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“La bozza della legge di bilancio 2023 viene considerata dagli artigiani complessivamente positiva, ma rappresenta solamente un primo passo cui è necessario dare seguito. È infatti prioritario concentrare le risorse per contrastare l’emergenza provocata dai costi energetici, con la massima attenzione nei confronti del sistema delle piccole imprese grazie all’incremento del credito d’imposta per il primo trimestre del prossimo anno. Valutiamo positivamente anche gli sforzi per ridurre il peso della pressione fiscale nei confronti delle microimprese, in particolare delle imprese individuali, ma anche quest’aspetto deve portare ad un ulteriore taglio dei costi per ‘fare impresa’ in questo mandato governativo”. Lo afferma Giorgio Felici, Presidente di Confartigianato Imprese Piemonte insieme a Roberto Dellavalle, Presidente di Confartigianato Asti.

“Tuttavia, -prosegue Felicil’effetto benefico dell’incremento a 85.000 euro della soglia di ricavi per poter rientrare nel regime forfettario va valutato caso per caso. Ad esempio, coloro che hanno importanti detrazioni da dedurre per lavori edili eseguiti sulla propria abitazione, che con il regime forfettario perderebbero, continueranno ad usare i regimi ordinari di imposta.”

“Inoltre, -continua Felici – l’attenzione che l’imprenditore dedica alla propria contabilità non può concentrarsi solo sul rispetto del limite di ricavi. Attenzione sempre più richiesta, dato che, secondo le bozze della manovra in circolazione, si uscirebbe dal forfait già dal giorno dopo lo sforamento del limite degli 85.000 euro e non più dall’anno successivo.”

“Positivo -sottolinea Felici- il tentativo di alleggerire le imposte su coloro che incrementano il proprio reddito nel 2023 rispetto al più alto fra quelli realizzati tra il 2020 ed il 2022. La cosiddetta “flat tax incrementale” potrebbe rivelarsi utile per molte delle nostre imprese, che, grazie ai bonus edilizi, hanno visto i propri redditi aumentare nell’ultimo triennio. Peccato che le previsioni per l’anno prossimo, vista anche l’ennesima serrata sugli incentivi esistenti ad opera del decreto Aiuti Quater, non fanno pensare ad un ulteriore consolidamento degli ultimi risultati raggiunti.”

“Apprezziamo ancora -afferma Felici– anche il buon senso dimostrato dal Governo nel comprendere come sia utile instaurare un rapporto sempre più collaborativo tra Amministrazione Finanziaria e contribuente: si parla delle nuove misure in programma per ridurre il contenzioso tra Erario e contribuenti”.

“La nota dolente -sottolinea Felici- è legata al superbonus ed all’ancora irrisolto problema dei crediti tuttora incagliati. I termini, strettissimi, entro i quali il decreto Aiuti Quater impone ai condomini di decidersi, deliberare e presentare la documentazione in Comune, si traducono nell’ennesima modifica in corsa delle regole del gioco. Francamente, sul tema ci si aspettava un comportamento di discontinuità rispetto a quello tenuto dai Governi precedenti. Ribadiamo come la transizione energetica degli edifici sia un processo lungo da realizzare e che, pertanto, necessita di regole stabili per fruire di incentivi, magari anche meno convenienti del 110%. Si auspica che, in sede di conversione del decreto, si metta seriamente mano al problema dei crediti che le imprese hanno acquisito dai propri committenti e che ora le banche si rifiutano di acquistare, avendo raggiunto la propria capienza. Sicuramente si devono definire regole chiare per limitare il perimetro delle responsabilità nella cessione. Poi si conceda, ad esempio, di poter consumare quel credito che in un anno non si è riusciti ad utilizzare, anche negli anni successivi, senza scadenza. In generale, auspichiamo che, a differenza del recente passato, si permetta alle imprese di rispettare le regole di buon senso eliminando inutili ed affastellate lungaggini burocratiche.”

“Nel complesso -conclude Felici– la manovra, condizionata dai vincoli di bilancio, presenta ancora un profilo emergenziale che non lascia spazio all’atteso sostegno agli investimenti per la crescita. Auspichiamo che il confronto avviato con l’esecutivo consenta di definire interventi strutturali per una incisiva azione di ammodernamento e per rafforzare il potenziale di crescita del Paese.”

Il Presidente di Confartigianato Asti Roberto Dellavalle auspica che, in attesa delle consultazioni elettorali che rappresentano il valore fondante della democrazia, le forze politiche e il Governo chiamato a gestire gli affari correnti continuino ad operare con senso di responsabilità al servizio del bene comune.

“L’interesse generale del Paese – sottolinea – impone di mantenere tensione pragmatica e continuità di impegno per dare velocemente risposte alle emergenze delle imprese e dei cittadini. Non possiamo permetterci mesi di incertezza e di ulteriori divisioni politiche di fronte ai tanti, gravi problemi che esigono risposte immediate. Ne va del futuro dell’Italia e della nostra credibilità in ambito internazionale che il Presidente Draghi ha saputo garantire con la guida dell’Esecutivo”.

“Subiamo una crisi di governo – aggiunge Dellavalle – che auspicavamo potesse trovare soluzione nella normale dialettica politica. Abbiamo bisogno di uscire dall’ansia e dal senso di precarietà che sono condizioni nemiche del ‘fare impresa’. Gli imprenditori continuano a confidare nel PNRR e nelle riforme annunciate per risollevarsi e contribuire allo sviluppo del Paese, dopo la pandemia e oggi alle prese con rincari di energia e materie prime, crescita dell’inflazione, aumento del costo del denaro. Per non disperdere le loro energie e la loro fiducia, quel percorso non può interrompersi e deve trovare continuità anche in coloro che saranno chiamati a guidare l’Italia”.

“Confidiamo – conclude il Presidente di Confartigianato Asti– che la classe politica che gli italiani indicheranno con le elezioni sappia onorare la missione di servizio nei confronti del Paese, impegnandosi con senso di responsabilità per dare all’Italia un governo saldo e coeso, in grado di affrontare le grandi sfide che ci attendono e di assicurare autorevolezza e dignità internazionale”.

Il Presidente Roberto Dellavalle e il Sindaco Maurizio Rasero

Venerdì 16 marzo 2018  in mattinata il neo eletto Presidente di Confartigianato Asti Roberto Dellavalle è stato ricevuto presso il Palazzo Comunale dal Sindaco di Asti Dott. Maurizio Rasero.

L’incontro cordiale e collaborativo, è stato utile per presentare la nuova dirigenza dell’Associazione e rappresentare i primi programmi ed iniziative e confrontare con l’Amministrazione Comunale le possibili partecipazioni e sinergie a favore del comparto artigiano e della micro e piccola impresa Astigiana.

Da parte di Confartigianato Asti il Presidente Dellavalle, ha ribadito la piena disponibilità a valutare e sostenere i programmi e iniziative del Comune, auspicando sempre più anche una stretta collaborazione tra le Associazioni di Categoria per favorire lo sviluppo economico della nostra Città.

il Sindaco Rasero, ha confermato che la sua Amministrazione ritiene senza dubbio strategica la collaborazione con le Associazioni di Categoria per individuare i progetti che meglio possono aiutare il mondo imprenditoriale, che nonostante i primi segnali di ripresa certamente non si può ancora considerare completamente fuori dalla crisi e dalle difficoltà.

Come primo atto concreto il Sindaco Rasero, ha dato la sua completa diponibilità per concordare già nelle prossime settimane un incontro tra la sua Giunta e la dirigenza di Confartigianato Asti per un utile confronto.

Sempre nella stessa giornata, ma in tarda mattinata, la nuova Presidenza di Confartigianato Asti recentemente eletta ha incontrato il Presidente della Provincia di Asti Marco Gabusi, per le presentazioni e per un primo scambio di idee e valutazioni per le future collaborazioni.

All’incontro erano presenti oltre al Presidente Roberto Dellavalle, il vice Presidente Paolo Dezzani, il membro di Giunta Carlo Benotti e il Direttore Giansecondo Bossi, il quale ha presentato la nuova Dirigenza dell’Associazione e rappresentato i primi programmi ed iniziative e confrontare con l’Amministrazione Provinciale le possibili partecipazioni e sinergie a favore del comparto artigiano e della micro e piccola impresa Astigiana.

Da parte di Confartigianato Asti il Presidente Dellavalle, ha ribadito la piena disponibilità a valutare e sostenere i programmi e iniziative della Provincia, confermando gli ottimi rapporti e la grande disponibilità e collaborazione in essere con la nostra Associazione, per il comune interesse e per favorire lo sviluppo economico della nostra Provincia.

il Presidente Gabusi, ha confermato che la sua Amministrazione ritiene senza dubbio strategica la collaborazione con le Associazioni di Categoria, nonostante le difficoltà che l’Ente deve sostenere per garantire al meglio i propri servizi e compiti, rimane inoltre più che mai strategico il compito dell’Amministrazione Provinciale  per sostenere e coordinare i piccoli Comuni e individuare i progetti che meglio possono aiutare sia il territorio e sia il mondo imprenditoriale.

In conclusione, oltre alla cordialità e disponibilità dimostrata durante l’incontro, sicuramente ci saranno occasioni per individuare e tradurre nel concreto attività e nuove idee.

 

Il Vice Presidente Paolo Dezzani, il Presidente della Provincia Marco Gabusi, il Presidente Roberto Dellavalle, il Direttore Giansecondo Bossi e il Vice Presidente Carlo Benotti

 

 

 

Roberto Dellavalle Presidente Alimentaristi Confartigianato Piemonte

Dalle grappe di Asti al limoncello di Sorrento all’amaro delle Valli Alpine, dagli estratti erboristici ai liquori delle Abbazie: in Italia sono circa 2.700 i piccoli laboratori che producono bevande alcoliche o liquori.
Su di noi la burocrazia picchia talmente forte da costringerli addirittura a chiudere bottega.
Il problema sta tutto nella mole di registri cartacei e informatici, complicati e farraginosi,  che gli imprenditori sono tenuti a compilare per certificare gli acquisti dell’alcool utilizzato per la preparazione dei liquori e il relativo pagamento all’Erario delle accise sull’alcool.
Un adempimento inutile poichè l’accisa viene pagata alla fonte, in tal modo l’alcool diventa una qualsiasi materia prima sulla quale il controllo fiscale non giustifica la quantità e la complessità dei dati da fornire.
“Basta burocrazia inutile ”. E’ l’allarme lanciato da  Roberto Dellavalle, Presidente di Confartigianato Alimentaristi Piemonte, che, ritiene opportuno una modifica  del Decreto Legislativo 26 ottobre 1995, n. 504 per escludere le aziende produttrici di liquori dall’obbligo della tenuta dei registri, cartacei e informatici.
“Nonostante la sensibilità dimostrata dalla Direzione Generale dell’Agenzia delle Dogane, che ha prorogato di un anno i termini  per la presentazione delle denunce annuali degli acquisti di alcol – sottolinea Dellavalle – rimangono gravi problemi per le piccole aziende costrette a subire un  assurdo livello di incombenze burocratiche”.
“L’eliminazione dell’obbligo di tenuta dei registri e l’abolizione i contrassegni di stato “che solo l’Italia adotta” – fa rilevare Dellavalle – produrrebbe numerosi benefici: nessun danno per l’erario, alleggerimento dei compiti del personale dell’Agenzia delle Dogane preposto al controllo con un notevole risparmio per l’Agenzia, per lo Stato e per i cittadini, minore burocrazia per le aziende che potrebbero dedicarsi al loro lavoro”.