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Per contrastare gli effetti economici della crisi internazionale, in linea di continuità con il Decreto Aiuti, il Decreto Aiuti bis ed il Decreti Aiuti ter promuovono una serie di misure in materia di energia, politiche sociali e industriali tra le quali rientra l’indennità una tantum di 200 euro (art. 33 DL 50/2022) e di 150 euro (art. 20 DL 144/2022), per le quali le domande possono essere presentate a partire dal 26 settembre e fino al 30 novembre 2022. 

I BENEFICIARI SONO:

  • lavoratori autonomi, nonché coadiuvanti e coadiutori, e professioni iscritti alle gestioni previdenziali dell’INPS (commercianti, artigiani, professionisti esclusivamente iscritti alla gestione separata, coltivatori diretti coloni e mezzadri);
  • professionisti iscritti agli enti gestori di forme obbligatorie di previdenza ed assistenza

SI PRECISA CHE L’INDENNITÀ:

  • è pari a 200 euro per i richiedenti che nell’anno d’imposta 2021 hanno percepito un reddito complessivo non superiore a 35.000 euro;
  • è pari a 350 euro per i richiedenti che nell’anno d’imposta 2021 hanno percepito un reddito complessivo non superiore a 20.000 euro;
  • l’indennità è incompatibile con le prestazioni di cui agli articoli 31 e 32 del citato decreto-legge 17 maggio 2022, n. 50;
  • potrà essere corrisposta a ciascun soggetto avente diritto una sola volta;
  • l’indennità non costituisce reddito ai fini fiscali né ai fini della corresponsione di prestazioni previdenziali ed assistenziali ai sensi del decreto del Presidente della repubblica 22 dicembre 1986, n. 917, non è cedibile, né sequestrabile, né pignorabile;
  • nel caso in cui il soggetto interessato sia iscritto contemporaneamente a una delle gestioni previdenziali dell’Istituto nazionale della previdenza sociale (INPS) e ad uno degli enti gestori di forme obbligatorie di previdenza ed assistenza di cui al decreto legislativo 30 giugno 1994, n. 509, e al decreto legislativo 10 febbraio 1996, n. 103, l’istanza dovrà essere presentata esclusivamente all’INPS.

PER POTER ACCEDERE AL BENEFICIO, I RICHIEDENTI:

  • non devono essere titolari di pensione
  • non devono aver percepito l’indennità una tantum di 200 euro prevista dagli articoli 31 (Indennità una tantum per i lavoratori dipendenti) e 32 (Indennità una tantum per pensionati e altre categorie di soggetti) del D.L. n. 50/2022
  • devono aver percepito nel corso dell’anno 2021 un reddito complessivo (non solo quindi il reddito da lavoro) inferiore a 35.000 euro (per l’indennità di 200 euro)
  • devono aver percepito nel corso dell’anno 2021 un reddito complessivo (non solo quindi il reddito da lavoro) inferiore a 20.000 euro (per percepire l’indennità complessiva di 350 euro)
  • deve essere iscritto alle gestioni previdenziali alla data del 18 maggio 2022, con partita IVA attiva e attività lavorativa avviata sempre entro il 18 maggio 2022. Devono inoltre aver effettuato, con riferimento alla contribuzione di competenza a decorrere dall’anno 2020 entro la data del 18/05/2022 di entrata in vigore del DL 50/2022, almeno un versamento contributivo, totale o parziale, alla Gestione di iscrizione.

LE RICHIESTE DI INDENNITÀ ANDRANNO PRESENTATE ALL’ENTE DI PREVIDENZA AL QUALE I RICHIEDENTI SONO ISCRITTI E IN PARTICOLARE:

  • all’INPS per gli iscritti alla gestione separata, per gli artigiani, i commercianti, i coltivatori diretti coloni e mezzadri con le modalità che saranno specificate dall’INPS;
  • alle Casse private (Casse Geometri, Ingegneri e Architetti, Forense, Medici, Veterinari, Consulenti del lavoro, ecc.) per i professionisti iscritti agli enti gestori di forme di forme obbligatorie di previdenza ed assistenza, nei termini e con i modelli che sono in corso di predisposizione da parte dei singoli enti.

COME PRESENTARE DOMANDA

  1. Puoi chiedere il contributo direttamente dal sito dell’Inps – www.inps.it
    Se hai un’identità digitale (Spid, CNS, CIE) puoi farlo direttamente, una volta che la procedura INPS sarà attiva.
    Se non hai un’identità digitale, chiedi il nostro supporto.
  2. Richiedi la nostra assistenza!
    Sei un artigiano, un commerciante, un professionista iscritto esclusivamente alla gestione separata o un coltivatore diretto?
    Compila il modulo allegato e autorizza il Patronato INAPA di Confartigianato Imprese Asti a presentare all’INPS la domanda per tuo conto. Il modulo, compilato e firmato in originale, dev’essere consegnato al nostro ufficio negli orari di apertura (dal lunedì al venerdì, dalle 8.30 alle 12,30 ed il lunedì, mercoledì e venerdì pomeriggio dalle 13.30 alle 16.30) corredato di documento di identità.

 

Per informazioni e appuntamenti:

UFFICIO INAPA

tel: 0141.5962 int. 71 o 72

Mercoledì 28 settembre  ore 17
“Celiachia e alimentazione senza glutine: tra falsi miti e realtà”

 

Il Sistema Confartigianato del Piemonte, in collaborazione con AIC Piemonte (Associazione Italiana Celiachia), organizza un webinar per le imprese associate che operano nel settore della ristorazione.

 

L’incontro si pone l’obiettivo di fornire alle imprese associate indicazioni utili a comprendere i falsi miti legati al mondo gluten free e le potenzialità (in termini commerciali) che tale segmento di mercato può offrire agli operatori del comparto alimentare.

 

Partendo dall’analisi dei fattori che rendono il gluten free un elemento di accrescimento professionale ed economico per la propria attività, il webinar proposto intende approfondire anche aspetti riguardanti la preparazione e la somministrazione di alimenti senza glutine.

 

Attraverso i contributi tecnici dei relatori e la preziosa testimonianza di un‘imprenditrice del territorio che opera nel settore della pasticceria, sarà possibile porre in evidenza i numeri in costante crescita del gluten free, per individuare le grandi opportunità che questo offre.

 

In chiusura dell’incontro sarà proiettato un video di showcooking attraverso il quale uno chef esperto nella preparazione di cibi senza glutine darà dimostrazione del lavoro dietro i fornelli (scarica il programma completo).

 

La partecipazione al webinar è gratuita ed è riservata alle imprese associate al sistema Confartigianato del Piemonte.

 

Confartigianato Asti resta a disposizione per informazioni inviando una mail a davide@confartigianatoasti.com.

Da settembre 2021 ad oggi le micro e piccole imprese hanno pagato per l’energia elettrica 21,1 miliardi in più rispetto all’anno precedente. Una batosta senza precedenti che rischia di ingigantirsi ulteriormente: se nei prossimi quattro mesi i prezzi dell’elettricità non diminuiranno, i maggiori costi per i piccoli imprenditori saliranno nel 2022 a 42,2 miliardi in più rispetto al 2021.

L’allarme arriva da Confartigianato che ha calcolato l’impatto sulle MPI della crisi energetica e dell’impennata dei prezzi del gas.

Nel dettaglio, la rilevazione di Confartigianato mette in evidenza che gli aumenti del prezzo dell’energia per le piccole aziende con consumi fino a 2000 MWh si traduce in un maggiore costo, tra settembre 2021 e agosto 2022, di 21,1 miliardi di euro rispetto ai dodici mesi precedenti, pari al 5,4% del valore aggiunto creato dalle MPI.

A livello territoriale, sono nove le regioni in cui il boom dei costi dell’elettricità per le MPI supera il miliardo di euro. I maggiori oneri, 4,3 miliardi, li hanno subiti gli imprenditori della Lombardia, seguiti da quelli del Veneto con 2,1 miliardi, dell’Emilia-Romagna (1,9 miliardi), del Lazio (1,7 miliardi), della Campania (1,6 miliardi), del Piemonte (1,6 miliardi), della Toscana (1,6 miliardi), della Sicilia (1,2 miliardi) e della Puglia (1,1 miliardi).

settori più colpiti sono quelli di vetro, ceramica, cemento, carta, metallurgia, chimica, tessile, gomma e plastica e alimentare.

In Italia – rileva Confartigianato – la velocità di crescita dei prezzi al consumo dell’energia elettrica è decisamente più elevata rispetto a quanto avviene nell’Unione europea: a luglio 2022, infatti, nel nostro Paese il prezzo dell’elettricità è cresciuto dell’85,3% rispetto dodici mesi prima, a fronte del +35,4% della media dell’Eurozona e, in particolare, del +18,1% della Germania e del +8,2% della Francia.

“La situazione – sottolinea il Presidente di Confartigianato Asti Roberto Dellavalle– è insostenibile. Tra le nostre aziende si moltiplicano i casi di lockdown energetico e molti imprenditori rischiano la chiusura. Servono interventi immediati e altrettanto rapide riforme strutturali per riportare i prezzi dell’energia sotto controllo e scongiurare un’ecatombe di imprese e una crisi senza precedenti”.

Secondo Granelli vanno subito confermate e potenziate le misure già attuate da questo Esecutivo: azzeramento degli oneri generali di sistema per luce e gas, proroga del credito d’imposta sui costi di elettricità e gas per le imprese non energivore e non gasivore. Inoltre va fissato un tetto europeo al prezzo del gas e va recuperato il gettito calcolato sugli extraprofitti, per non aggravare la situazione del bilancio pubblico, e serve un gesto di responsabilità e solidarietà delle imprese energetiche a salvaguardia dell’intero sistema produttivo nazionale. Vanno anche sostenuti gli investimenti in energie rinnovabili e nella diversificazione delle fonti di approvvigionamento, in particolare per creare Comunità Energetiche e per incrementare l’autoproduzione”.

Tra gli interventi sollecitati dal Presidente di Confartigianato, anche la riforma della tassazione dell’energia che oggi tocca il 51% della bolletta e che penalizza con maggiori oneri proprio le piccole imprese che consumano meno, in barba al principio ‘chi inquina paga’.

Il Ministro delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibili Enrico Giovannini ha firmato oggi il decreto che destina i 500 milioni di euro previsti dal DL Aiuti per compensare l’aumento del prezzo del gasolio per gli autotrasportatoriLa firma del decreto arriva a poche ore dal via libera dell’Ue alle risorse, come annunciato ieri da Unatras che, da colloqui avuti con le istituzioni europee, ha appreso che la Direzione generale della Commissione europea ha dato parere favorevole alla richiesta dell’Italia di concedere un contributo pari al 28% della spesa sostenuta nel 1° trimestre del 2022 per spese di gasolio, così come previsto dall’articolo 3 decreto Aiuti. “Adesso è necessario – ha sottolineato Giovanni Rosso nostro rappresentante della categoria del Trasporto di Confartigianato Asti – che il MIMS adotti immediatamente tutti gli atti utili a consentire alle imprese di poter utilizzare nel più breve tempo possibile le risorse stanziate”.

Il Presidente di Confartigianato Asti Roberto Dellavalle auspica che, in attesa delle consultazioni elettorali che rappresentano il valore fondante della democrazia, le forze politiche e il Governo chiamato a gestire gli affari correnti continuino ad operare con senso di responsabilità al servizio del bene comune.

“L’interesse generale del Paese – sottolinea – impone di mantenere tensione pragmatica e continuità di impegno per dare velocemente risposte alle emergenze delle imprese e dei cittadini. Non possiamo permetterci mesi di incertezza e di ulteriori divisioni politiche di fronte ai tanti, gravi problemi che esigono risposte immediate. Ne va del futuro dell’Italia e della nostra credibilità in ambito internazionale che il Presidente Draghi ha saputo garantire con la guida dell’Esecutivo”.

“Subiamo una crisi di governo – aggiunge Dellavalle – che auspicavamo potesse trovare soluzione nella normale dialettica politica. Abbiamo bisogno di uscire dall’ansia e dal senso di precarietà che sono condizioni nemiche del ‘fare impresa’. Gli imprenditori continuano a confidare nel PNRR e nelle riforme annunciate per risollevarsi e contribuire allo sviluppo del Paese, dopo la pandemia e oggi alle prese con rincari di energia e materie prime, crescita dell’inflazione, aumento del costo del denaro. Per non disperdere le loro energie e la loro fiducia, quel percorso non può interrompersi e deve trovare continuità anche in coloro che saranno chiamati a guidare l’Italia”.

“Confidiamo – conclude il Presidente di Confartigianato Asti– che la classe politica che gli italiani indicheranno con le elezioni sappia onorare la missione di servizio nei confronti del Paese, impegnandosi con senso di responsabilità per dare all’Italia un governo saldo e coeso, in grado di affrontare le grandi sfide che ci attendono e di assicurare autorevolezza e dignità internazionale”.

Se le piccole imprese non potranno incassare i 5,2 miliardi di crediti fiscali per lavori incentivati dai bonus edilizia si perderanno 47mila posti di lavoro.
Lo denuncia Confartigianato che ha calcolato l’impatto sull’occupazione nel settore delle costruzioni a causa del blocco del sistema della cessione dei crediti, non gestibili sul mercato bancario a causa delle continue modifiche normative in materia.

A fronte dei 5.175 milioni di euro incagliati nei cassetti fiscali delle imprese – di cui 3.684 milioni (il 71,2%) per il superbonus e 1.491 milioni (28,8%) per gli altri bonus edilizi – la loro inesigibilità costerebbe la perdita di 46.912 addetti nelle micro e piccole imprese.

In questo modo – sottolinea Confartigianato – si ridurrebbe del 40% l’aumento di occupazione creato nel settore delle costruzioni nell’ultimo anno, pari a 116 mila unità posti di lavoro in più tra il primo trimestre 2021 e il primo trimestre 2022, equivalente ad un ritmo di crescita del +8,4%, il doppio rispetto al totale dell’economia (+4,1%).

Secondo Confartigianato il blocco dei crediti, le continue modifiche normative in materia di bonus edilizia e la volontà del Governo di non prorogare il superbonus colpiscono proprio l’unico settore che, anche grazie a queste misure di sostegno, ha rimesso in moto il mercato del lavoro negli ultimi due anni.

Infatti, tra il primo trimestre 2020 e il primo trimestre 2022, le costruzioni hanno fatto registrare l’aumento di 176mila addetti, a fronte del calo generalizzato di addetti nei servizi (-106mila), nella manifattura (-41mila), nell’agricoltura (-50mila). A livello territoriale il maggiore incremento di occupazione nelle costruzioni si è registrato nel Mezzogiorno, con 101mila addetti in più negli ultimi due anni, seguito dalla crescita di 71mila occupati nel Nord Ovest.

“E’ paradossale e autolesionista – fa rilevare il Presidente di Confartigianato Marco Granelli e il Presidente di Confartigianato Asti Roberto Dellavalle – bloccare strumenti che hanno consentito la creazione di lavoro, il rilancio della domanda interna e che dovrebbero favorire la transizione ecologica del nostro Paese. Mi auguro si trovi una soluzione rapida e di buon senso, innanzitutto per ‘liberare’ i crediti fiscali incagliati ed evitare il fallimento di migliaia di imprese che non possono pagare dipendenti, fornitori, tasse e contributi, oltre a scongiurare la miriade di contenziosi legali che si aprirebbe inevitabilmente a causa del blocco dei cantieri avviati, a danno dei cittadini che hanno commissionato i lavori e che ora li vedono messi a rischio”.

“Per il futuro degli incentivi nel settore edilizia, che la Commissione europea ha indicato tra le armi più efficaci per rilanciare lo sviluppo – aggiunge il Presidente Granelli – mai più gli stop and go normativi di questi ultimi mesi che hanno vanificato le aspettative e gli sforzi di cittadini e imprenditori. Siamo pronti fin d’ora ad un confronto con il Governo e il Parlamento per individuare soluzioni equilibrate, che mettano al riparo dalle truffe dei finti imprenditori, e definire provvedimenti certi, strutturali e sostenibili finalizzati a favorire la transizione green e il risparmio energetico”.

 

Il Presidente Roberto Dellavalle sottolinea che “Confartigianato continua a battersi per liberare le imprese dai crediti incagliati nei cassetti fiscali, non gestibili sul mercato bancario, e per scongiurare il fallimento di migliaia di imprese.”

Confartigianato considera indispensabile un rapido intervento per sanare la situazione pregressa attraverso:

  • Un intervento straordinario da parte dello Stato che metta in campo un compratore di ultima istanza con il coinvolgimento immediato, ad esempio, di Cassa Depositi e Prestiti e Poste S.p.A.
  • Una conversione dei crediti in titoli negoziabili sul mercato.

Inoltre, per rimettere in moto il mercato della cessione del credito e far ripartire i cantieri, Confartigianato ritiene necessarie le seguenti azioni:

 Ampliare la platea dei cessionari nei cui confronti le banche e i gruppi bancari possono in ogni caso effettuare la cessione, per consentire un buon assorbimento dei crediti fiscali;

  • Consentire l’utilizzo oltre l’anno 2022 della quota di credito d’imposta non fruita e derivante dalla concessione di sconti in fattura. Infattimolte imprese che hanno concesso lo sconto in fattura negli ultimi mesi dell’anno 2021 non hanno trovato cessionari disponibili all’acquisto dei crediti. Se non dispongono di capienza fiscale, rischiano di perdere la prima rata annuale per la parte non compensata;
  • Riaprire il termine per la trasmissione delle comunicazioni di opzione, scaduto il 29 aprile 2022. Sono molte le imprese che, per motivi diversi (inerzia di un soggetto terzo incaricato, rifiuto del cessionario per errori formali contenuti nella comunicazione di opzione) non hanno potuto trasmettere (o ritrasmettere) la comunicazione nel termine del 29 aprile. Peraltro, è stata rappresentata l’opportunità di prevedere, a regime, l’eliminazione di un termine rigido almeno per lo sconto in fattura, o di introdurre un termine più ampio. In alternativa, potrebbe essere introdotta la possibilità di una “remissione in bonis”;
  • Semplificare e unificare le procedure per l’istruzione delle pratiche di cessione, in modo da garantire tempi ragionevoli e sufficiente certezza tra gli operatori-imprese che confidano nella monetizzazione del credito.
  • Rendere interoperabili le piattaforme utilizzate dai diversi istituti di credito al fine di semplificare ed unificare le procedure per l’istruzione delle pratiche di cessione.

L’obbligo di trasparenza delle erogazioni pubbliche è stato introdotto dalla legge annuale per il mercato e la concorrenza (art. 1, commi 125-129, legge 4 agosto 2017, n.124) e poi modificato dal Decreto Legge 34/2019 c.d. “Decreto Crescita”.

L’articolo 35 del “Decreto Crescita” ha stabilito, in particolare, che i soggetti (imprese) che ricevono sovvenzioni, sussidi, vantaggi, contributi o aiuti dalle pubbliche amministrazioni, in denaro o in natura, privi di natura corrispettiva, retributiva o risarcitoria” ricevuti da parte della Pubblica Amministrazione, sopra la soglia di 10.000 euro, secondo il criterio di cassa. sono tenuti a rendere pubbliche alcune informazioni entro il 30 giugno di ogni anno.

Questo obbligo vale per tutti i contribuenti che svolgono attività d’impresa ai sensi dell’art. 2195 del codice civile. In particolare, per le micro-imprese, le imprese individuali, le società di persone e le SRL con bilancio in forma abbreviata, le informazioni relative ai contributi pubblici ricevuti dovranno essere riportate sui siti internet o sui portali digitali delle Associazioni di categoria, entro il 30 giugno di ogni anno.

In caso di omissione, è prevista una sanzione minima di 2.000 euro e l’eventuale disconoscimento del contributo.

Confartigianato – Associazione Artigiani della Provincia di Asti mette a disposizione delle imprese prive di sito internet la presente sezione del proprio portale, per la pubblicazione di tali informazioni. 

Link della pagina con le imprese aderenti a Confartigianato che hanno aderito alla nostra iniziativa per l’anno 2021.

Per informazioni gli interessati possono contattare entro e non oltre il 31 maggio di ogni anno l’Ufficio Segreteria

Tel. 0141/596201

info@confartigianatoasti.com

Nel pomeriggio di ieri 21/06 si è svolto l’incontro con le Parti sociali, convocato dal Ministero del Lavoro, per l’aggiornamento del Protocollo anti-contagio da Covid-19 sui luoghi di lavoro, sottoscritto il 6 aprile 2021, la cui efficacia è stata – come noto – prorogata sino al prossimo 30 giugno. Presenti all’incontro anche rappresentanti dei Ministeri della Salute e dello Sviluppo Economico, nonché dell’INAIL.

Il Ministero della Salute e l’INAIL, in particolare, hanno evidenziato come l’attuale situazione epidemiologica, pur registrando un sensibile aumento dei contagi nelle ultime settimane, non è comunque paragonabile a quella dei periodi precedenti, in particolare per ciò che attiene al tasso di letalità delle varianti attualmente in circolazione, molto inferiore. Anche il tasso di ospedalizzazione degli attuali contagiati è molto basso.

Il Rappresentante del Ministero della Salute ha quindi ipotizzato un generale “allentamento” delle misure preventive del Protocollo (ad eccezione dei lavoratori del comparto sanitario), in analogia con quanto già in essere per la popolazione in generale, con le recenti ordinanze del Ministro Speranza (che si limitano a “raccomandare” l’uso dei dispositivi di protezione delle vie respiratorie) e comunque con le dovute eccezioni per i c.d. “lavoratori fragili”.

Il Presidente Roberto Dellavalle di Confartigianato Asti sottolinea “La posizione della Confederazione è stata la seguente: in linea con le già menzionate premesse del Ministero della Salute, abbiamo richiesto un sostanziale alleggerimento rispetto alle attuali misure di prevenzione, pensate per una fase molto diversa da quella attuale. Abbiamo infatti rilevato come la maggior parte delle misure di prevenzione previste dal Protocollo nazionale anti-contagio siano ormai superate. Con particolare riferimento all’utilizzo delle mascherine sui luoghi di lavoro, abbiamo chiesto che lo stesso debba essere totalmente eliminato all’aperto e reso facoltativo e non obbligatorio nei luoghi chiusi. Tuttavia, tenuto anche conto della esigenza di tutelare i datori di lavoro dalle responsabilità penali e civili che derivano dal contagio da Covid-19 dei lavoratori, avvenuto sul luogo di lavoro, e alla luce dei principi legislativi attualmente vigenti in materia di salute e sicurezza sul lavoro, che impongono ai datori di lavoro di applicare in azienda la massima sicurezza tecnologicamente adottabile, abbiamo chiesto che sui temi del ruolo del medico competente, della sorveglianza sanitaria dei lavoratori fragili, del distanziamento e sull’uso delle mascherine siano emanate chiare disposizioni da parte dei Dicasteri competenti, al fine di sciogliere ogni possibile ambiguità interpretativa e, soprattutto, di tutelare la posizione giuridica dei datori di lavoro.”

Anche le altre principali Organizzazioni di rappresentanza dei datori di lavoro hanno sostanzialmente convenuto sulla necessità di un allentamento delle misure, auspicando tuttavia il superamento dei Protocolli attualmente vigenti, ritenuti non più emendabili, perché contenenti disposizioni e misure ormai obsolete, che non si attagliano all’attuale situazione pandemica.
Tutti hanno chiesto ai Ministeri presenti di assumersi la responsabilità di emanare prescrizioni chiare e uniformi in merito all’uso delle mascherine e del distanziamento.
Il Ministero del Lavoro ha quindi preso atto delle posizioni espresse e ha annunciato che, unitamente al Ministero della Salute, al MiSE e all’Inail, verrà predisposta una bozza di revisione del Protocollo che dovrebbe essere presentata alle Parti sociali nel corso di una riunione che si terrà entro il prossimo 30 giugno.

Nel frattempo, resta in vigore il Protocollo del 6 aprile 2021, con il relativo obbligo di indossare le mascherine nei luoghi di lavoro.

Il Presidente Roberto Dellavalle di Confartigianato Asti si unisce a Confartigianato Imprese nel ringraziare i parlamentari che hanno sostenute le nostre proposte per  l’approvazione di quattro emendamenti a delega fiscale, per la semplificazione di fisco e burocrazia: uso dati fatturazione elettronica, no a duplicazione documenti PA, equa distribuzione IRPEF e tassazione reddito d’impresa.

#NoiConfartigianato