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SABATO 25 maggio 2024 alle ore 10:00 a Bagnolo Piemonte in provincia di Cuneo Confartigianato Piemonte e Confartigianato Cuneo hanno organizzato un convegno all’interno della rassegna di PIETRATEC.
La seconda giornata di eventi sarà dedicata agli operatori del comparto lapideo: dai cavatori artigiani, ai posatori e alle imprese edili, gli ospiti dell’evento ascolteranno le testimonianze dirette, scopriranno le nuove tecnologie, apprenderanno nozioni in tema di agevolazioni e bandi.
Per iscriverti: https://www.pietratec.it/convegni
Per ulteriori informazioni contattare gli uffici di Confartigianato Asti al 0141/596203 (Antonella Giraudi) o scrivere a: antonella@confartigianatoasti.com

La “Patente a crediti” per la sicurezza sul lavoro è un nuovo sistema di qualificazione delle imprese e dei lavoratori autonomi del settore edile tramite crediti, introdotto dal Decreto PNRR 2024.Questo sistema entrerà in vigore dal 1° ottobre 2024

Ogni impresa o lavoratore autonomo in edilizia in possesso di specifici requisiti parte da un punteggio iniziale di 30 crediti.  Questi crediti subiscono decurtazioni in caso di violazioni alle norme di sicurezza, con possibilità di sospensione temporanea dell’attività e recupero attraverso corsi di formazione. Operare senza di essa o con punteggio insufficiente comporta sanzioni amministrative e l’esclusione dai lavori pubblici.

La patente a crediti si rivolge alle imprese e i lavoratori autonomi del comparto edile che operano nei cantieri temporanei o mobili. Non sono tenute al possesso della patente, le imprese in possesso dell’attestato di qualificazione SOA.

La patente a crediti per la sicurezza sul lavoro serve a certificare il rispetto delle norme antinfortunistiche e a garantire la sicurezza nei cantieri edili. Questa misura è stata introdotta per rafforzare le tutele per la salute e la sicurezza nei luoghi di lavoro, in particolare nei cantieri edili ed è stata fortemente voluta dal Governo dopo i recenti incidenti mortali avvenuti nel nostro Paese.

Confartigianato, in occasione degli incontri in materia di sicurezza convocati tra marzo ed aprile dal Ministero del Lavoro, ha evidenziato le diverse criticità emergenti dalla norma che, grazie all’azione confederale, sono state in parte superate con alcune modifiche inserite in fase di conversione del decreto.

Ha tuttavia espresso forte contrarietà rispetto ad uno strumento che non appare idoneo a raggiungere le finalità di ridurre gli infortuni e qualificare le imprese e che si inserisce in un contesto normativo già molto complesso introducendo ulteriore complessità ed oneri burocratici.

La patente sconta, infatti, un approccio meramente sanzionatorio che non contribuisce ad ottenere una sicurezza sostanziale, fermandosi solo ad un livello formale senza invece muoversi lungo le direttrici della formazione e della prevenzione.

Il sistema delineato, inoltre, non valorizza i comportamenti delle imprese virtuose, non prende in considerazione aspetti premiali che tengano conto, a titolo esemplificativo, della storicità dell’impresa e dell’assenza di eventi infortunistici, né tiene conto delle esperienze della contrattazione collettiva dell’artigianato e del sistema degli organismi paritetici.

Nel rinviare a tempestivi aggiornamenti sugli sviluppi in materia, si resta a disposizione per qualsiasi ulteriore informazione e chiarimento.

Per maggiori informazioni Antonella Giraudi Responsabile Settore Ambiente e Costruzioni  Confartigianato Asti – telefono 0141596203 e- mail: antonella@confartigianatoasti.com

Il “Mastro Formatore Artigiano” è la nuova figura prevista dal CCNL dell’edilizia alla quale titolari/soci e collaboratori familiari di aziende edili artigiane possono accedere se in possesso (previa domanda qualificante) dei requisiti descritti nella scheda qui allegata.

Per ulteriori informazioni e/o predisposizione delle domande da inoltrare alla Cassa Edile per l’ottenimento della qualifica, chiedere di Antonella Giraudi  telefonare al 0141/596203 o scrivere  antonella@confartigianatoasti.com

Lunedì 20 febbraio, alle ore 17.15, Confartigianato parteciperà ad un incontro convocato dal Governo sul decreto legge che blocca lo sconto in fattura e la cessione dei crediti dei bonus edilizia. Al confronto con i rappresentanti dell’Esecutivo saranno presenti i rappresentanti delle organizzazioni d’impresa e del mondo economico interessate dalle norme varate dall’Esecutivo.

 

Risolvere, con un compratore di ultima istanza, il grave problema dei crediti incagliati degli imprenditori che hanno effettuato lavori utilizzando i bonus edilizia e riattivare un sistema sostenibile e strutturale degli incentivi per il risparmio e l’efficientamento energetico degli edifici.

E’ quanto sollecita il Presidente di Confartigianato Marco Granelli a chi si aggiunge anche l’accorato appello del Presidente di Confartigianato Asti Roberto Dellavalle che sottolinea: “Da tempo sosteniamo la necessità di ridiscutere il sistema degli incentivi. Ma ora non si possono lasciare imprese e famiglie in mezzo al guado e la soluzione contenuta nel decreto legge varato il 16 febbraio dal Consiglio dei Ministri non appare efficace. Confidiamo che il tavolo di confronto annunciato per lunedì non sia soltanto occasione per una presa d’atto, ma la sede permanente di una riflessione che deve portare tutte le parti coinvolte a cercare soluzioni equilibrate”.

“Grazie alla spinta dei bonus edilizia – spiega Granelli – tra il 2019 e il 2022 ben 2,1 punti di crescita del PIL arrivano dai maggiori investimenti in costruzioni in Italia rispetto al resto dell’Eurozona. Inoltre, tra il quarto trimestre 2019 e il terzo trimestre 2022 il settore delle costruzioni ha fatto registrare un aumento di 257mila occupati.”.

“La strada dei bonus edilizia, da maggio 2020 a novembre 2022 – aggiunge Granelli – è stata però costellata di continui stop and go normativi: ben 224 modifiche, una ogni 16 giorni. E così cittadini e imprenditori si sono trovati imprigionati in una vera e propria ragnatela burocratica. Un’esperienza culminata con il blocco dei crediti nei cassetti fiscali degli imprenditori, che ora mette a rischio 47mila posti di lavoro, e l’incertezza sulla sorte degli incentivi. Questo non è il modo migliore per favorire la transizione green”.

Il Presidente di Confartigianato sostiene quindi la necessità di “ripensare profondamente il sistema degli incentivi nel settore dell’edilizia, anche in vista degli obiettivi indicati dalla Direttiva europea sulle ‘case green’. Basta con gli interventi spot sottoposti a continui ripensamenti. L’efficientamento energetico del patrimonio immobiliare può essere una grande opportunità per il Paese, ma non deve trasformarsi in vessazione per cittadini ed imprese. La strada realmente efficace consiste nel progettare una vera e propria strategia strutturale di lungo termine che scandisca l’impiego di risorse pubbliche aggiuntive. In questo modo potremo ottenere un ritorno positivo in termini di crescita del Pil e orientare le scelte dei cittadini sulla qualità e l’efficienza energetica delle abitazioni”.

Per approfondire vai alla pagina del sito di Confartigianato Imprese e clicca qui 

“Speravamo in una soluzione che risolvesse il problema dei crediti incagliati, invece non solo non si prospetta nessuna risposta al problema ma il Governo blocca, tranne in limitati casi, la possibilità di continuare ad applicare lo sconto in fattura o a cedere i crediti”.

Così il Presidente di Confartigianato Marco Granelli commenta il decreto legge sulla cessione dei crediti approvato oggi dal Governo.

Secondo Confartigianato il blocco previsto nel decreto legge coinvolge le tante imprese che, sulla base delle norme sinora vigenti, hanno effettuato investimenti ed assunzioni nella prospettiva, di primi accordi con i committenti, di poter continuare ad operare garantendo lo sconto in fattura. Con buona pace degli obiettivi green che la misura avrebbe aiutato a raggiungere.

Anche il blocco della possibilità di acquisto dei crediti da parte degli enti pubblici rappresenta un altro incomprensibile ostacolo. Apprezzabile l’intervento per limitare la responsabilità in solido dei cessionari anche se non risolutiva e fuori tempo massimo.

Se le piccole imprese non potranno incassare i 5,2 miliardi di crediti fiscali per lavori incentivati dai bonus edilizia si perderanno 47mila posti di lavoro.
Lo denuncia Confartigianato che ha calcolato l’impatto sull’occupazione nel settore delle costruzioni a causa del blocco del sistema della cessione dei crediti, non gestibili sul mercato bancario a causa delle continue modifiche normative in materia.

A fronte dei 5.175 milioni di euro incagliati nei cassetti fiscali delle imprese – di cui 3.684 milioni (il 71,2%) per il superbonus e 1.491 milioni (28,8%) per gli altri bonus edilizi – la loro inesigibilità costerebbe la perdita di 46.912 addetti nelle micro e piccole imprese.

In questo modo – sottolinea Confartigianato – si ridurrebbe del 40% l’aumento di occupazione creato nel settore delle costruzioni nell’ultimo anno, pari a 116 mila unità posti di lavoro in più tra il primo trimestre 2021 e il primo trimestre 2022, equivalente ad un ritmo di crescita del +8,4%, il doppio rispetto al totale dell’economia (+4,1%).

Secondo Confartigianato il blocco dei crediti, le continue modifiche normative in materia di bonus edilizia e la volontà del Governo di non prorogare il superbonus colpiscono proprio l’unico settore che, anche grazie a queste misure di sostegno, ha rimesso in moto il mercato del lavoro negli ultimi due anni.

Infatti, tra il primo trimestre 2020 e il primo trimestre 2022, le costruzioni hanno fatto registrare l’aumento di 176mila addetti, a fronte del calo generalizzato di addetti nei servizi (-106mila), nella manifattura (-41mila), nell’agricoltura (-50mila). A livello territoriale il maggiore incremento di occupazione nelle costruzioni si è registrato nel Mezzogiorno, con 101mila addetti in più negli ultimi due anni, seguito dalla crescita di 71mila occupati nel Nord Ovest.

“E’ paradossale e autolesionista – fa rilevare il Presidente di Confartigianato Marco Granelli e il Presidente di Confartigianato Asti Roberto Dellavalle – bloccare strumenti che hanno consentito la creazione di lavoro, il rilancio della domanda interna e che dovrebbero favorire la transizione ecologica del nostro Paese. Mi auguro si trovi una soluzione rapida e di buon senso, innanzitutto per ‘liberare’ i crediti fiscali incagliati ed evitare il fallimento di migliaia di imprese che non possono pagare dipendenti, fornitori, tasse e contributi, oltre a scongiurare la miriade di contenziosi legali che si aprirebbe inevitabilmente a causa del blocco dei cantieri avviati, a danno dei cittadini che hanno commissionato i lavori e che ora li vedono messi a rischio”.

“Per il futuro degli incentivi nel settore edilizia, che la Commissione europea ha indicato tra le armi più efficaci per rilanciare lo sviluppo – aggiunge il Presidente Granelli – mai più gli stop and go normativi di questi ultimi mesi che hanno vanificato le aspettative e gli sforzi di cittadini e imprenditori. Siamo pronti fin d’ora ad un confronto con il Governo e il Parlamento per individuare soluzioni equilibrate, che mettano al riparo dalle truffe dei finti imprenditori, e definire provvedimenti certi, strutturali e sostenibili finalizzati a favorire la transizione green e il risparmio energetico”.

 

Il Presidente Roberto Dellavalle sottolinea che “Confartigianato continua a battersi per liberare le imprese dai crediti incagliati nei cassetti fiscali, non gestibili sul mercato bancario, e per scongiurare il fallimento di migliaia di imprese.”

Confartigianato considera indispensabile un rapido intervento per sanare la situazione pregressa attraverso:

  • Un intervento straordinario da parte dello Stato che metta in campo un compratore di ultima istanza con il coinvolgimento immediato, ad esempio, di Cassa Depositi e Prestiti e Poste S.p.A.
  • Una conversione dei crediti in titoli negoziabili sul mercato.

Inoltre, per rimettere in moto il mercato della cessione del credito e far ripartire i cantieri, Confartigianato ritiene necessarie le seguenti azioni:

 Ampliare la platea dei cessionari nei cui confronti le banche e i gruppi bancari possono in ogni caso effettuare la cessione, per consentire un buon assorbimento dei crediti fiscali;

  • Consentire l’utilizzo oltre l’anno 2022 della quota di credito d’imposta non fruita e derivante dalla concessione di sconti in fattura. Infattimolte imprese che hanno concesso lo sconto in fattura negli ultimi mesi dell’anno 2021 non hanno trovato cessionari disponibili all’acquisto dei crediti. Se non dispongono di capienza fiscale, rischiano di perdere la prima rata annuale per la parte non compensata;
  • Riaprire il termine per la trasmissione delle comunicazioni di opzione, scaduto il 29 aprile 2022. Sono molte le imprese che, per motivi diversi (inerzia di un soggetto terzo incaricato, rifiuto del cessionario per errori formali contenuti nella comunicazione di opzione) non hanno potuto trasmettere (o ritrasmettere) la comunicazione nel termine del 29 aprile. Peraltro, è stata rappresentata l’opportunità di prevedere, a regime, l’eliminazione di un termine rigido almeno per lo sconto in fattura, o di introdurre un termine più ampio. In alternativa, potrebbe essere introdotta la possibilità di una “remissione in bonis”;
  • Semplificare e unificare le procedure per l’istruzione delle pratiche di cessione, in modo da garantire tempi ragionevoli e sufficiente certezza tra gli operatori-imprese che confidano nella monetizzazione del credito.
  • Rendere interoperabili le piattaforme utilizzate dai diversi istituti di credito al fine di semplificare ed unificare le procedure per l’istruzione delle pratiche di cessione.

Confartigianato Imprese a seguito dell’entrata in vigore della Legge n. 25/2022 di conversione del DL n. 4/2022 (cosidetto “Sostegni-ter”), intende “fotografare” lo stato dell’arte sull’utilizzo della pratica di cessione del credito relativa ai bonus edilizi e analizzare gli effetti finanziari della nuova normativa per le imprese dell’edilizia, dell’installazione di impianti e dei serramenti.

E’ per questo che vi chiediamo di compilare il questionario che trovate al seguente link:

https://forms.gle/udhdcZasS8YzLFiH8

Chiede pochi minuti del vostro tempo, è assolutamente anonimo ed è finalizzato ad una ricerca puramente quantitativa, perciò non verrà richiesto alcun dato personale.

Grazie alla vostra collaborazione, le risultanze ci consentiranno di rendere ancora più efficace l’azione nelle sedi istituzionali.