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Con l’attivazione da parte della Regione Piemonte del servizio CAT – Centro di Assistenza Tecnica – la Confartigianato Asti ha richiesto e ottenuto un contributo che sarà utilizzato per l’abbattimento dei costi sostenuti dalle imprese,associate al sistema Confartigianato, che si iscriveranno al corso predisposto con il Consorzio Ecogas per:

“responsabile tecnico installazione impianti auto gpl/metano”

Il presente corso avrà la qualifica di “Corso Certificato CEPAS”, ed è raccomandato alle aziende sia già operanti nel settore di installazione impianti auto gpl/metano sia per color che vogliono implementare all’interno della propria officina tale servizio, al fine di poter essere riconosciuti dalle case automobilistiche per la manutenzione post-vendita di vetture dotate di impianto gpl/metano.

Per aderire al corso è possibile scaricare e compilare la seguente scheda di adesione.

 

Confartigianato Asti – Ufficio Categorie
Davide Marino
Tel. 0141/5962 interno 18
Fax 0141/599702

Egregio Presidente del Consiglio, Sen. Mario Monti

 Nel farLe i miei migliori auguri di buon lavoro, un lavoro improbo al limite dell’impossibile, mi permetta di farLe alcune considerazioni.

Sono molto immeritatamente Presidente di Confartigianato Asti, una associazione di artigiani e piccoli imprenditori  fondata nel 1946, agli albori della nostra Repubblica ed attraversando congiunture favorevoli o periodi di crisi , ha cercato di espletare il suo mandato ovvero la corretta rappresentanza dei suoi iscritti.

Non le nascondo la mia personale delusione, generata da una classe politica, tutta, che se fosse stata una azienda, non avrebbe potuto fare altro che portare i libri in tribunale e chiedere il fallimento in proprio. Questi fenomeni, che ci hanno governato ed ai mè, continuano a governarci, hanno rimesso il loro mandato in mano a Voi, come i bambini che dopo aver  rotto il vetro della finestra del vicino di casa a pallonate, corrono a nascondersi dietro un adulto per tentare di mitigare la giusta punizione.

Il problema, è, che grazie a loro, il nostro paese non si è trovato solo in difficoltà economica, ma si è trasformato in  luogo incivile e difficile da vivere. Come è possibile, che le amministrazioni pubbliche, chiedano il DURC alle aziende dopo che tardano i pagamenti di anni ? Come è possibile, che l’INPS, che si è appropriata indebitamente dei contribuiti delle aziende alluvionate dall’esondazione del fiume Tanaro nel 1994, aziende che hanno dovuto ricorrere a quattro gradi di giudizio, peraltro con soddisfazione, ed oggi si trovino nuovamente a combattere legalmente per non vedersi nuovamente defraudare di quanto dovuto per legge ? Come è possibile, che le imprenditrici debbano scegliere tra l’azienda  o la famiglia, perché non esistono strumenti seri che le supportino durante la maternità ? Forse pensano che la crescita demografica, sia un optional? Perché la scuola continua ad essere lontana dal mondo delle attività produttive ? Signor Presidente, sa che potrei continuare a lungo, ma una cosa proprio non mi piace : il continuo ricorso all’equazione “partita iva = ladri”. In questi ultimi tre anni, il settore che rappresento è stato il più grande ammortizzatore sociale del paese, si è messo in gioco, non ha licenziato e grazie alla straordinaria flessibilità che lo contraddistingue, si sta riconvertendo. Nonostante un fisco esagerato ed anche cattivo, senza sensibilità umana che ha fatto, tramite Equitalia, molti più danni delle crisi economiche, nonostante la burocrazia idiota che ci affligge al solo scopo di mantenere il potere dei gerarchetti della pubblica amministrazione a scapito di tante brave persone che lavorano nel pubblico, nonostante una giustizia borbonica, nonostante tutto e tutti, siamo ancora qui, esausti e quasi completamente dissanguati a chiederLe di trovare un momento per confrontarsi con noi. Si, forse dopo tanti Soloni, dopo i manager, i fenomeni vari, gli industriali rampanti, la new economy a nostro avviso, tornare con i piedi per terra è la sola soluzione possibile. Lavorare oltre che con la testa anche con le mani, non è un disonore ; è un privilegio. Non servono ricette miracolose ma buon senso. Certo, sapere che esistono in Italia, persone che percepiscono pensioni superiori , molto superiori , ai 10.000 euro  mensili,è uno schiaffo a chi ne percepisce 480 dopo una vita di lavoro. E non parliamo dei privilegi, che strano ma vero, si concentrano quasi tutti sui cosiddetti “servitori dello stato”, servitori di molti padroni, con vessilli degni di Arlecchino. Noi siamo pessimisti, in quanto le cause del disastro, siedono inalterate nei banchi della Camera e del Senato ed ai  vertici dei sistemi di rappresentanza,  tutti egualmente responsabili, immersi in una nebbia grigiastra che ne sbiadisce i contorni. Ma il beneficio del dubbio, lo dobbiamo concedere e nell’offrire un leale e sereno confronto, le rammentiamo che da millenni, le barche le riparano gli artigiani.

Grazie per il tempo che mi vorrà dedicare, anche semplicemente leggendo questa lettera.

Dal 26 novembre all’11 dicembre 2011, presso le sale espositive del Museo Regionale di Scienze Naturali di Torino, in via Giolitti 36, si terrà  la mostra degli elaborati selezionati per l’evento 150 Mani-Collezione Italiana. 150 anni di saper fare”

La mostra di artigianato, arte e design, ideata da Confartigianato unitamente a CNA per celebrare il 150° anniversario dell’Unità d’Italia, presenta una rassegna di circa cento elaborati dedicati a personaggi ed eventi che hanno caratterizzato la storia dell’Italia unita.

La mostra  è parte di un più ampio progetto, realizzato con il contributo di Unioncamere e della Camera di Commercio di Torino.

Per gli associati al Sistema Confartigianato, l’ingresso al museo, nel periodo di presenza della manifestazione, sarà gratuito a presentazione della Tessera comprovante l’adesione alla Associazione territoriale.

 

Domenica 13 novembre 2011 a Sedriano (Mi) si è svolta una giornata di studio organizzata dal Gruppo Regionale Pulitintolavanderie di Confartigianato Lombardia alla quale hanno partecipato la nostra Presidente Regionale Anna Oliva e la nostra associata Silvia Panico.

La giornata formativa si poneva come obbiettivo primario l’illustrazione delle nuove tecniche di lavaggio e di stiratura a ridotto consumo energetico e a bassissimo impatto ambientale per fornire alle attività di pulitintolavanderia gli strumenti più all’avanguardia per una crescita adeguata con i tempi e le nuove tecnologie esistenti sul mercato rispettando l’ambiente.

In particolare è stata presentata una nuova tecnica di manutenzione e lavaggio di pelli, borse e scarpe ricorrendo all’uso degli idrocarburi che non danneggiano in alcun modo i capi che vengono trattati restituendoli, anzi, come nuovi.

Tale tecnica, importata dal Brasile, oltre a effettuare la pulizia di tali particolari capi, ne effettua anche  l’igenizzazione.

Al termine della giornata di studio è stato rilasciato ai partecipanti un attestato di avvenuta formazione.

 

Al fine di diffondere una corretta informazione riguardo l’obbligo di montaggio pneumatici invernali o catene a bordo, che scatterà su tutti i tratti stradali provvisti di apposita segnaletica dal prossimo 15 novembre, riportiamo qui di seguito importanti dettagli in merito.

Come noto, l’art. 6 comma 4 lettera e) del Codice della strada, dopo le modifiche della Legge nr. 120 del 29 luglio 2010 (“Disposizioni in materia di sicurezza stradale”), ha introdotto la possibilità per gli enti proprietari o gestori della strada di disporre, mediante ordinanza, l’obbligo per i veicoli di munirsi od avere a bordo catene da neve (c.d. mezzi antisdrucciolevoli) o pneumatici invernali idonei alla marcia su neve o su ghiaccio.

L’obbligo di pneumatici invernali o catene deve essere segnalato tramite apposito segnale ed in caso di mancata presenza a bordo del veicolo delle catene da neve o la dotazione di pneumatici invernali, si può incorrere ad una sanzione pecuniaria da 80 a 318 euro.

Secondo quanto stabilito dalle vigenti norme, gli enti e gestori di strade e autostrade possono rendere obbligatorie le gomme invernali/catene a bordo anche quando non vi sono precipitazioni nevose in corso.

I nuovi cartelli sono a fondo verde per le autostrade, a fondo blu per le altre strade. L’ente o il gestore della strada può decidere di cambiare il periodo in cui vige l’obbligo di pneumatici invernali montati o catene a bordo; solitamente però il periodo dell’obbligo va da metà novembre a metà aprile.

Per maggior completezza d’informazione si ricorda che secondo quanto segnalatoci dal nucleo provinciale della Polizia Stradale, le vetture devono essere equipaggiate o di catene da neve o di pneumatici invernali almeno sulle ruote motrici, quindi per un veicolo a trazione anteriore si devono applicare obbligatoriamente sulle ruote anteriori, per i veicoli a trazione posteriore si devono applicare obbligatoriamente sulle ruote posteriori e per i veicoli a trazione integrale (secondo il Codice Stradale) sull’assale ove viene prevalentemente inviata la coppia motrice. Generalmente questa informazione è riportata nel libretto di istruzioni dell’autovettura.

Tuttavia la Società Autostradale potrebbe, in caso di particolari condizioni atmosferiche, agli ingressi dei caselli autostradali segnalare di maggiori restrizioni quali ad esempio l’obbligo di gomme invernali su tutte le ruote del veicolo.

Confartigianato Asti – Ufficio Categorie
Davide Marino
Tel. 0141/5962 interno 18
Fax 0141/599702

Confartigianato, Cna, Casartigiani, Confesercenti annunciano l’avvio di azioni legali da parte delle imprese per recuperare i contributi versati dagli imprenditori nel biennio 2010-2011 per il funzionamento del Sistri (il sistema telematico per la tracciabilità dei rifiuti pericolosi) che non è mai diventato operativo.

Negli ultimi due anni 325.470 imprenditori italiani hanno speso 70 milioni di euro per iscriversi, acquistare oltre 500mila chiavette usb e quasi 90mila black box. Risultato: il Sistri non è mai partito.

Abbiamo sempre denunciato – sottolineano Confartigianato, Cna, Casartigiani, Confesercenti – le inefficienze e gli inutili costi del Sistri per le imprese chiamate ad attuarlo. Chiediamo una revisione profonda e strutturale del sistema, per semplificare il quadro normativo e le procedure e rendere il Sistri uno strumento di semplice utilizzo, realmente efficace per contrastare le ecomafie e fondato su criteri di trasparenza ed efficienza.

In attesa che il sistema possa davvero funzionare – sostengono le Confederazioni – assisteremo gli imprenditori nelle azioni legali che saranno aperte nei confronti del Ministero dell’Ambiente per restituire alle nostre imprese risorse che sono quanto mai importanti in questo momento di grave crisi.