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Le Associazioni Italiane degli Autotrasportatori ANITA, ASSOTIR, CONFARTIGIANATO TRASPORTI, FAI, FIAP, UNITAI, SNA CASARTIGIANI sono scese in campo per aiutare i propri associati ad essere risarciti del danno da sovrapprezzo causato dal cartello dei produttori di autocarri, già sanzionati il 19/07/2016 dalla Commissione Europea. (segue)

In base a delle valutazioni di tempo, rischi, costi, potenziale recupero e consolidata esperienza in simili azioni, le Associazioni Italiane, dopo un attento processo di valutazione e selezione, hanno individuato l’azione già instaurata da circa un anno dalla Fondazione olandese Stichting Trucks Cartel Compensation, supportata dal litigation funder Omni Bridgeway, davanti al Tribunale di Amsterdam, quale migliore opportunità per soddisfare al meglio l’interesse dei propri associati.

Le società di autotrasporto e le imprese che hanno acquistato (o avuto in leasing) i propri autocarri (sia conto terzi che conto proprio) da almeno 6 tonnellate dai costruttori coinvolti (Volvo/Renault, Man, Daimler/Mercedes, Iveco, DAF, e Scania) nel periodo che va da gennaio 1997 a gennaio 2011, hanno diritto al risarcimento e potranno recuperare il sovrapprezzo pagato.

L’azione non comporta nessun costo e nessun rischio per gli associati delle Associazioni italiane, e verrà fatta per conto di tutti gli aderenti dalla Fondazione Stichting Trucks Cartel Compensation, che sosterrà tutti i costi e comparirà in giudizio, sollevando gli autotrasportatori aderenti dagli oneri che ne deriveranno.

La Fondazione sarà supportata da un team di legali ed economisti di primario standing: gli Studi legali Loyens & Loeff e, per l’Italia, Osborne Clarke, mentre per la valutazione economica si avvarrà degli economisti di CEG.

Per facilitare l’adesione a tale azione è stata creata una piattaforma on-line su misura per le associazioni italiane ove gli autotrasportatori e le imprese interessate, con l’aiuto delle associazioni stesse, potranno facilmente caricare i propri dati e i documenti a supporto del proprio diritto risarcitorio.

Le modalità e i termini di adesione saranno comunicati nelle prossime settimane, a cura delle associazioni di categoria, che forniranno alle imprese tutta la necessaria consulenza ed assistenza.

 

Le deduzioni ridotte a 38€ al giorno anziché i 51€ previste dagli accordi con il precedente Governo

La decisione assunta senza alcun confronto; non c’è alcuna attenzione alle piccole imprese; anzi vengono penalizzate.

 

Confartigianato Trasporti Asti ha appreso con grande preoccupazione della decisione del Governo di tagliare di un terzo le deduzioni forfetarie per l’autotrasporto riducendole da 51€ al giorno a 38€ per i trasporti oltre il comune e da 17 a 13€ per i trasporti nell’ambito comunale.

 E’ un taglio inaudito afferma il presidente provinciale Giovanni Rosso, che porterà ad una maggiorazione della tassazione di alcune migliaia di euro ad impresa, alla faccia della riduzione della pressione fiscale tanto sbandierata dai nuovi governanti. E’ una scelta assunta dal Governo senza nemmeno consultare le Associazioni di categoria dell’artigianato che sono quelle rappresentative delle piccole imprese. Nel Piemonte sono circa 4.900 le imprese di trasporti danneggiate che ora subiranno un prelievo fiscale che rischia di farle chiudere per sempre. Tra l’altro un provvedimento che si abbatte su un anno già chiuso, afferma Davide Marino referente provinciale e regionale di Confartigianato Trasporti, senza possibilità di recuperare sul mercato questi maggiori costi. Per domani mercoledì era prevista l’audizione della Commissione Trasporti del Senato e ci si augurava che questo incontro permettesse anche di affrontare queste decisioni. Invece giocando d’anticipo tutto è stato già deciso negli uffici dei ministeri. Ora con questi gravi comportamenti si ritiene che il fermo debba essere attuato con grande determinazione.

Gli autotrasportatoti Confartigianato anche per il tramite di UNATRAS intendono dare battaglia con determinazione richiedendo alle forze politiche tutte di sostenere l’economia italiana a partire dall’autotrasporto. Confartigianato inoltre evidenzia che il pagamento in ritardo delle tasse comporterà anche una maggiorazione del 0,40% sui redditi. Le altre richieste sono: – la certezza delle risorse strutturali; – il contingentamento imposto dall’Austria, in determinate giornate, al traffico dei camion in uscita dal nostro Paese; – il ripristino della piena funzionalità del sistema delle revisioni dei mezzi presso le Motorizzazioni;  – la ripubblicazione dei “costi minimi della sicurezza” e il rispetto dei tempi di pagamento; – l’estensione del rinvio della fatturazione elettronica anche agli acquisti di carburante in extrarete.

 

Davide Marino
Referente Categoria Trasporto

Confartigianato Imprese Piemonte
Via Andrea Doria, 15
10123 – Torino
Telefono: 0141.596205
Fax: 0141.599702
Email: davide.marino@confartigianato.piemonte.it
Sito Web: www.confartigianato.piemonte.it

 

COMUNICATO STAMPA

AUTOTRASPORTO. GIOVANNI ROSSO (CONFARTIGIANATO ASTI):

“LE NOSTRE IMPRESE IMPOSSIBILITATE A PAGARE LE IMPOSTE A CAUSA DEI RITARDI DELL’AGENZIA DELLE ENTRATE

Gli autotrasportatori proclamano lo sciopero anche in Piemonte dal 6 al 9 agosto

 

Gli autotrasportatori del Piemonte proclamano lo sciopero.

Anche in Piemonte, come nel resto dell’Italia, la categoria spegnerà i motori dei mezzi e fermerà la distribuzione delle merci dalle ore 00.00 di Lunedì 6 alle ore 24.00 di Giovedì 9 agosto 2018 compresi. La decisione è stata presa dall’Unatras, l’Associazione Nazionale degli Autotrasportatori che raggruppa le 7 più importanti Associazioni di Categoria del settore, tra le quali Confartigianato Trasporti.

E’ questa l’ultima via individuata dalla categoria comprensiva di 93mila autotrasportatori italiani, 4894 in Piemonte, a fronte della mancata risposta alle attese di artigiani e piccole imprese del settore che attendono risposte urgenti soprattutto sul mancato pronunciamento dell’Agenzia delle Entrate per fruire delle deduzioni forfettarie delle spese non documentate per i trasporti effettuati personalmente dall’imprenditore.

Visto il mancato riscontro da parte delle istituzioni nonostante le richieste d’incontro, abbiamo ufficializzato la decisione di attuare il fermo nazionale dei servizi di autotrasporto merci per conto di terzi”. In questo modo Giovanni Rosso, Presidente Provinciale di Confartigianato Trasporti annuncia l’adesione al fermo, sottolineando come, rispettando le norme, sia stata anche inviata la comunicazione alla Commissione di Garanzia degli scioperi nel rispetto del Codice di autoregolamentazione.

 

Ci viene negata la possibilità di pagare regolarmente le imposte – commenta Rossoperché, nonostante sia già scaduto a giugno il termine per le dichiarazioni dei redditi 2018 (relative ai redditi del 2017), l’Agenzia delle Entrate non ha ancora reso noti gli importi delle deduzioni. Quindi, oltre a essere costrette a rimandare il pagamento delle tasse, le nostre aziende stanno subendo danni incalcolabili”.Le nostre richieste – continua Rossosono quelle che vengano mantenuti e confermati gli importi delle deduzioni in 51 euro per i viaggi fuori comune e 17,85 all’interno del comune, così come atteso da tutta la categoria, poiché altrimenti significherebbe mettere in grave difficoltà decine di migliaia di imprese che per i redditi dello scorso anno hanno già fatto affidamento su queste misure”.

 

Davide Marino
Referente Categoria Trasporto

Confartigianato Imprese Piemonte
Via Andrea Doria, 15
10123 – Torino
Telefono: 0141.596205
Fax: 0141.599702
Email: davide.marino@confartigianato.piemonte.it
Sito Web: www.confartigianato.piemonte.it

Regole e utilizzo del tachigrafo digitale
sabato 11 giugno 2016 – ore 15.00
Piazza cattedrale 2, Asti

 c/o Confartigianato Asti (Sala Nebiolo)

 

Chi guida mezzi di trasporto superiori ai 35 quintali, in conto proprio e conto terzi dotati di tachigrafo digitale, non sempre ha ben chiaro il suo funzionamento e cosa prevedono le norme: per questo capita che gli autisti vengano multati dalla polizia stradale per errori o banali dimenticanze nella gestione e nell’archiviazione dei dati.

A complicare le cose ci sono anche le nuove disposizioni del regolamento UE 165/2014, entrate in vigore il 2 marzo scorso, che prevedono l’obbligo da parte dei datori di lavoro di istruire i propri autisti sull’utilizzo del tachigrafo digitale e di effettuare controlli periodici per verificarne il corretto utilizzo.

Il workshop sarà realizzato in collaborazione con Xena Projects specializzata nella rivendita ed assistenza dei prodotti a marchio VDO, azienda leader mondiale nella produzione dei tachigrafi digitali e degli strumenti telematici per la gestione dei dati.

il presente workshop gratuito riservato al titolare dell’impresa per chiarire questi aspetti.

 

Per partecipare compilare il seguente modulo di adesione

Il workshop è gratuito ma a numero chiuso massimo 30 partecipanti, nel rispetto dell’ordine di arrivo delle iscrizioni.

 

 

Per informazioni l’ufficio categorie, nella persona del sig. Davide Marino, resta a disposizione al numero 0141 5962 int. 05 o e-mail davide@confartigianatoasti.com.

DECRETO INVESTIMENTI, STANZIATI 15 MILIONI DI EURO PER L’ACQUISTO DI VEICOLI

Confartigianato Asti informa gli autotrasportatori che sul sito del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti ( (www.mit.gov.it – sezione autotrasporto – contributi e incentivi – contributi finanziari per l’anno 2015 link diretto: http://www.mit.gov.it/mit/site.php?p=cm&o=vd&id=3910) è stato pubblicato il testo del Decreto sugli investimenti agevolabili per il 2015, per i quali sono stati stanziati 15 milioni di euro.

 

Per il tramite del Decreto 29 settembre 2015, prot. n. 322 , di prossima pubblicazione in Gazzetta Ufficiale, il Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti ha definito, per l’anno 2015, i criteri di erogazione dei contributi alle imprese di autotrasporto che:

1)                 rinnovino il parco veicolare in chiave maggiormente ecocompatibile;

2)                 favoriscano l’apertura del settore verso forme più evolute di logistica applicata al trasporto e alla movimentazione delle merci.

Ad ogni modo, è doveroso precisare che per l’individuazione dei termini e delle modalità di presentazione delle domande di accesso al contributo, occorrerà attendere la pubblicazione di un apposito decreto dirigenziale che dovrà essere emanato entro 15 giorni dalla data di entrata in vigore del decreto 29 settembre 2015, la cui entrata in vigore coincide appunto dal 15 giorno successivo alla data di pubblicazione in Gazzetta Ufficiale del decreto in parola.

Pertanto le domande presentate prima di tale termine non saranno considerate così come non saranno ammessi al contributo gli acquisti effettuati prima di tale data.

 

per maggiori dettagli in merito:

Confartigianato Asti – Ufficio Categorie
Davide Marino
Tel. 0141/5962 interno 18
Fax 0141/599702

 

 

 

Confartigianato Asti ricorda alle imprese di autotrasporto che, fino al 30 settembre 2015, un’apposita funzione informatica attivata all’interno del Portale dell’automobilista (www.ilportaledellautomobilista.it) consentirà alle sole imprese iscritte all’Albo degli autotrasportatori, attraverso una procedura di autenticazione, di verificare la correttezza dei dati relativi alla propria posizione e di segnalare eventuali anomalie.

Si ricorda che anche sul sito dell’Albo è specificato che è attivo per questo un numero verde 800 232323 ed una casella mail (assistenza.albo@mit.gov.it) dedicata dove effettuare le segnalazioni.

L’impresa di autotrasporto che si iscrive alla procedura, può verificare, nella fase iniziale, la regolarità della propria posizione con riferimento all’iscrizione all’Albo, alla Camera di Commercio, al REN (ove richiesto), al pagamento della quota annuale di iscrizione, alla regolarità contributiva per come attestato in via telematica da INPS e INAIL.

Potrà verificare, inoltre, il proprio parco veicolare e la copertura assicurativa dei veicoli sulla base delle indicazioni fornite da ANIA  e tra breve sarà anche disponibile il dato relativo al numero dei dipendenti di ciascuna impresa ed alle relative qualifiche professionali, comunicati dal Ministero del Lavoro attraverso UNILAV.

A partire dal 1° ottobre p.v., a seguito di successiva delibera, analoga funzione sarà attivata per i committenti dei servizi di trasporto che vogliano verificare la regolarità contributiva delle imprese di autotrasporto iscritte all’Albo. Infatti il committente potrà dal 1° ottobre prossimo verificare il campo “Stato complessivo dell’impresa” (con l’indicazione della posizione regolare) verificando direttamente il vettore al quale affiderà il trasporto e tale visione sostituirà la necessità di farsi consegnare il DURC dal vettore preventivamente all’affidamento dei trasporti.

Si invitano pertanto le imprese interessate a svolgere, entro il 30 settembre prossimo, le verifiche di regolarità sul sito www.ilportaledellautomobilista.it, per riscontrare la regolarità dei dati.

 

Restano a disposizione per ulteriori comunicazioni i seguenti uffici:

 

ufficio consulenza generale 0141-5962 int. 19 – 26

ufficio categorie 01415962 int. 18

Ai sensi del D.P.C.M. 18 aprile 2013, a decorrere dal 14 agosto 2013 non è più necessaria la certificazione antimafia per quelle imprese, fornitori, prestatori di servizi ed esecutori delle attività ritenute più a rischio una volta inserite nell’elenco denominato “white list”.

I settori di attività interessati sono i seguenti:
•trasporto di materiali a discarica per conto terzi;
•trasporto e smaltimento di rifiuti sempre per conto terzi;
•estrazione;
•fornitura e trasporto di terra, materiali inerti, calcestruzzo, bitume;
•noli a freddo di macchinari;
•noli a caldo;
•fornitura di ferro lavorato;
•autotrasporti per conto terzi;
•guardiania dei cantieri.

La procedura consiste nell’iscrizione che potrà essere richiesta dal titolare dell’impresa o dal suo legale rappresentante, indicando i settori di attività, preferibilmente per via telematica attraverso i seguenti indirizzi di P.E.C.: sicurezza.prefat@pec.interno.it o protocollo.prefat@pec.interno.it .

Sarà quindi compito della Prefettura rilasciare il relativo provvedimento di iscrizione dopo aver effettuato le relative verifiche, pubblicando successivamente l’avvenuta iscrizione nella “white list” sul proprio sito istituzionale.

Pertanto le “stazioni appaltanti” non dovranno più richiedere la certificazione antimafia per quelle imprese operanti nei settori suddetti, iscritte nella “white list”.

L’iscrizione negli elenchi è volontaria e conserva efficacia per 12 mesi.

Chi può fare la richiesta:

Il D.P.C.M. 18 aprile 2013 stabilisce che l’iscrizione nella “white list” è aperta non solo agli operatori economici che hanno una sede nello Stato (sia essa legale o secondaria con rappresentanza stabile ai sensi dell’art. 2508 C.C.) ma anche ad imprese “straniere”, cioè prive di una sede secondaria con rappresentanza stabile in Italia (art. 1, comma 2, lettera f).

Cosa fare

La domanda di iscrizione redatta utilizzando l’allegato B dovrà essere presentata – preferibilmente per via telematica – ai seguenti indirizzi di P.E.C.: sicurezza.prefat@pec.interno.it o protocollo.prefat@pec.interno.it , secondo le modalità di cui all’ art. 65 D. Lgs. 7 marzo 2005, n. 82 ripreso dall’art. 3 comma 1 del D.P.C.M. 18 aprile 2013.

Il relativo modello dovrà essere sottoscritto dal titolare o dal legale rappresentante dell’impresa, a seconda che la stessa sia organizzata come ditta individuale o in forma societaria o collettiva, indicando gli elementi essenziali idonei ad identificare univocamente l’impresa ed i settori di attività per i quali si richiede l’iscrizione nell’elenco istituito presso la Prefettura.

Deve essere presentata alla Prefettura nella cui provincia ha sede legale l’impresa, ovvero, se si tratta di società costituite all’estero, alla Prefettura nella cui provincia si trova una delle sedi secondarie con rappresentanza stabile.

Per quanto riguarda invece le società costituite all’estero prive di sedi secondarie nel territorio dello Stato, le stesse possono presentare l’istanza presso una qualunque Prefettura.

Alla domanda deve essere allegata la visura ordinaria della società interessata (ovvero dichiarazione del legale rappresentante circa la composizione della compagine sociale – compreso l’indicazione degli assetti proprietari) e le dichiarazioni sostitutive redatte dai soggetti da sottoporre a verifica antimafia ai sensi dell’art. 85 del D. Lgs. 159/2011 riguardanti le generalità dei loro familiari conviventi (SOLO cognome, nome, data e luogo di nascita).

Si rammenta che l’impresa iscritta dovrà comunicare alla Prefettura competente, utilizzando l’allegato C, le modifiche dei propri assetti proprietari e degli organi sociali, intervenuti successivamente all’ammissione alla “white list” nel termine di 30 giorni dal momento delle intervenute modifiche. L’inosservanza di tale adempimento determina la cancellazione dell’impresa dall’elenco prefettizio, previo preavviso ai sensi dell’art. 10/bis della legge 241/90.

Ai fini di mantenere la validità dell’iscrizione nelle “white list”, l’operatore economico ha l’obbligo di inoltrare, almeno trenta giorni prima della data di scadenza, un’apposita comunicazione alla prefettura competente (art. 5, comma 1), utilizzando l’allegato D.

I modelli da utilizzare sono reperibili QUI.

Per maggiori info contattare:

Davide Marino
Confartigianato Asti – Ufficio Categorie
Tel. 0141/5962 interno 18
Fax 0141/599702

Ai sensi del D.P.C.M. 18 aprile 2013, a decorrere dal 14 agosto 2013 non è più necessaria la certificazione antimafia per quelle imprese, fornitori, prestatori di servizi ed esecutori delle attività ritenute più a rischio una volta inserite nell’elenco denominato “white list”.

I settori di attività interessati sono i seguenti:
•trasporto di materiali a discarica per conto terzi;
•trasporto e smaltimento di rifiuti sempre per conto terzi;
•estrazione;
•fornitura e trasporto di terra, materiali inerti, calcestruzzo, bitume;
•noli a freddo di macchinari;
•noli a caldo;
•fornitura di ferro lavorato;
•autotrasporti per conto terzi;
•guardiania dei cantieri.

La procedura consiste nell’iscrizione che potrà essere richiesta dal titolare dell’impresa o dal suo legale rappresentante, indicando i settori di attività, preferibilmente per via telematica attraverso i seguenti indirizzi di P.E.C.: sicurezza.prefat@pec.interno.it o protocollo.prefat@pec.interno.it .

Sarà quindi compito della Prefettura rilasciare il relativo provvedimento di iscrizione dopo aver effettuato le relative verifiche, pubblicando successivamente l’avvenuta iscrizione nella “white list” sul proprio sito istituzionale.

Pertanto le “stazioni appaltanti” non dovranno più richiedere la certificazione antimafia per quelle imprese operanti nei settori suddetti, iscritte nella “white list”.

L’iscrizione negli elenchi è volontaria e conserva efficacia per 12 mesi.

Chi può fare la richiesta:

Il D.P.C.M. 18 aprile 2013 stabilisce che l’iscrizione nella “white list” è aperta non solo agli operatori economici che hanno una sede nello Stato (sia essa legale o secondaria con rappresentanza stabile ai sensi dell’art. 2508 C.C.) ma anche ad imprese “straniere”, cioè prive di una sede secondaria con rappresentanza stabile in Italia (art. 1, comma 2, lettera f).

Cosa fare

La domanda di iscrizione redatta utilizzando l’allegato B dovrà essere presentata – preferibilmente per via telematica – ai seguenti indirizzi di P.E.C.: sicurezza.prefat@pec.interno.it o protocollo.prefat@pec.interno.it , secondo le modalità di cui all’ art. 65 D. Lgs. 7 marzo 2005, n. 82 ripreso dall’art. 3 comma 1 del D.P.C.M. 18 aprile 2013.

Il relativo modello dovrà essere sottoscritto dal titolare o dal legale rappresentante dell’impresa, a seconda che la stessa sia organizzata come ditta individuale o in forma societaria o collettiva, indicando gli elementi essenziali idonei ad identificare univocamente l’impresa ed i settori di attività per i quali si richiede l’iscrizione nell’elenco istituito presso la Prefettura.

Deve essere presentata alla Prefettura nella cui provincia ha sede legale l’impresa, ovvero, se si tratta di società costituite all’estero, alla Prefettura nella cui provincia si trova una delle sedi secondarie con rappresentanza stabile.

Per quanto riguarda invece le società costituite all’estero prive di sedi secondarie nel territorio dello Stato, le stesse possono presentare l’istanza presso una qualunque Prefettura.

Alla domanda deve essere allegata la visura ordinaria della società interessata (ovvero dichiarazione del legale rappresentante circa la composizione della compagine sociale – compreso l’indicazione degli assetti proprietari) e le dichiarazioni sostitutive redatte dai soggetti da sottoporre a verifica antimafia ai sensi dell’art. 85 del D. Lgs. 159/2011 riguardanti le generalità dei loro familiari conviventi (SOLO cognome, nome, data e luogo di nascita).

Si rammenta che l’impresa iscritta dovrà comunicare alla Prefettura competente, utilizzando l’allegato C, le modifiche dei propri assetti proprietari e degli organi sociali, intervenuti successivamente all’ammissione alla “white list” nel termine di 30 giorni dal momento delle intervenute modifiche. L’inosservanza di tale adempimento determina la cancellazione dell’impresa dall’elenco prefettizio, previo preavviso ai sensi dell’art. 10/bis della legge 241/90.

Ai fini di mantenere la validità dell’iscrizione nelle “white list”, l’operatore economico ha l’obbligo di inoltrare, almeno trenta giorni prima della data di scadenza, un’apposita comunicazione alla prefettura competente (art. 5, comma 1), utilizzando l’allegato D.

I modelli da utilizzare sono reperibili QUI.

Per maggiori info contattare:

Davide Marino
Confartigianato Asti – Ufficio Categorie
Tel. 0141/5962 interno 18
Fax 0141/599702

Il Parlamento Europeo ha approvato il 15 gennaio scorso in seconda lettura la Risoluzione legislativa concernente il Regolamento sul tachigrafo per i trasporti su strada.  La nuova disciplina, che abroga il Regolamento (CEE) n.3821/85 del Consiglio Europeo e modifica il Regolamento (CE) n.561/2006 del Parlamento Europeo e del Consiglio, dispensa dall’obbligo dell’uso del tachigrafo gli autocarri di peso inferiore alle 7,5 tonnellate impiegati per il trasporto di materiali, attrezzature o macchinari necessari al conducente per l’esercizio della professione e che sono utilizzati entro un raggio di 100 Km dal luogo in cui è situata l’impresa, a condizione che “la guida di tali veicoli non costituisca attività principale del conducente”.

In base al precedente Regolamento, il cronotachigrafo era obbligatorio per tutti i veicoli oltre 3,5 tonnellate di peso o in caso di guida per più di 50 km e con un peso superiore a 7,5 t. Tale previsione, come è noto, andava a gravare anche sulle imprese dell’edilizia, soprattutto su quelle artigiane e di piccole dimensioni, costituendo un ulteriore onore amministrativo e finanziario. Il provvedimento aumenta, pertanto, il raggio di azione dai precedenti 50 km ai 100 km attuali.

Il testo della Risoluzione, dopo un passaggio formale al Consiglio Europeo, sarà pubblicato nella Gazzetta Ufficiale Europea.

Il testo unico ambientale dispone che taluni gestori di stabilimenti in esercizio alla data del 29 aprile 2006, che precedentemente non ricadevamo nel campo di applicazione della normativa sulle emissioni in atmosfera, entro il 31 luglio 2012, debbano presentare la domanda di autorizzazione alla Provincia competente per territorio ed adeguare gli impianti entro il 1 settembre 2013.

Tra le attività soggette a presentare la suddetta domanda di autorizzazione si segnalano le seguenti :

  • Attività di produzione, manipolazione, trasporto, carico scarico o stoccaggio di materiali polverulenti (ad es. attività di cava, trattamento di rifiuti inerti, stoccaggio e movimentazione di materiali da costruzione, lavorazioni della pietra, segherie, depositi di materiali in cumulo, etc.)
  • Lavorazioni meccaniche dei metalli con consumo complessivo di olio (come tale o come frazione oleosa delle emulsioni) uguale o superiore a 500 kg/anno;
  • Impianti termici civili aventi potenzialità termica nominale uguale o superiore a 3 MW;
  • Impianti di combustione alimentati a metano o a Gpl aventi potenza termica nominale complessiva di stabilimento uguale o superiore a 3 MW e precedentemente non sottoposti ad autorizzazione in quanto aventi potenzialità unitaria inferiore alla soglia;
  • Impianti di combustione, compresi i gruppi elettrogeni e i gruppi elettrogeni di cogenerazione, di potenza termica  nominale complessiva di stabilimento pari o superiore a 1 MW, alimentati a biomasse, e  di potenza termica pari o superiore a 1 MW, alimentati a gasolio, come tale o in emulsione, o a biodiesel e precedentemente non sottoposti ad autorizzazione in quanto aventi potenzialità unitaria inferiore alla soglia.

Qualora la domanda non fosse presentata entro i suddetti termini gli stabilimenti si intenderebbero esercitati senza la necessaria e obbligatoria autorizzazione alle emissioni in atmosfera.

Il ns ufficio Ambiente (Sig.a Antonella Giraudi – tel. 0141/5962 int. 24 – mail antonella@confartigianatoasti.com ) resta a disposizione per ogni ulteriore informazione.