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Per valorizzare l’eredità imprenditoriale italiana, premiando e rendendo visibili le aziende che nel tempo hanno saputo coniugare tradizione e innovazione, nel 2010 Unioncamere ha istituito il Registro nazionale delle imprese storiche. Vi risultano già iscritte circa 1.800 aziende ultracentenarie selezionate da 66 Camere di commercio.
In occasione delle celebrazioni per i 150 anni del Sistema Camerale Italiano (il 6 luglio 1862 il Parlamento italiano promulgava la legge istitutiva delle Camere di Commercio), sono state riaperte le iscrizioni.

Possono candidarsi tutte le imprese senza distinzione di forma giuridica e settore economico – che alla data del 31 dicembre 2011 risultino iscritte al Registro delle imprese e ancora attive nel medesimo settore merceologico per un periodo non inferiore a 100 anni.
Le candidature devono essere presentate entro il 23 marzo alla Camera di Commercio di Asti che provvederà a inoltrarle a Unioncamere. Le realtà produttive inserite nel Registro Storico (www.unioncamere.gov.it) potranno, tra l’altro, fregiarsi del logo appositamente predisposto da Unioncamere.

Bando

modulo di domanda e le modalità di consegna.

La Regione Piemonte ha pubblicato le seguenti Determine Dirigenziali:

Le domande devono essere inviate con le modalità previste dal Bando a partire dal 15° giorno successivo alla data di pubblicazione del provvedimento sul BURP ed entro il 31 marzo 2012.

Tra i benificiari dell’intervento le aggregazioni di imprese artigiane che svilupperanno progetti finalizzati a:

  • attivare in Piemonte piattaforme commerciali di distribuzione per l’Italia e per l’estero;
  • creazione di spazi per la commercializzazione diretta di prodotti dell’Eccellenza Artigiana piemontese tramite la creazione di punti vendita specializzati fissi o temporanei per il mercato interno e/o estero;
  • organizzazione e attivazione di azioni di incoming finalizzate alla conoscenza diretta delle imprese piemontesi da parte di acquirenti italiani e stranieri;
  • organizzazione e partecipazione a workshop, da tenersi in Italia e/o all’estero, articolati con incontri B2B (transazioni commerciali tra imprese).

Per ciascun progetto ammesso è concesso un contributo regionale fino al 70% del costo complessivo, per un massimo di 80 mila euro.

 

 

Con l’attivazione da parte della Regione Piemonte del servizio CAT – Centro di Assistenza Tecnica – la Confartigianato Asti ha richiesto e ottenuto un contributo che sarà utilizzato per l’abbattimento dei costi sostenuti dalle imprese,associate al sistema Confartigianato, che si iscriveranno al corso predisposto con il Consorzio Ecogas per:

“responsabile tecnico installazione impianti auto gpl/metano”

Il presente corso avrà la qualifica di “Corso Certificato CEPAS”, ed è raccomandato alle aziende sia già operanti nel settore di installazione impianti auto gpl/metano sia per color che vogliono implementare all’interno della propria officina tale servizio, al fine di poter essere riconosciuti dalle case automobilistiche per la manutenzione post-vendita di vetture dotate di impianto gpl/metano.

Per aderire al corso è possibile scaricare e compilare la seguente scheda di adesione.

 

Confartigianato Asti – Ufficio Categorie
Davide Marino
Tel. 0141/5962 interno 18
Fax 0141/599702

Egregio Presidente del Consiglio, Sen. Mario Monti

 Nel farLe i miei migliori auguri di buon lavoro, un lavoro improbo al limite dell’impossibile, mi permetta di farLe alcune considerazioni.

Sono molto immeritatamente Presidente di Confartigianato Asti, una associazione di artigiani e piccoli imprenditori  fondata nel 1946, agli albori della nostra Repubblica ed attraversando congiunture favorevoli o periodi di crisi , ha cercato di espletare il suo mandato ovvero la corretta rappresentanza dei suoi iscritti.

Non le nascondo la mia personale delusione, generata da una classe politica, tutta, che se fosse stata una azienda, non avrebbe potuto fare altro che portare i libri in tribunale e chiedere il fallimento in proprio. Questi fenomeni, che ci hanno governato ed ai mè, continuano a governarci, hanno rimesso il loro mandato in mano a Voi, come i bambini che dopo aver  rotto il vetro della finestra del vicino di casa a pallonate, corrono a nascondersi dietro un adulto per tentare di mitigare la giusta punizione.

Il problema, è, che grazie a loro, il nostro paese non si è trovato solo in difficoltà economica, ma si è trasformato in  luogo incivile e difficile da vivere. Come è possibile, che le amministrazioni pubbliche, chiedano il DURC alle aziende dopo che tardano i pagamenti di anni ? Come è possibile, che l’INPS, che si è appropriata indebitamente dei contribuiti delle aziende alluvionate dall’esondazione del fiume Tanaro nel 1994, aziende che hanno dovuto ricorrere a quattro gradi di giudizio, peraltro con soddisfazione, ed oggi si trovino nuovamente a combattere legalmente per non vedersi nuovamente defraudare di quanto dovuto per legge ? Come è possibile, che le imprenditrici debbano scegliere tra l’azienda  o la famiglia, perché non esistono strumenti seri che le supportino durante la maternità ? Forse pensano che la crescita demografica, sia un optional? Perché la scuola continua ad essere lontana dal mondo delle attività produttive ? Signor Presidente, sa che potrei continuare a lungo, ma una cosa proprio non mi piace : il continuo ricorso all’equazione “partita iva = ladri”. In questi ultimi tre anni, il settore che rappresento è stato il più grande ammortizzatore sociale del paese, si è messo in gioco, non ha licenziato e grazie alla straordinaria flessibilità che lo contraddistingue, si sta riconvertendo. Nonostante un fisco esagerato ed anche cattivo, senza sensibilità umana che ha fatto, tramite Equitalia, molti più danni delle crisi economiche, nonostante la burocrazia idiota che ci affligge al solo scopo di mantenere il potere dei gerarchetti della pubblica amministrazione a scapito di tante brave persone che lavorano nel pubblico, nonostante una giustizia borbonica, nonostante tutto e tutti, siamo ancora qui, esausti e quasi completamente dissanguati a chiederLe di trovare un momento per confrontarsi con noi. Si, forse dopo tanti Soloni, dopo i manager, i fenomeni vari, gli industriali rampanti, la new economy a nostro avviso, tornare con i piedi per terra è la sola soluzione possibile. Lavorare oltre che con la testa anche con le mani, non è un disonore ; è un privilegio. Non servono ricette miracolose ma buon senso. Certo, sapere che esistono in Italia, persone che percepiscono pensioni superiori , molto superiori , ai 10.000 euro  mensili,è uno schiaffo a chi ne percepisce 480 dopo una vita di lavoro. E non parliamo dei privilegi, che strano ma vero, si concentrano quasi tutti sui cosiddetti “servitori dello stato”, servitori di molti padroni, con vessilli degni di Arlecchino. Noi siamo pessimisti, in quanto le cause del disastro, siedono inalterate nei banchi della Camera e del Senato ed ai  vertici dei sistemi di rappresentanza,  tutti egualmente responsabili, immersi in una nebbia grigiastra che ne sbiadisce i contorni. Ma il beneficio del dubbio, lo dobbiamo concedere e nell’offrire un leale e sereno confronto, le rammentiamo che da millenni, le barche le riparano gli artigiani.

Grazie per il tempo che mi vorrà dedicare, anche semplicemente leggendo questa lettera.

Dal 26 novembre all’11 dicembre 2011, presso le sale espositive del Museo Regionale di Scienze Naturali di Torino, in via Giolitti 36, si terrà  la mostra degli elaborati selezionati per l’evento 150 Mani-Collezione Italiana. 150 anni di saper fare”

La mostra di artigianato, arte e design, ideata da Confartigianato unitamente a CNA per celebrare il 150° anniversario dell’Unità d’Italia, presenta una rassegna di circa cento elaborati dedicati a personaggi ed eventi che hanno caratterizzato la storia dell’Italia unita.

La mostra  è parte di un più ampio progetto, realizzato con il contributo di Unioncamere e della Camera di Commercio di Torino.

Per gli associati al Sistema Confartigianato, l’ingresso al museo, nel periodo di presenza della manifestazione, sarà gratuito a presentazione della Tessera comprovante l’adesione alla Associazione territoriale.

Confartigianato, Cna, Casartigiani, Confesercenti annunciano l’avvio di azioni legali da parte delle imprese per recuperare i contributi versati dagli imprenditori nel biennio 2010-2011 per il funzionamento del Sistri (il sistema telematico per la tracciabilità dei rifiuti pericolosi) che non è mai diventato operativo.

Negli ultimi due anni 325.470 imprenditori italiani hanno speso 70 milioni di euro per iscriversi, acquistare oltre 500mila chiavette usb e quasi 90mila black box. Risultato: il Sistri non è mai partito.

Abbiamo sempre denunciato – sottolineano Confartigianato, Cna, Casartigiani, Confesercenti – le inefficienze e gli inutili costi del Sistri per le imprese chiamate ad attuarlo. Chiediamo una revisione profonda e strutturale del sistema, per semplificare il quadro normativo e le procedure e rendere il Sistri uno strumento di semplice utilizzo, realmente efficace per contrastare le ecomafie e fondato su criteri di trasparenza ed efficienza.

In attesa che il sistema possa davvero funzionare – sostengono le Confederazioni – assisteremo gli imprenditori nelle azioni legali che saranno aperte nei confronti del Ministero dell’Ambiente per restituire alle nostre imprese risorse che sono quanto mai importanti in questo momento di grave crisi.

Prossimo avvio dei corsi di aggiornamento formazione teorico pratico per lavoratori addetti al montaggio, smontaggio e trasformazione dei ponteggi  che hanno ricevuto la prima formazione nel 2008.

Trascorsi infatti quattro anni dalla prima formazione, i datori di lavoro devono provvedere a far effettuare ai lavoratori un corso di aggiornamento, come indicato nell’art. 136 comma 6, allegato XXI  del D.Lgs. 81/08.

I corsi partiranno il prossimo mese di novembre  e si concluderanno a marzo del 2012 e sono organizzati in collaborazione, con l’ex Ispesl Dipartimento di Alessandria ora INAIL.

Per maggiori informazioni e richieste preventivi contattare:

Ufficio categorie Sig.ra Cristina Baccichetto

tel: 0141 5962 int. 04
mail: cristina.b@confartigianatoasti.com

La Camera ha definitivamente approvato la conversione in legge del cosiddetto decreto “anticrisi”: l’articolo 6 di tale legge ripristina a tutti gli effetti il SISTRI, infatti la legge n. 148 del 14 settembre 2011, pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale n. 216 del 16 settembre 2011, nella fase di conversione del D.L. n. 138/2011, ha provveduto a sostituire i commi 2 e 3 dell’articolo sopra citato, ripristinando il SISTRI a delle specifiche condizioni.

Il suddetto articolo ha cancellato l’entrata in vigore a scaglioni prevedendo per tutte le categorie l’inizio dal 09 FEBBRAIO 2012, fatta eccezione per i produttori di rifiuti pericolosi fino a 10 dipendenti per i quali l’entrata a regime rimane fissata al 1 GIUGNO 2012.

Pertanto fino alla rispettiva data di entrata in vigore permane il regime del “doppio binario”, ossia il contemporaneo utilizzo sperimentale del SISTRI e la compilazione obbligatoria dei tradizionali registri di carico e scarico e formulari di identificazione dei rifiuti.

Segnaliamo infine le seguenti novità previste dalla nuova normativa:

test di funzionamento sino al 15 dicembre 2011, in collaborazione con le associazioni di categoria, per la verifica tecnica dei programmi (…per mettere a punto la piattaforma hardware e software, al fine di assicurare la massima efficienza del sistema di tracciabilità elettronica dei rifiuti…).

possibilità di semplificazione per alcune tipologie di rifiuti prive di “specifiche caratteristiche di criticità ambientale” (…Con un apposito decreto del Ministro dell’ambiente e della tutela del territorio e del Mare, di concerto con il Ministro per la semplificazione normativa, sentite le categorie interessate, entro novanta giorni dall’entrata in vigore della legge di conversione del decreto, dovranno essere individuate specifiche tipologie di rifiuti, alle quali, in considerazione della quantità e dell’assenza di specifiche caratteristiche di criticità ambientale, dovranno essere applicate, ai fini del sistema di controllo di tracciabilità dei rifiuti, le procedure previste per i rifiuti speciali non pericolosi…).

Come di consueto Vi comunicheremo eventuali aggiornamenti.