Pnrr – ha aggiunto -, e il costo delle materie prime è aumentato del 130%. Se qualcuno pensa che non vada affrontato il problema, le gare andranno deserte. Serve un aggiustamento”.

E sui bonus edilizia, il Premier ha detto: “Oggi abbiano dovuto correggere la norma, quello che ci preme è il pregresso perché oggi ci ritroviamo con i cassetti fiscali delle banche pieni e le cessioni di nuovi crediti vuote”. Ha quindi ammonito: “Lo Stato ce la metterà tutta, ma le banche qualcosa di più possono fare”, assicurando che, rispetto ai cosiddetti ‘esodati del 110’ “noi faremo quello che possiamo per dare una mano, purché anche altri ci diano una mano”.

 

Leggi la relazione del Presidente di Confartigianato Marco Granelli all’Assemblea

Leggi il messaggio del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella

Leggi il comunicato stampa di sintesi del Rapporto dell’Ufficio studi

Leggi rapporto Radar artigiano Confartigianato-Censis

Confartigianato Asti segnala, che con l’avvenuta pubblicazione del Decreto Direttoriale del 30 marzo 2022, sono stati definiti i termini di apertura per l’accesso dal prossimo mese di maggio degli incentivi a favore delle imprese al femminile.

Il fondo ha una dotazione complessiva di 200 milioni di euro di cui 40 milioni stanziati dalla delle 178/2020 e 160 milioni stanziati dal PNRR e il soggetto gestore sarà l’Agenzia Governativa INVITALIA.

I termini previsti per l’apertura dello sportello saranno i seguenti:

ImpreseData compilazionePresentazione della domanda
IMPRESE DI NUOVA COSTITUZIONE   05 MAGGIO 202219 MAGGIO 2022
IMPRESE GIA’ COSTITUITE24 MAGGIO 202207 GIUGNO 2022

Confartigianato Asti, in considerazione della complessità delle procedure, ha ritenuto di mettere a disposizione delle imprese associate, così come per chi volesse approfondire e valutare il merito degli incentivi, un proprio Consulente il dott. Riccardo Maria Giorcelli, con il quale sarà possibile sia verificare la possibile ammissibilità delle richieste, sia predisporre tutto quanto necessario per il suo completamento ed inoltro.

Le imprese interessate potranno quindi rivolgersi ai nostri Uffici per un appuntamento chiamando il numero telefonico dell’associazione 0141/596201 o scrivere all’indirizzo e-mail info@confartigianatoasti.com.

Clicca qui per breve scheda riepilogativa dell’INCENTIVO FONDO SOSTEGNO IMPRESA FEMMINILE, al fine di fornire una prima informativa.