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Lunedì 20 febbraio, alle ore 17.15, Confartigianato parteciperà ad un incontro convocato dal Governo sul decreto legge che blocca lo sconto in fattura e la cessione dei crediti dei bonus edilizia. Al confronto con i rappresentanti dell’Esecutivo saranno presenti i rappresentanti delle organizzazioni d’impresa e del mondo economico interessate dalle norme varate dall’Esecutivo.

 

Risolvere, con un compratore di ultima istanza, il grave problema dei crediti incagliati degli imprenditori che hanno effettuato lavori utilizzando i bonus edilizia e riattivare un sistema sostenibile e strutturale degli incentivi per il risparmio e l’efficientamento energetico degli edifici.

E’ quanto sollecita il Presidente di Confartigianato Marco Granelli a chi si aggiunge anche l’accorato appello del Presidente di Confartigianato Asti Roberto Dellavalle che sottolinea: “Da tempo sosteniamo la necessità di ridiscutere il sistema degli incentivi. Ma ora non si possono lasciare imprese e famiglie in mezzo al guado e la soluzione contenuta nel decreto legge varato il 16 febbraio dal Consiglio dei Ministri non appare efficace. Confidiamo che il tavolo di confronto annunciato per lunedì non sia soltanto occasione per una presa d’atto, ma la sede permanente di una riflessione che deve portare tutte le parti coinvolte a cercare soluzioni equilibrate”.

“Grazie alla spinta dei bonus edilizia – spiega Granelli – tra il 2019 e il 2022 ben 2,1 punti di crescita del PIL arrivano dai maggiori investimenti in costruzioni in Italia rispetto al resto dell’Eurozona. Inoltre, tra il quarto trimestre 2019 e il terzo trimestre 2022 il settore delle costruzioni ha fatto registrare un aumento di 257mila occupati.”.

“La strada dei bonus edilizia, da maggio 2020 a novembre 2022 – aggiunge Granelli – è stata però costellata di continui stop and go normativi: ben 224 modifiche, una ogni 16 giorni. E così cittadini e imprenditori si sono trovati imprigionati in una vera e propria ragnatela burocratica. Un’esperienza culminata con il blocco dei crediti nei cassetti fiscali degli imprenditori, che ora mette a rischio 47mila posti di lavoro, e l’incertezza sulla sorte degli incentivi. Questo non è il modo migliore per favorire la transizione green”.

Il Presidente di Confartigianato sostiene quindi la necessità di “ripensare profondamente il sistema degli incentivi nel settore dell’edilizia, anche in vista degli obiettivi indicati dalla Direttiva europea sulle ‘case green’. Basta con gli interventi spot sottoposti a continui ripensamenti. L’efficientamento energetico del patrimonio immobiliare può essere una grande opportunità per il Paese, ma non deve trasformarsi in vessazione per cittadini ed imprese. La strada realmente efficace consiste nel progettare una vera e propria strategia strutturale di lungo termine che scandisca l’impiego di risorse pubbliche aggiuntive. In questo modo potremo ottenere un ritorno positivo in termini di crescita del Pil e orientare le scelte dei cittadini sulla qualità e l’efficienza energetica delle abitazioni”.

Per approfondire vai alla pagina del sito di Confartigianato Imprese e clicca qui 

“Speravamo in una soluzione che risolvesse il problema dei crediti incagliati, invece non solo non si prospetta nessuna risposta al problema ma il Governo blocca, tranne in limitati casi, la possibilità di continuare ad applicare lo sconto in fattura o a cedere i crediti”.

Così il Presidente di Confartigianato Marco Granelli commenta il decreto legge sulla cessione dei crediti approvato oggi dal Governo.

Secondo Confartigianato il blocco previsto nel decreto legge coinvolge le tante imprese che, sulla base delle norme sinora vigenti, hanno effettuato investimenti ed assunzioni nella prospettiva, di primi accordi con i committenti, di poter continuare ad operare garantendo lo sconto in fattura. Con buona pace degli obiettivi green che la misura avrebbe aiutato a raggiungere.

Anche il blocco della possibilità di acquisto dei crediti da parte degli enti pubblici rappresenta un altro incomprensibile ostacolo. Apprezzabile l’intervento per limitare la responsabilità in solido dei cessionari anche se non risolutiva e fuori tempo massimo.

È stato approvato il nuovo Regolamento FSBA che ha decorrenza dal 1° gennaio 2023.

Le necessarie attività di adeguamento delle procedure sono in corso e seguiranno relative comunicazioni in merito agli aggiornamenti del SIstema SINAWEB.

Al fine di garantire la corretta fruizione delle prestazioni, le domande di prestazione di competenza gennaio 2023, potranno essere presentate durante tutto il mese di gennaio 2023, con presentazione anche oltre la data di inizio sospensione.

Scarica il Regolamento 2023 

Cosa fa l’EBAP? I Fondi gestiti dall’Ente rispondono a reali esigenze del comparto artigiano, quali:
  • la mutualizzazione degli oneri sindacali,
  • il sostegno al reddito di lavoratori dipendenti ed imprese,
  • progetti generali di formazione e
  • la costituzione di un sistema di rappresentanza e supporto sulla sicurezza nei luoghi di lavoro

Rivolgersi alla nostra sede provinciale dalle ore 8:30 alle ore 12:30 al tel. 0141 354319 o scrivere al seguente indirizzo email: asti@ebap.piemonte.it per avere maggiori informazioni su come aderire.

Dopo le tappe di Vicenza e di Arezzo, continua il viaggio di Linea Verde Start, il programma di Rai1 realizzato in collaborazione esclusiva con Confartigianato, alla scoperta del valore artigiano che alimenta l’eccellenza produttiva e il genius loci dei territori italiani.

Sabato 13 gennaio, alle ore 12 su Rai1, è la volta di Bari, terra che parla la lingua dell’artigianato più autentico e custodisce saperi e competenze antichi che si fondono con tecniche all’avanguardia. Le piccole imprese esprimono i tanti volti produttivi di una città e di una provincia con salde radici nel passato ma anche con una spinta altrettanto forte all’innovazione.

Confartigianato è accanto a queste aziende, le accompagna nel futuro, promuove ed esalta l’intelligenza artigiana che dà vita alla materia – dal marmo ai metalli, dalla pasta alla cera – trasformandola in prodotti d’eccellenza, belli, ben fatti e adatti a mercati e consumatori sempre più esigenti.

Lo testimoniano l’esperienza, a Molfetta, di Vincenzo Germinario, imprenditore specializzato nella lavorazione dei metalli, orgoglioso di realizzare manufatti che nascono dalla passione per un mestiere di tradizione familiare da tramandare ai figli.

E’ amore per il proprio lavoro anche quello che Marco Ancora, artigiano della pasta fresca, esprime nel suo laboratorio per dare vita a prodotti di altissima qualità ed espressione della cultura alimentare del capoluogo pugliese.

Creatività e tradizione familiare caratterizzano l’attività guidata da Roberta Magazzino, artigiana della cera, che, a Bari, realizza candele e oggetti in cera personalizzati per emanare vita, calore e amore.

Grazie al talento e all’abilità degli imprenditori artigiani, anche materiali come la pietra e il marmo possono sprigionare qualità inattese di leggerezza e flessibilità. Lo dimostra, a Gioia del Colle, l’azienda ‘Dimarmo Design’ che, dall’unione tra artigianato e design e utilizzando tecniche innovative, fa nascere preziose collezioni di sedili, tavoli e accessori, pezzi unici realizzati a mano per un mercato sempre più esigente e sofisticato.

Desidero esprimere a tutti gli imprenditori artigiani e alle loro famiglie gli auguri di buon Natale e di un nuovo anno, sereno e proficuo.

Voglio condividere con voi l’orgoglio per il lavoro che Confartigianato ha compiuto anche quest’anno al vostro fianco, sostenendovi negli sforzi per reagire alle difficoltà e contribuire al rilancio del nostro Paese.

Consapevoli e forti del nostro impegno e dei risultati che abbiamo ottenuto, nel 2023 dobbiamo valorizzare ancora di più l’operosità, il saper fare che ci rende unici al mondo.

Viviamo questi giorni di Festa cogliendo il messaggio più autentico del Natale: il rinnovamento nel segno della fede, della speranza, della pace.

Con le nostre imprese testimoniamo con forza i valori artigiani del lavoro, del benessere economico e del progresso sociale.

Difendiamo e valorizziamo le radici profonde della nostra tradizione produttiva che dà vita all’eccellenza manifatturiera italiana e che contribuisce al Made in Italy.

Dedichiamo il nostro talento a costruire prospettive di innovazione, nel rispetto di uno sviluppo sostenibile e coerente con la nostra identità.

Siamo artigiani di un futuro nuovo, costruttori di sviluppo economico e coesione sociale.

A tutti, ancora buon Natale e buon 2023!

Guarda il video su youtube

“La bozza della legge di bilancio 2023 viene considerata dagli artigiani complessivamente positiva, ma rappresenta solamente un primo passo cui è necessario dare seguito. È infatti prioritario concentrare le risorse per contrastare l’emergenza provocata dai costi energetici, con la massima attenzione nei confronti del sistema delle piccole imprese grazie all’incremento del credito d’imposta per il primo trimestre del prossimo anno. Valutiamo positivamente anche gli sforzi per ridurre il peso della pressione fiscale nei confronti delle microimprese, in particolare delle imprese individuali, ma anche quest’aspetto deve portare ad un ulteriore taglio dei costi per ‘fare impresa’ in questo mandato governativo”. Lo afferma Giorgio Felici, Presidente di Confartigianato Imprese Piemonte insieme a Roberto Dellavalle, Presidente di Confartigianato Asti.

“Tuttavia, -prosegue Felicil’effetto benefico dell’incremento a 85.000 euro della soglia di ricavi per poter rientrare nel regime forfettario va valutato caso per caso. Ad esempio, coloro che hanno importanti detrazioni da dedurre per lavori edili eseguiti sulla propria abitazione, che con il regime forfettario perderebbero, continueranno ad usare i regimi ordinari di imposta.”

“Inoltre, -continua Felici – l’attenzione che l’imprenditore dedica alla propria contabilità non può concentrarsi solo sul rispetto del limite di ricavi. Attenzione sempre più richiesta, dato che, secondo le bozze della manovra in circolazione, si uscirebbe dal forfait già dal giorno dopo lo sforamento del limite degli 85.000 euro e non più dall’anno successivo.”

“Positivo -sottolinea Felici- il tentativo di alleggerire le imposte su coloro che incrementano il proprio reddito nel 2023 rispetto al più alto fra quelli realizzati tra il 2020 ed il 2022. La cosiddetta “flat tax incrementale” potrebbe rivelarsi utile per molte delle nostre imprese, che, grazie ai bonus edilizi, hanno visto i propri redditi aumentare nell’ultimo triennio. Peccato che le previsioni per l’anno prossimo, vista anche l’ennesima serrata sugli incentivi esistenti ad opera del decreto Aiuti Quater, non fanno pensare ad un ulteriore consolidamento degli ultimi risultati raggiunti.”

“Apprezziamo ancora -afferma Felici– anche il buon senso dimostrato dal Governo nel comprendere come sia utile instaurare un rapporto sempre più collaborativo tra Amministrazione Finanziaria e contribuente: si parla delle nuove misure in programma per ridurre il contenzioso tra Erario e contribuenti”.

“La nota dolente -sottolinea Felici- è legata al superbonus ed all’ancora irrisolto problema dei crediti tuttora incagliati. I termini, strettissimi, entro i quali il decreto Aiuti Quater impone ai condomini di decidersi, deliberare e presentare la documentazione in Comune, si traducono nell’ennesima modifica in corsa delle regole del gioco. Francamente, sul tema ci si aspettava un comportamento di discontinuità rispetto a quello tenuto dai Governi precedenti. Ribadiamo come la transizione energetica degli edifici sia un processo lungo da realizzare e che, pertanto, necessita di regole stabili per fruire di incentivi, magari anche meno convenienti del 110%. Si auspica che, in sede di conversione del decreto, si metta seriamente mano al problema dei crediti che le imprese hanno acquisito dai propri committenti e che ora le banche si rifiutano di acquistare, avendo raggiunto la propria capienza. Sicuramente si devono definire regole chiare per limitare il perimetro delle responsabilità nella cessione. Poi si conceda, ad esempio, di poter consumare quel credito che in un anno non si è riusciti ad utilizzare, anche negli anni successivi, senza scadenza. In generale, auspichiamo che, a differenza del recente passato, si permetta alle imprese di rispettare le regole di buon senso eliminando inutili ed affastellate lungaggini burocratiche.”

“Nel complesso -conclude Felici– la manovra, condizionata dai vincoli di bilancio, presenta ancora un profilo emergenziale che non lascia spazio all’atteso sostegno agli investimenti per la crescita. Auspichiamo che il confronto avviato con l’esecutivo consenta di definire interventi strutturali per una incisiva azione di ammodernamento e per rafforzare il potenziale di crescita del Paese.”

La nostra Associazione in collaborazione con Confartigianato Cuneo metterà a disposizione alle imprese associate, un servizio per definire eventuale accesso ai crediti di imposta previsti dai decreti del Governo, conseguenti ai maggiori costi sostenuti dalle imprese sulle bollette energetiche.

Per accedere al servizio di valutazione e/o servizio di conteggio del valore del credito d’imposta (sono tutti servizi a pagamento) e quindi, eventualmente di beneficiare dei crediti di imposta previsti si potrà procedere con la raccolta della presente documentazione:

– copia di cortesia delle fatture energia elettrica / gas di competenza PRIMO TRIMESTRE 2019 E PRIMO TRIMESTRE 2022.

– copia di cortesia delle fatture energia elettrica / gas di competenza SECONDO E TERZO TRIMESTRE 2022

Per ogni conteggio ci sarà inviato un file per ogni azienda con il credito di imposta spettante e l’indicazione del codice tributo in formato Word che sarà nostra cura inviarlo alle imprese e/o utilizzarlo in caso di servizi contabili presso la nostra Associazione.

Restiamo a disposizione per ogni ulteriore chiarimento telefonare al 0141/596201 o scrivere a info@confartigianatoasti.com.

Il Presidente Carlo Benotti e il Gruppo Territoriale Anap di Asti organizza presso la sede di Confartiginato Asti in Sala Nebiolo per lunedì 5 dicembre alle ore 21:00 un incontro con la Questura di Asti “ATTENTI ALLE TRUFFE! – Non siete soli … chiamateci sempre” per discutere insieme a loro di uno dei maggiori problemi che riguardano gli anziani è quello della sicurezza: sicurezza in casa e fuori casa. Molto spesso gli anziani vivono da soli e questo aumenta il loro desiderio di sicurezza. Tra i motivi che minano questa esigenza primaria vi sono le truffe alle quali possono essere soggetti.

L’incontro fa parte di un ciclo d’incontri della  Campagna nazionale contro le truffe agli anziani,  è promossa da Anap, insieme con il Ministero dell’Interno, il Dipartimento della Pubblica Sicurezza – Direzione Centrale della Polizia Criminale, con il contributo della Polizia di Stato, dell’Arma dei Carabinieri e del Corpo della Guardia di Finanza.

 

 

“Nei prossimi anni vorremmo considerarci come artigiani dell’Italia, occupandocene con la stessa meticolosità, dedizione, pazienza e amore con cui un artigiano si occupa dei suoi prodotti”. Con queste parole il Presidente del Consiglio Giorgia Meloni si è rivolta all’Assemblea di Confartigianato riunita oggi a Roma.

Il Premier Meloni ha risposto punto per punto alla relazione del Presidente di Confartigianato Marco Granelli il quale ha offerto la forza degli artigiani e delle micro e piccole imprese quali ‘costruttori di futuro’, anche per le nuove generazioni, confidando in un nuovo patto di fiducia tra lo Stato e le imprese, per lo sviluppo economico e sociale del nostro Paese”.

Ad ascoltare le parole del leader degli artigiani e del Presidente Meloni, erano presenti 1600 persone, tra delegati del Sistema Confartigianato, rappresentanti del Parlamento, tra cui il Presidente del Senato Ignazio La Russa, del Governo, delle forze economiche e sociali, anche i delegati del Sistema Confartigianato, tra i quali la nutrita delegazione astigiana.

L’Assemblea si è aperta con la lettura del messaggio inviato dal Presidente della Repubblica Sergio Mattarella: “Numerosi comparti del tessuto produttivo -scrive il Capo dello Stato – sono impegnati ad affrontare l’instabilità economica, causata dalla pandemia e aggravata dall’aggressione della Federazione Russa all’Ucraina, con significative ricadute sulle piccole imprese e sull’artigianato. Si tratta di segmenti strategici dell’economia italiana ed è necessario sostenere l’efficienza dei loro processi produttivi attraverso gli strumenti di potenziamento e innovazione forniti dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, nel pieno rispetto e in coerenza con gli obiettivi di sostenibilità ambientale. Rinnovare, rafforzare la competitività delle piccole imprese e dell’artigianato significa promuovere eccellenze del nostro Paese e, per quanto riguarda l’artigianato di produzione, integrare filiere, rilanciare economie delle aree interne anche con effetti perequativi di lungo termine. E’ un’opportunità di incoraggiamento dell’imprenditorialità giovanile e un catalizzatore di flussi di capitale umano in storiche realtà italiane, impoverite e colpite dall’esodo. Istituzioni della Repubblica, parti sociali, imprenditori, sono chiamati a concorrere a questi obiettivi e mi è grato, rivolgendo gli auguri di buon lavoro alla vostra Assemblea, auspicare successo in questa impresa”.

L’Assemblea è stata l’occasione per chiedere al premier Giorgia Meloni attenzione all’artigianato e alle micro e piccole imprese, rimuovendo gli ostacoli “che – ha sottolineato il Presidente di Confartigianato – troppo spesso mortificano il nostro talento e le nostre ambizioni”.

Per Granelli, infatti “gli appesantimenti amministrativi in materia di lavoro si sommano alla Torre di Babele della legislazione fiscale: secondo la Banca Mondiale per tempi e procedure per pagare le tasse, nel 2020, l’Italia si colloca al 128esimo posto, ultima tra i 27 paesi dell’Unione europea. È difficile pagare le imposte ed è facile incorrere in errori. Inoltre il livello di tassazione è troppo elevato: la pressione fiscale nel 2022 è pari al 43,8% del Pil, in aumento di 0,4 punti rispetto al 2021 e il carico fiscale che grava su cittadini ed imprese è superiore di 1,9 punti rispetto alla media dell’Eurozona. In pratica, il prossimo anno pagheremo 42,2 miliardi di maggiori tasse, pari a 711 euro pro capite. Con questo divario, con questa zavorra è difficile per noi competere sui mercati internazionali”.

“Seppur in una difficile situazione di finanza pubblica – ha aggiunto – vanno quindi indirizzate risorse a riduzione della pressione fiscale che grava su tutte le forme di lavoro anche mediante l’armonizzazione e la parificazione delle detrazioni spettanti in relazione alle diverse tipologie di reddito. Si incentivi, inoltre, chi scommette sul proprio futuro: chi apre una nuova azienda e ancor di più chi decide di assumere, creando, quindi, valore non solo per sé stesso ma anche per i propri dipendenti”.

“Le imprese, in questo difficile momento – ha proseguito Granelli – hanno bisogno di avvertire il fisco come lo strumento con cui lo Stato garantisce servizi di qualità ai propri cittadini e solidarietà nei confronti dei più deboli e non come un nemico da cui difendersi. Auspichiamo in questo senso la ripresa di un tavolo di confronto sull’avvio della riforma fiscale”.

Su tale contesto pesa anche il caro energia, che alle piccole imprese quest’anno costa 24 miliardi in più rispetto al 2021. “Un impatto enorme – ha proseguito Granelli -. Ma questo non impedisce alla micro-piccola impresa di essere motore dello sviluppo del Paese, nonostante sia addirittura considerata da alcuni la principale causa dei mali dell’economia italiana”.

Sul fronte del lavoro, Confartigianato chiede di smetterla con gli approcci ideologici, rimettendolo al centro dell’azione politica, puntando sull’apprendistato “che deve diventare il principale canale di accesso dei giovani nel mondo del lavoro, perché non è un contratto come gli altri, ma consente al giovane di crescere e formarsi in contesti nei quali la trasmissione del sapere non avviene in maniera statica”. “Crediamo nell’alternanza scuola lavoro – ha proseguito Granelli -; nell’istruzione professionalizzante – sulla quale occorre un approccio nuovo che la renda non discriminatoria -; in politiche attive moderne ed efficaci che partano dai reali fabbisogni delle imprese”.

Il Presidente Granelli chiede al Governo di trovare una soluzione a quelle imprese che hanno concesso lo sconto in fattura sui bonus edilizi. “A nostro parere – ha proseguito Granelli -, occorre: rendere più flessibile l’impiego dei crediti; aumentare la capacità fiscale delle banche, concedendola possibilità di utilizzare compensazioni; valutare la possibilità di prevedere un ‘compratore di ultima istanza’, a controllo pubblico. Ne va della sopravvivenza di molte imprese. Il tema dei bonus in edilizia è per noi centrale perché garantisce uno sviluppo duraturo del Paese, perciò condividiamo la necessità che si apra un confronto costruttivo sul futuro della misura. E come diceva mio nonno, saggio artigiano, ‘Quando girano le gru, gira il Paese’”.

Il Presidente Giorgia Meloni ha replicato alla relazione del Presidente Granelli ricordando: “Noi compiamo un mese dal giuramento, e in un mese abbiamo già incontrato parti sociali e imprese. Come voi credo nel valore centrale dei corpi intermedi“. “Vorrei che il nostro non fosse semplicemente un confronto di carattere sindacale su quello di cui io ho bisogno e su ciò di cui avete bisogno voi. Ma vorrei un confronto stabile sulla strategia di questa nazione, perché il problema dell’Italia è che le è mancata una strategia e invece ha un disperato bisogno di scegliere dove vuole andare e cosa vuole essere e coinvolgere tutti gli attori della nazione dell’economia per puntare a un obiettivo”.

Meloni ha poi affrontato il tema della difesa del made in Italy, segnalando che “nei prossimi giorni vogliamo accompagnare la manovra finanziaria con allegato ad hoc dedicato alla valorizzazione e la tutela del Made in Italy, della proprietà intellettuale, della lotta alla contraffazione. Questo sarà oggetto del nostro confronto”.

Sulla riduzione del costo del lavoro, Meloni ha sottolineato che “l’orizzonte della legislatura è un taglio del 5% almeno” del cuneo fiscale “due terzi al lavoratore, un terzo all’azienda. Anche l’azienda deve avere un beneficio dal taglio del cuneo fiscale”. E sempre in tema di lavoro, ha aggiunto: “Dalla legislatura precedente usciamo con la concezione che la povertà la potevi abolire con un decreto, che la crescita si possa fare con una norma dello Stato ma lo Stato non crea crescita, lo fanno le aziende. Allo Stato compete di mettere nelle condizioni di lavorare, non mettere i bastoni tra le ruote“.

Il costo dell’energia è stato un altro argomento affrontato dal Presidente del Consiglio: “Per me, da presidente del Consiglio, prendere 30 miliardi e metterli sulle bollette quando so che in gran parte stanno andando alla speculazione, è una cosa che fa male”. Quindi ha aggiunto l’impegno a lavorare in questo senso per “consentirci di recuperare una parte di quelle risorse”, riconoscendo anche l’impegno svolto su questo dal precedente governo a cui “do atto di essersi battuto in Europa per il tetto europeo al prezzo gas”.

Meloni ha poi richiamato le misure della legge di bilancio approvata ieri sera dal Consiglio dei Ministri: “Nella manovra facciamo due scelte fondamentali: la prima è la proroga dei crediti di imposta per le aziende aumentandola dal 40 al 45% per le energivore e dal 30 al 35% per le non energivore, perché per noi la messa in sicurezza del tessuto produttivo è la priorità. Lo abbiamo fatto per le imprese e lo facciamo per le famiglie, eliminando gli oneri impropri sulle bollette, riscrivendo la norma sugli extraprofitti, in modo tale che ci consenta di superare le imperfezioni alla base delle contestazioni. In questi trenta giorni abbiamo mantenuto l’impegno preso di dedicarci alla grande emergenza energia: trenta miliardi di euro sono stati investiti su questo, 9 già impegnati in decreto per sostenere famiglie e imprese fino a fine anno e altri 21 nella nuova legge di bilancio che abbiamo presentato questa mattina”.

E ancora sul reddito di cittadinanza, ha spiegato: “Se avessi avuto più tempo avremmo potuto fare la riforma organica che faremo. Ma siamo rimasti fedeli al nostro principio: uno Stato giusto non mette sullo stesso piano dell’assistenza chi può lavorare e chi non può lavorare. Il Reddito di cittadinanza alla fine del 2023 per chi è in condizione di lavorare è abolito. Nel 2023 abbiamo scelto di immaginare un periodo transitorio, non avendo potuto lavorare sugli strumenti per accompagnare queste persone verso il lavoro ma abbiamo ristretto di molto i paletti, intanto i mesi in cui si può avere il sussidio, poi che alla prima offerta rifiutata decade il Reddito, e infine che se prendi il Reddito, minimo devi stare sul territorio italiano”.

Sulla tregua fiscale ha sottolineato: “Muovevamo da un principio del rapporto fra Stato e contribuente. Abbiamo deciso di fare una norma che non prevedesse alcun condono, ma solo operazioni di buonsenso e vantaggiose per lo Stato”.

Il Capo del Governo ha poi indicato il Pnrr come “una grandissima occasione. Immaginiamo di introdurre delle clausole perché le piccole e medie imprese non vengano escluse dalla possibilità di partecipare ai lavori delle opere del Pnrr. Il grosso del lavoro fatto dal precedente governo è stato soprattutto di carattere ordinamentale. Sulla spesa non siamo molto, molto avanti, c’è un lavoro di accelerazione da fare e stiamo lavorando per farlo”. “Sono stata criticata perché ho detto che il Pnrr ha bisogno di un tagliando: il motivo è che è stato scritto in un contesto molto diverso da questo. Abbiamo 120 miliardi di euro in opere pubbliche nel Pnrr – ha aggiunto -, e il costo delle materie prime è aumentato del 130%. Se qualcuno pensa che non vada affrontato il problema, le gare andranno deserte. Serve un aggiustamento”.

E sui bonus edilizia, il Premier ha detto: “Oggi abbiano dovuto correggere la norma, quello che ci preme è il pregresso perché oggi ci ritroviamo con i cassetti fiscali delle banche pieni e le cessioni di nuovi crediti vuote”. Ha quindi ammonito: “Lo Stato ce la metterà tutta, ma le banche qualcosa di più possono fare”, assicurando che, rispetto ai cosiddetti ‘esodati del 110’ “noi faremo quello che possiamo per dare una mano, purché anche altri ci diano una mano”.

 

Leggi la relazione del Presidente di Confartigianato Marco Granelli all’Assemblea

Leggi il messaggio del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella

Leggi il comunicato stampa di sintesi del Rapporto dell’Ufficio studi

Leggi rapporto Radar artigiano Confartigianato-Censis

Il Direttivo Donne Impresa e i dirigenti di Confartigianato hanno partecipato all’inaugurazione della mostra “FIORIRE D’INVERNO” curata da Noel Emilia Gazzano che raccoglie tutti i ritratti  della rubrica comparsa su La Stampa “Donne Lavoro” tra cui quelli delle nostre associate Elena Borra, Samantha Panza e Anna Oliva. L’inaugurazione si è tenuta sabato 26 novembre alle ore 18:00 presso la Caffetteria Mazzetti in Corso Alfieri, 357 ad Asti e sono intervenute numerose intervistate e autorità.

Clicca qui per vedere sul canale YouTube un momento della serata: https://youtu.be/zqwKb8WaTWg

 

 

Cliccare qui  per approfondire l’iniziativa.