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Per valorizzare l’eredità imprenditoriale italiana, premiando e rendendo visibili le aziende che nel tempo hanno saputo coniugare tradizione e innovazione, nel 2010 Unioncamere ha istituito il Registro nazionale delle imprese storiche. Vi risultano già iscritte circa 1.800 aziende ultracentenarie selezionate da 66 Camere di commercio.
In occasione delle celebrazioni per i 150 anni del Sistema Camerale Italiano (il 6 luglio 1862 il Parlamento italiano promulgava la legge istitutiva delle Camere di Commercio), sono state riaperte le iscrizioni.

Possono candidarsi tutte le imprese senza distinzione di forma giuridica e settore economico – che alla data del 31 dicembre 2011 risultino iscritte al Registro delle imprese e ancora attive nel medesimo settore merceologico per un periodo non inferiore a 100 anni.
Le candidature devono essere presentate entro il 23 marzo alla Camera di Commercio di Asti che provvederà a inoltrarle a Unioncamere. Le realtà produttive inserite nel Registro Storico (www.unioncamere.gov.it) potranno, tra l’altro, fregiarsi del logo appositamente predisposto da Unioncamere.

Bando

modulo di domanda e le modalità di consegna.

LE IMPRESE DI CARROZZERIA ITALIANE
CHIEDONO AL GOVERNO ED AL PARLAMENTO
CONCORRENZA VERA E
LIBERTA’ DI SCELTA PER L’AUTOMOBILISTA
NEL MERCATO DELLA RIPARAZIONE DEGLI AUTOVEICOLI.

ROMA 8 FEBBRAIO 2012 ore 10,30- 12,30
SALA CAPRANICHETTA
(Piazza MONTECITORIO, 131)

Alle ore 15.30 di martedì 7 febbraio,  si è svolta l’audizione delle Associazioni Nazionali dei Carrozzieri.

Confartigianato Carrozzieri ha valutato l’incontro positivo avendo riscontrato attenzione e disponibilità da parte dei Senatori presenti.

Tuttavia si conferma la manifestazione di mercoledì 8 febbraio in Piazza Montecitorio.

Nell’allegare copia del documento presentato e illustrato in Commissione codesto ufficio si riserva di trasmettere tempestive comunicazioni sugli sviluppi.

Confartigianato Asti – Ufficio Categorie
Davide Marino
Tel. 0141/5962 interno 18
Fax 0141/599702

 

PROGRAMMA MANIFESTAZIONE

Moderatore        Roberto PIPPAN   RAI Radio 1

Saluto introduttivo

Bruno TOSI

– Presidente Nazionale CNA/Unione Servizi alla Comunità

La proposta

Silvano FOGAROLLO

– Presidente nazionale ANC/Confartigianato

La parola ai Parlamentari

Saluto conclusivo

Mario Coltelli – Presidente nazionale Casartigiani/Autoriparazione

Siamo nuovamente a scriverLe in qualità di rappresentanti della provincia di Asti di quel mondo lavorativo , ormai provatissimo, della micro e piccola impresa.
Non le nascondo la delusione che abbiamo provato nel leggere il decreto “Salva Italia”, un decreto che cancellava senza colpo ferire tutti i patti economici sui quali si fondava il lavoro nel nostro paese.
Pensioni, contributi, accise, iva, sanità e molto altro, ha cessato di esistere nella forma che conoscevamo modificando la programmazione di vita che le persone avevano pianificato.
Ma ancora più delusi, se non addirittura scioccati, lo siamo stati quando abbiamo appreso quanto contenuto nel “Cresci Italia”. Dall’alto della sua esperienza, ci saremmo aspettati ben altro .
Ma procediamo con ordine. A nostro avviso, il primo problema da affrontare in Italia è il lavoro. Le condizioni essenziali perché esso si sviluppi sono almeno tre: la prima sono i costi, tutti i costi. E’ riduttivo fermarsi all’ irpef, quando sul lavoro gravano le accise sui carburanti, le addizionali sulla corrente, le addizionali regionali, comunali e nazionali, il vettoriamento, l’irap e l’ires, i costi di insediamento che si trascinano dietro gli oneri di urbanizzazione, i costi per le pratiche, e soprattutto, i tempi biblici che occorrono per realizzare anche la più minuscola delle cose , e si sa, il tempo è denaro.
La seconda condizione essenziale è il credito. Non sono solo i tassi di interesse a rendere questo servizio più o meno appetibile ma bensì la serietà degli istituti bancari. Per la seconda volta in tre anni, stiamo assistendo al “rientro” selvaggio da parte di grandi gruppi bancari, obbligati a ridurre gli impieghi per il loro deficit patrimoniale, certamente non originato dalle condizioni di mercato ma bensì la gestione politico-garibaldina riconducibile al pressing degli azionisti sugli amministratori delegati, obbligati a fare utili utilizzando finanza creativa o peggio. La scorrettezza del sistema la si è toccata con mano con i bond argentini, i titoli Parmalat, Cirio e molte altre porcate minori, passate sotto silenzio dei media e delle autorità di vigilanza. Il grottesco, lo si evince apprendendo le liquidazioni degli A.d. , che in un caso hanno superato addirittura i 40 milioni di euri. Ma queste banche, godono dell’appoggio incondizionato dello stato, dei politici e della BCE, vengono pesantemente finanziate a tassi ridicoli e vogliono vendere il denaro a prezzi folli, chiedendo di elevare la soglia di usura fino al 20%, e quando non soddisfatte, usano i depositi delle famiglie come armi di ricatto. Su di esse sarà necessario fare una scelta, ovvero dividerle in rami d’affari ed in rami di investimento, e chi sbaglia, come per tutti i “normali” Italiani, deve pagare.
Il terzo problema è la certezza del diritto. In questo momento peggiora la situazione dei pagamenti, dove i grossi committenti e le amministrazioni pubbliche stanno mettendo in serio pericolo l’esistenza stessa delle nostre aziende. L’impennata degli interessi attivi, che supera di molto il rendimento percentuale ottenibile con il lavoro, ha acuito la pessima abitudine a trattenere sul conto corrente i soldi destinati al pagamento delle fatture dei piccoli imprenditori, utilizzando la propria posizione dominante per troncare sul nascere qualunque rivendicazione suonando il classico motivo “se t’azzardi, non lavori più”. Dall’altro versante, le amministrazioni pubbliche, tutte obbligate al falso di bilancio dal patto di stabilità, chiudono i loro conti pareggiando per “cassa”, una dotazione ottenuta non pagando le aziende. In questo marasma, si insinua la cattiveria dello stato, che dopo non averti pagato quanto dovuto, ti scatena contro Equitalia, forse nella speranza di farti fallire, creando una posta straordinaria che diventa un premio di produzione per qualche zelante funzionario pubblico.
Come dicono gli investitori esteri, non vengono in Italia, nonostante riconoscano una qualità della vita straordinaria ed una classe imprenditoriale buona, per la magrezza della governance.
Secondo il nostro punto di vista, portare i giovani ad aprire una propria attività con la spesa di un euro non è un regalo, ma temiamo che si trasformi in un incentivo al suicidio economico , condizionando, visto le regole vigenti, il futuro di persone che non hanno minimamente idea a che cosa vanno incontro.
Inoltre, il lavoro nero, o meglio, il tentativo di sopravvivere di tante persone alla disgrazia del licenziamento o della cassa integrazione, incombe su chi ha sempre pagato e vive questa forma di concorrenza sleale come un altro peggiorativo al già funesto periodo.
Come abbiamo sempre sostenuto, dalle crisi si esce lavorando, ma lo stato ne deve creare le condizioni: poche regole certe e granitiche, la parità di dignità tra lo stato ed i contribuenti, e soprattutto la certezza di essere tutelati in quanto produttori di posti di lavoro, lasciando momentaneamente da parte, tutte quelle categorie finanziarie che oggi hanno avuto tutto a scapito di chi effettivamente lavorava.
Abbiamo molte idee, noi che siamo la prima linea della difesa dei nostri associati,alcune le abbiamo messe in pratica ricavandone ottimi frutti. L’affitto di poltrona, la riemersione dal lavoro nero, l’accompagnamento e il tutoraggio di vecchi e nuovi imprenditori, la possibilità di gestire direttamente i fondi europei, l’insegnamento ai ragazzi di mestieri si manuali ma ad altissimo valore aggiunto tecnico e manuale sono da sempre patrimonio dell’artigianato, una categoria che possiede un capitale immateriale elevatissimo fatto di genialità, intelligenza e dignità,un patrimonio diffuso in tutta la nostra straordinaria penisola.
Abbiate il coraggio di incontrare chi rappresenta veramente il buono del nostro paese: insieme, dall’alto della Vs. formazione unita alla strepitosa capacità pratica che ci contraddistingue, siamo perfettamente in grado di governare la barca su qualunque mare ci si presenti.
In attesa di un Vostro graditissimo cenno di risposta, porgiamo i nostri migliori auguri di buon lavoro.

link filmato lettura lettera del Presidente Riccio davanti alla Prefettura:http://www.youtube.com/watch?v=FOaRSsRYrOA

Aggiornamento del 23 gennaio 2012:

Unatras sospende il fermo

L’Esecutivo di Unatras (Unione Nazionale delle Associazioni dell’Autotrasporto merci), riunito il 18 gennaio 2012 a Roma, ha affrontato le questioni che hanno portato alla proclamazione del fermo dei servizi. scarica l’integrale del comunicato

Il Ministro Passera: “400 mln per autotrasporto merci non saranno ridotti, presto decreto”

Il settore è vitale. Arriva norma per rimborso trimestrale accise – Il decreto ministeriale che ripartisce i 400 milioni per il settore dell’autotrasporto previsti dalla Legge di Stabilità per il 2012 “è già stato predisposto e sarà prossimamente sottoscritto”. (segue) scarica il testo integrale del resoconto question time alla Camera

Lo ha riferito il ministro per lo Sviluppo economico e le Infrastrutture, Corrado Passera, sottolineando che queste risorse “non saranno soggette a riduzione”.

Passera, nel corso del Question Time alla Camera, ha affermato che il governo “intende riservare al settore dell’autotrasporto di merci per conto di terzi un’attenzione particolare trattandosi di un settore vitale per il rilancio dell’economia del Paese anche tenuto conto del fatto che l’80% della nostra merce viaggia su gomma e che il settore ha fortemente risentito della grave crisi economica e finanziaria degli ultimi anni”. “In vista dell’adozione dei provvedimenti sullo sviluppo e in relazione al fermo di categoria – ha spiegato il ministro – lo scorso 11 gennaio si è svolto un incontro con le associazioni del settore per fornire indicazioni sulle nostre iniziative dirette a risolvere i problemi evidenziati dalla categoria”.

E a proposito dei costi minimi di esercizio, ha precisato, “il governo ha già accolto un Odg del Parlamento in tal senso condividendo pienamente la necessità di riconoscere agli autotrasportatori la copertura dei costi incomprimibili della sicurezza”. Inoltre, ha proseguito, “è in via di conclusione il procedimento di emanazione del decreto che disciplina le procedure per l’applicazione delle sanzioni previste dall’articolo 83bis del decreto 112 del 2008 concernenti la tutela della sicurezza stradale”.

Quanto all’aumento del costo del gasolio, il titolare dello Sviluppo ha riferito che “sono state accelerati rispetto agli anni scorsi gli adempimenti burocratici necessari per il rimborso 2011 delle accise e pertanto le imprese di autotrasporto possono già presentare domanda per procedere compensazione alla prima scadenza utile”. Passera ha aggiunto che “è stata predisposta una norma volta a consentire dal 2012 il rimborso su base almeno trimestrale che sarà inserita in uno dei prossimi interventi legislativi”.

Infine, sull’attuazione del regolamento per l’accesso alla professione di trasportatore, l’esecutivo, ha concluso, “è disponibile a riesaminare e approfondire la questione anche mediante la presentazione di apposita norma anche all’interno di uno dei provvedimenti di prossima emanazione”.

 

Il fermo di oggi lunedì 23 gennaio è gestito da TRASPORTOUNITO sigla non aderente a UNATRAS.

 

per ricevere notizie in tempo reale scrivere al seguente indirizzo:

davide@confartigianatoasti.com

Aggiornamento del 16 gennaio 2012:

Il Comitato Esecutivo dell’Unatras è stato convocato per il giorno 18 gennaio 2012 presso la sede di Confartigianato Trasporti per le dovute valutazioni in merito alla vertenza con il Governo.

Resto a disposizione per eventuali comunicazioni in merito:

Confartigianato Asti – Ufficio Categorie
Davide Marino
Tel. 0141/5962 interno 18
Fax 0141/599702

 

Notizia del 28 dicembre 2011:

Conftrasporto, Confartigianato Trasporti e Sna Casa hanno comunicato ufficialmente la proclamazione dello “sciopero” dei camion, che sarà attuato

dalle ore 00:00 di lunedì 23 gennaio alle ore 24:00 di venerdì 27 gennaio 2012.

Il fermo averbbe dovuto essere proclamato dall’intera Unatras, ma la dissociazione di Fita Cna ha spinto i vertici dell’unione a far aderire le singole associazioni.

La decisione di confermare il fermo è giunta dopo la riunione al ministero dei Trasporti del 22 dicembre 2011, dove non ha partecipato il viceministro Ciaccia, rappresentato dal diretto generale Finocchi.

Quest’ultimo ha chiesto agli autotrasportatori di rivedere le norme sui costi minimi, ottenendo un rifiuto da parte del presidente nazionale di Unatras Francesco Del Boca e del segretario Pasquale Russo. Gli autotrasportatori hanno anche chiesto il pagamento mensile dei rimborsi sulle accise del gasolio.

Per info contattare:

Confartigianato Asti – Ufficio Categorie
Davide Marino
Tel. 0141/5962 interno 18
Fax 0141/599702

Comunicato stampa Unatras sull’incontro svoltosi ieri, mercoledì 11 gennaio 2012, fra le associazioni di autotrasporto di Unatras ed il Vice Ministro Mario Ciaccia, accompagnato dal Capo Dipartimento Fumero e dal Direttore Generale Finocchi, per discutere le principali problematiche e criticità del settore, anche alla luce della proclamata azione di protesta indetta a partire dal 23 gennaio p.v.

Leggi il comunicato


Confartigianato Asti – Ufficio Categorie
Davide Marino
Tel. 0141/5962 interno 18
Fax 0141/599702


La Regione Piemonte ha pubblicato le seguenti Determine Dirigenziali:

Le domande devono essere inviate con le modalità previste dal Bando a partire dal 15° giorno successivo alla data di pubblicazione del provvedimento sul BURP ed entro il 31 marzo 2012.

Tra i benificiari dell’intervento le aggregazioni di imprese artigiane che svilupperanno progetti finalizzati a:

  • attivare in Piemonte piattaforme commerciali di distribuzione per l’Italia e per l’estero;
  • creazione di spazi per la commercializzazione diretta di prodotti dell’Eccellenza Artigiana piemontese tramite la creazione di punti vendita specializzati fissi o temporanei per il mercato interno e/o estero;
  • organizzazione e attivazione di azioni di incoming finalizzate alla conoscenza diretta delle imprese piemontesi da parte di acquirenti italiani e stranieri;
  • organizzazione e partecipazione a workshop, da tenersi in Italia e/o all’estero, articolati con incontri B2B (transazioni commerciali tra imprese).

Per ciascun progetto ammesso è concesso un contributo regionale fino al 70% del costo complessivo, per un massimo di 80 mila euro.

 

 

Con l’attivazione da parte della Regione Piemonte del servizio CAT – Centro di Assistenza Tecnica – la Confartigianato Asti ha richiesto e ottenuto un contributo che sarà utilizzato per l’abbattimento dei costi sostenuti dalle imprese,associate al sistema Confartigianato, che si iscriveranno al corso predisposto con il Consorzio Ecogas per:

“responsabile tecnico installazione impianti auto gpl/metano”

Il presente corso avrà la qualifica di “Corso Certificato CEPAS”, ed è raccomandato alle aziende sia già operanti nel settore di installazione impianti auto gpl/metano sia per color che vogliono implementare all’interno della propria officina tale servizio, al fine di poter essere riconosciuti dalle case automobilistiche per la manutenzione post-vendita di vetture dotate di impianto gpl/metano.

Per aderire al corso è possibile scaricare e compilare la seguente scheda di adesione.

 

Confartigianato Asti – Ufficio Categorie
Davide Marino
Tel. 0141/5962 interno 18
Fax 0141/599702

Egregio Presidente del Consiglio, Sen. Mario Monti

 Nel farLe i miei migliori auguri di buon lavoro, un lavoro improbo al limite dell’impossibile, mi permetta di farLe alcune considerazioni.

Sono molto immeritatamente Presidente di Confartigianato Asti, una associazione di artigiani e piccoli imprenditori  fondata nel 1946, agli albori della nostra Repubblica ed attraversando congiunture favorevoli o periodi di crisi , ha cercato di espletare il suo mandato ovvero la corretta rappresentanza dei suoi iscritti.

Non le nascondo la mia personale delusione, generata da una classe politica, tutta, che se fosse stata una azienda, non avrebbe potuto fare altro che portare i libri in tribunale e chiedere il fallimento in proprio. Questi fenomeni, che ci hanno governato ed ai mè, continuano a governarci, hanno rimesso il loro mandato in mano a Voi, come i bambini che dopo aver  rotto il vetro della finestra del vicino di casa a pallonate, corrono a nascondersi dietro un adulto per tentare di mitigare la giusta punizione.

Il problema, è, che grazie a loro, il nostro paese non si è trovato solo in difficoltà economica, ma si è trasformato in  luogo incivile e difficile da vivere. Come è possibile, che le amministrazioni pubbliche, chiedano il DURC alle aziende dopo che tardano i pagamenti di anni ? Come è possibile, che l’INPS, che si è appropriata indebitamente dei contribuiti delle aziende alluvionate dall’esondazione del fiume Tanaro nel 1994, aziende che hanno dovuto ricorrere a quattro gradi di giudizio, peraltro con soddisfazione, ed oggi si trovino nuovamente a combattere legalmente per non vedersi nuovamente defraudare di quanto dovuto per legge ? Come è possibile, che le imprenditrici debbano scegliere tra l’azienda  o la famiglia, perché non esistono strumenti seri che le supportino durante la maternità ? Forse pensano che la crescita demografica, sia un optional? Perché la scuola continua ad essere lontana dal mondo delle attività produttive ? Signor Presidente, sa che potrei continuare a lungo, ma una cosa proprio non mi piace : il continuo ricorso all’equazione “partita iva = ladri”. In questi ultimi tre anni, il settore che rappresento è stato il più grande ammortizzatore sociale del paese, si è messo in gioco, non ha licenziato e grazie alla straordinaria flessibilità che lo contraddistingue, si sta riconvertendo. Nonostante un fisco esagerato ed anche cattivo, senza sensibilità umana che ha fatto, tramite Equitalia, molti più danni delle crisi economiche, nonostante la burocrazia idiota che ci affligge al solo scopo di mantenere il potere dei gerarchetti della pubblica amministrazione a scapito di tante brave persone che lavorano nel pubblico, nonostante una giustizia borbonica, nonostante tutto e tutti, siamo ancora qui, esausti e quasi completamente dissanguati a chiederLe di trovare un momento per confrontarsi con noi. Si, forse dopo tanti Soloni, dopo i manager, i fenomeni vari, gli industriali rampanti, la new economy a nostro avviso, tornare con i piedi per terra è la sola soluzione possibile. Lavorare oltre che con la testa anche con le mani, non è un disonore ; è un privilegio. Non servono ricette miracolose ma buon senso. Certo, sapere che esistono in Italia, persone che percepiscono pensioni superiori , molto superiori , ai 10.000 euro  mensili,è uno schiaffo a chi ne percepisce 480 dopo una vita di lavoro. E non parliamo dei privilegi, che strano ma vero, si concentrano quasi tutti sui cosiddetti “servitori dello stato”, servitori di molti padroni, con vessilli degni di Arlecchino. Noi siamo pessimisti, in quanto le cause del disastro, siedono inalterate nei banchi della Camera e del Senato ed ai  vertici dei sistemi di rappresentanza,  tutti egualmente responsabili, immersi in una nebbia grigiastra che ne sbiadisce i contorni. Ma il beneficio del dubbio, lo dobbiamo concedere e nell’offrire un leale e sereno confronto, le rammentiamo che da millenni, le barche le riparano gli artigiani.

Grazie per il tempo che mi vorrà dedicare, anche semplicemente leggendo questa lettera.

Dal 26 novembre all’11 dicembre 2011, presso le sale espositive del Museo Regionale di Scienze Naturali di Torino, in via Giolitti 36, si terrà  la mostra degli elaborati selezionati per l’evento 150 Mani-Collezione Italiana. 150 anni di saper fare”

La mostra di artigianato, arte e design, ideata da Confartigianato unitamente a CNA per celebrare il 150° anniversario dell’Unità d’Italia, presenta una rassegna di circa cento elaborati dedicati a personaggi ed eventi che hanno caratterizzato la storia dell’Italia unita.

La mostra  è parte di un più ampio progetto, realizzato con il contributo di Unioncamere e della Camera di Commercio di Torino.

Per gli associati al Sistema Confartigianato, l’ingresso al museo, nel periodo di presenza della manifestazione, sarà gratuito a presentazione della Tessera comprovante l’adesione alla Associazione territoriale.