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Confartigianato Asti esprime perplessità e forte preoccupazione per la decisione della Regione Piemonte di limitare ulteriormente la circolazione di veicoli in 76 comuni della Regione, ed in particolare anche per i diesel EURO 5 dal prossimo 15 settembre sino al 15 aprile 2024.

Un giro di vite ulteriore che riguarderà non solo la nostra Regione, ma anche la Lombardia, Emilia-Romagna e Veneto, il tutto per la condanna della Corte di Giustizia dell’Unione Europea, in conseguenza dei pessimi dati accertati della qualità dell’aria.

Anche per la Provincia di Asti le restrizioni alla circolazione dei veicoli privati e commerciali riguarderanno i Comuni di Asti, Canelli e Nizza Monferrato – fa presente Roberto Dellavalle Presidente della Confartigianato Asti – ci domandiamo per l’ennesima volta, perché passando gli anni il problema non abbia trovato serie misure e soprattutto compatibili e ci si ritrovi a fare i conti sempre con misure così severe per il parco veicolare e condizionati per la libera circolazione delle famiglie e per le attività economiche.

Se da una parte – aggiunge Bossi Giansecondo Direttore di Confartigianato Asti – la Regione aveva messo a disposizione incentivi per rinnovare il parco veicolare, contributi oggettivamente poco significativi rispetto ai costi da sostenere per la sostituzione dei veicoli con furgoni elettrici, ibridi etc, rispetto a quanto messo in campo da altre Regioni, ci siamo barcamenati sino ad oggi tra delibere e deroghe, per poter in qualche modo permettere alle imprese di svolgere le loro attività e garantire ogni tipo di intervento .

Non si tratta di essere pro o contro a tale decisione, ma si deve anche  tenere conto che si sta con fatica cercando di uscire- continua Bossi – dal periodo COVID, Guerra, costi energetici e dei carburanti spesso fuori controllo e una crescente inflazione, non possiamo che essere preoccupati da un provvedimento del genere e dobbiamo trovare soluzioni ragionevoli ed effettivamente perseguibili  che possano permettere di incidere effettivamente sulla qualità dell’aria, risultato che come dimostrato negli ultimi anni, non è stato possibile raggiungere penalizzando la libera circolazione veicolare e quindi non possiamo per l’ennesima volta condizionare sempre chi deve muoversi per raggiungere il proprio posto di lavoro o per svolgere la propria attività imprenditoriale.

Infine – conclude il Presidente Dellavalle –  anche la possibilità di installare sui veicoli più datati la black box Move-in, per poter anche se limitatamente poter viaggiare nel corso del periodo di divieto, non risolve il problema stante i numeri di chi ha già installato l’apparecchio negli scorsi anni, numeri oggettivamente lontani da quelli dei veicoli circolanti anno per anno oggetto di restrizione, inoltre auspichiamo anche che possano essere escluse dai chilometraggi definiti le strade provinciali, tangenziali ed autostradali che attraversano i vari comuni, confidiamo pertanto che si possa tornare rapidamente intorno ad un tavolo con la Regione animati da una reale intenzione di collaborare.