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Nella riunione del Consiglio dei Ministri del 12 dicembre 2018 è stata sancita la definitiva soppressione del sistema SISTRI a far data dal 1 gennaio 2019 e di conseguenza da tale data non saranno più dovuti i contributi previsti per legge e l’utilizzo in via sperimentale.
A far data dal 1 gennaio 2019 la tracciabilità dei rifiuti dovrà essere assicurata attraverso la consolidata compilazione del registro di carico e scarico, dei formulari di identificazione rifiuti e del modello unico di dichiarazione ambientale (M.U.D.).
Il SISTRI sarà comunque, in futuro, sostituito da un nuovo sistema di digitalizzazione informatica di tutti gli adempimenti ambientali, gestito direttamente dal Ministero dell’Ambiente, attualmente in fase di progettazione.
Nulla attualmente è noto sia in merito agli sviluppi inerenti il nuovo sistema di tracciabilità, sia alle modalità di cancellazione da SISTRI e restituzione delle chiavette USB.
Per approfondimenti –Ufficio Ambiente – Antonella Giraudi
tel. 0141596203 –mail antonella@confartigianatoasti.com

E’ sconcertante la decisione del Ministro Clini di riavviare il Sistri nonostante tutte le criticità sul sistema di tracciabilità dei rifiuti più volte evidenziate dalle imprese. Una decisione che non tiene minimamente conto delle gravi difficoltà che in questa fase di dura e profonda recessione stanno attraversando le Pmi, in particolare del terziario di mercato e dell’artigianato, ormai ridotte allo stremo: così Rete Imprese Italia sulla firma e la pubblicazione in Gazzetta di un decreto del Ministro dell’Ambiente, con il quale si dispone il riavvio del sistema di tracciabilità dei rifiuti (Sistri).
“La crisi economica e finanziaria che stiamo attraversando  – sottolinea il presidente di Rete Imprese Italia, Carlo Sangalli, in una lettera inviata oggi al Presidente del Consiglio, Mario Monti, ai ministri dello sviluppo economico e dell’ambiente, Corrado Passera e Corrado Clini, e al Garante delle Pmi, Giuseppe Tripoli – richiederebbe prioritariamente di indirizzare gli sforzi del Governo verso misure e provvedimenti capaci di far ripartire l’economia e non verso atti capaci solo di penalizzare ancora di più le imprese che faticosamente stanno cercando di mantenersi in vita garantendo milioni di posti di lavoro”.

“Nonostante Rete Imprese Italia abbia ripetutamente evidenziato le problematiche derivanti dalle disposizioni contenute nel decreto – continua Sangalli –  nulla risulta essere cambiato. La decisione appare, pertanto, in netto contrasto con quanto riscontrato dalle imprese fino ad oggi e ben evidenziato nella relazione della Commissione parlamentare d’inchiesta sulle attività illecite connesse al ciclo dei rifiuti nonché clamorosamente certificato dalle ultime indagini della magistratura”.

“Per la sopravvivenza del sistema economico e produttivo del Paese – conclude Sangalli – Rete Imprese Italia ritiene dunque indispensabile un intervento diretto del presidente del Consiglio affinché sia immediatamente ritirato e abrogato il decreto e, contestualmente, sia prorogato l’attuale periodo di sospensione del sistema e relativi contributi. Inoltre, il riavvio di questo strumento dovrà necessariamente essere subordinato alla formulazione di un nuovo sistema di tracciabilità di semplice utilizzo, efficace per il reale contrasto alle ecomafie, di vantaggio per le imprese, fondato su criteri di trasparenza ed efficienza”.

Il Consiglio dei Ministri ha deliberato con Decreto-Legge del 22 giugno 2012 n. 83 all’art. 52 che “il termine di entrata in operatività del SISTRI è sospeso fino a quando non saranno effettuate tutte le necessarie verifiche amministrative e funzionali del sistema e comunque non oltre il 30 giugno 2013“.

 Nella stessa norma è indicato che i soggetti obbligati restano tenuti agli adempimenti sui registri e formulari e all’osservanza della relativa disciplina, anche sanzionatoria; è stata inoltre deliberata la sospensione del pagamento dei contributi dovuti dagli utenti per l’anno 2012.

 Queste misure si sono rese necessarie dopo l’esito delle verifiche sul sistema effettuate dalla DigitPa (Ente Nazionale per la digitalizzazione della Pubblica Amministrazione) che hanno evidenziato delle difficoltà operative, la cui risoluzione avrebbe richiesto un tempo non compatibile con l’entrata a regime del sistema previsto per il 1 luglio 2012.

 Fermo restando che secondo il Ministro dell’Ambiente il SISTRI rappresenta uno strumento necessario per la “tracciabilità” dei rifiuti, per l’entrata a regime del sistema si dovrà attendere uno specifico decreto.

E’ stata accolta in Conferenza delle Regioni ed è  già stata  presentata in Conferenza Stato-Regioni l’istanza che prevede l’esenzione dalla corresponsione del canone SISTRI, in scadenza il prossimo 30 aprile, per l’anno in corso.

La decisione finale spetta ovviamente al Governo.

 La posizione delle regioni, conferma lo sforzo che stanno facendo le organizzazioni imprenditoriali, tra cui Confartigianato, per eliminare il contributo annuale del sistema di tracciabilità dei rifiuti (SISTRI).

Ora si confida che il Governo dia seguito alla proposta inoltratagli anche dal Presidente della Conferenza Errani: ciò consentirebbe l’introduzione di una giusta moratoria a favore di quei soggetti per i quali è prescritta l’iscrizione al SISTRI, circa 300 mila imprese in tutta Italia, che hanno già versato il contributo legato agli oneri di funzionamento del sistema nel 2010 e nel 2011 nonostante la non operatività del servizio.

Si ricorda la posizione delle organizzazioni di categoria in merito, indirizzata alla soppressione del contributo in questione.

Non sarebbe infatti giustificabile richiedere ulteriormente al sistema produttivo italiano il versamento di un  corrispettivo per un servizio non ancora attivo, che peraltro ha comportato problemi di sovrapposizione tra il vecchio dispositivo cartaceo, fatto di registri di carico e scarico, e l’innovativo metodo elettronico di tracciabilità introdotto, con tutti i disagi legati alla sua sperimentazione.

Pone l’obbligo effettuare un’ultima riflessione su quanto previsto dalle sanzioni sul tardato pagamento del contributo annuale Sistri dettato dalla modifica di cui all’art. 39 del D.lgs. 3/12/2010 che ammette la regolarizzazione del contributo annuale “ritardata” non sanzionata purché prima dell’entrata in vigore dell’operatività del sistema stesso (30 giugno 2012).

 Pertanto, Confartigianato Asti, in pieno accordo con le posizioni nazionali,vista la situazione, intende invitarVi ad attendere le decisioni del Governo prima di procedere con i versamenti del Contributo Sistri per l’anno 2012. 

Confartigianato, Cna, Casartigiani, Confesercenti annunciano l’avvio di azioni legali da parte delle imprese per recuperare i contributi versati dagli imprenditori nel biennio 2010-2011 per il funzionamento del Sistri (il sistema telematico per la tracciabilità dei rifiuti pericolosi) che non è mai diventato operativo.

Negli ultimi due anni 325.470 imprenditori italiani hanno speso 70 milioni di euro per iscriversi, acquistare oltre 500mila chiavette usb e quasi 90mila black box. Risultato: il Sistri non è mai partito.

Abbiamo sempre denunciato – sottolineano Confartigianato, Cna, Casartigiani, Confesercenti – le inefficienze e gli inutili costi del Sistri per le imprese chiamate ad attuarlo. Chiediamo una revisione profonda e strutturale del sistema, per semplificare il quadro normativo e le procedure e rendere il Sistri uno strumento di semplice utilizzo, realmente efficace per contrastare le ecomafie e fondato su criteri di trasparenza ed efficienza.

In attesa che il sistema possa davvero funzionare – sostengono le Confederazioni – assisteremo gli imprenditori nelle azioni legali che saranno aperte nei confronti del Ministero dell’Ambiente per restituire alle nostre imprese risorse che sono quanto mai importanti in questo momento di grave crisi.

La Camera ha definitivamente approvato la conversione in legge del cosiddetto decreto “anticrisi”: l’articolo 6 di tale legge ripristina a tutti gli effetti il SISTRI, infatti la legge n. 148 del 14 settembre 2011, pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale n. 216 del 16 settembre 2011, nella fase di conversione del D.L. n. 138/2011, ha provveduto a sostituire i commi 2 e 3 dell’articolo sopra citato, ripristinando il SISTRI a delle specifiche condizioni.

Il suddetto articolo ha cancellato l’entrata in vigore a scaglioni prevedendo per tutte le categorie l’inizio dal 09 FEBBRAIO 2012, fatta eccezione per i produttori di rifiuti pericolosi fino a 10 dipendenti per i quali l’entrata a regime rimane fissata al 1 GIUGNO 2012.

Pertanto fino alla rispettiva data di entrata in vigore permane il regime del “doppio binario”, ossia il contemporaneo utilizzo sperimentale del SISTRI e la compilazione obbligatoria dei tradizionali registri di carico e scarico e formulari di identificazione dei rifiuti.

Segnaliamo infine le seguenti novità previste dalla nuova normativa:

test di funzionamento sino al 15 dicembre 2011, in collaborazione con le associazioni di categoria, per la verifica tecnica dei programmi (…per mettere a punto la piattaforma hardware e software, al fine di assicurare la massima efficienza del sistema di tracciabilità elettronica dei rifiuti…).

possibilità di semplificazione per alcune tipologie di rifiuti prive di “specifiche caratteristiche di criticità ambientale” (…Con un apposito decreto del Ministro dell’ambiente e della tutela del territorio e del Mare, di concerto con il Ministro per la semplificazione normativa, sentite le categorie interessate, entro novanta giorni dall’entrata in vigore della legge di conversione del decreto, dovranno essere individuate specifiche tipologie di rifiuti, alle quali, in considerazione della quantità e dell’assenza di specifiche caratteristiche di criticità ambientale, dovranno essere applicate, ai fini del sistema di controllo di tracciabilità dei rifiuti, le procedure previste per i rifiuti speciali non pericolosi…).

Come di consueto Vi comunicheremo eventuali aggiornamenti.

 

Per effetto dell’art. 6 titolo II del DL 13 agosto 2011 n. 138 gli articoli del d.lgs 152/06 e smi recanti le norme istitutive nonché i DM “tecnici” sono stati abrogati, pertanto il SISTRI (Sistema di tracciabilità dei rifiuti) è stato ABROGATO!

La prima conseguenza operativa è che le scadenze del 1° settembre e del 1° ottobre non hanno più alcun significato normativo concreto.

Naturalmente, trattandosi di decreto-legge, per la sua piena operatività sarà necessaria una norma di conversione entro il 12 ottobre (allo scadere dei sessanta giorni).

E’ in corso di svolgimento un nutrito dibattito tra le forze politiche e tra le parti sociali (non solo ovviamente su questo aspetto della manovra) e quindi non è scontato che l’abrogazione secca del Sistri permanga tale. Siamo a conoscenza del fatto che i tecnici del Ministero dell’Ambiente hanno avuto mandato politico di esplorare possibilità di annullamento, magari parziale, della citata abrogazione.

Sarà quindi necessaria una verifica analizzando la norma definitiva che risulterà all’atto dell’emanazione della legge di conversione.

Il decreto legge comunque conferma gli obblighi di registrazione sul registro di carico e scarico dei rifiuti e della compilazione del formulario di trasporto degli stessi e, di conseguenza il relativo apparato sanzionatorio. Per ora quindi il comportamento aziendale deve proseguire con l’assolvimento degli obblighi di registrazione/compilazione tradizionali.

Successivi ed ulteriori sviluppi verranno tempestivamente comunicati.

Per ulteriori informazioni è possibile contattare:

Antonella Giraudi
Ufficio Ambiente
tel. 0141/5962 int. 24